Magazine Maternità
Innanzitutto una precisazione a cui tengo molto: qualsiasi cosa diamo da mangiare ai nostri piccoli stiamo scegliendo per loro. Non scegliamo al loro posto solo se serviamo loro pasti vegetariani o vegani, ma scegliamo al posto loro anche se diamo loro carne, o qualsiasi altra cosa.
Detto ciò, credo che ogni genitore agisca (o dovrebbe agire) nelle proprie decisioni riguardanti l'alimentazione del proprio figlio in base a due princìpi: uno di salute e l'altro etico/educativo.
Mi spiego: l'alimentazione deve garantire il più possibile una buona salute sia nel momento contingente che per il futuro (e su questo secondo me si riflette un po' troppo poco, in generale vedo un po' di mancanza di lungimiranza), ma deve essere anche compatibile con i princìpi che regolano l'educazione e la morale della famiglia, anche se secondo me sarebbe molto importante che a tutti i bambini venisse data piena conoscenza dei risvolti legati al cibo (ovviamente in relazione all'età), di modo che possano scegliere liberamente seguendo la propria coscienza.
La nostra situazione è questa: io sono vegana (da un anno, vegetariana da 15 anni), mio marito è onnivoro. Siccome la visione etica sulle questione alimentari nella nostra coppia è difforme, a maggior ragione nostro figlio sarà libero di aderire ad una o all'altra filosofia, ma anche a nessuna.. qualsiasi decisione prenderà in merito sarà sempre e comunque rispettata, indipendentemente dall'età, a condizione che mantenga una dieta salutare. Al di là di questo, siccome nostro figlio è ancora piuttosto piccino per essere consapevole su cosa sia la carne (per me comunque è importante che qualora voglia provare a mangiarla sia conscio del fatto quello E' realmente un animale, che è stato ucciso perché gli umani se ne cibino*), abbiamo deciso di condurre un'alimentazione basata su ciò che può essere più salutare per lui: di comune accordo perciò abbiamo optato per una dieta vegetariana fino ai tre anni (ma è stato vegano fino all'anno, e ancor oggi che ha 16 mesi è tendenzialmente vegano), sempre poste la condizioni dell'assoluta qualità del cibo, in particolare quando si parla di prodotti animali (rigorosamente biologici), e dell'equilibrio dietetico (quindi proteine animali al massimo due volte a settimana).
*di fronte a questa affermazione c'è chi mi dice "ah, ma se la poni così, di certo la carne non la mangerà mai!": a costoro dico solo di riflettere sul fatto che non dico nient'altro che la cruda realtà e se la loro risposta è questa forse dovrebbero valutare un po' più approfonditamente le loro scelte culinarie..
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