Magazine Maternità

di ansie, paure e fatiche

Da Orsomichele @orsomichele
Perché nel corso di una gravidanza ci sono anche questi momenti un po' duri, in cui non si sa come si riuscirà a far quadrare il cerchio.
La stanchezza è tanta, la nausea fortunatamente poca, ma tanto basta a rendermi molto difficoltoso il cucinare. Il tarta richiestivo in modi strani (anche perché -stellina- alla fine non è che riesca a stare molto con lui al di là della routine): tettomania e sciopero del vasino, per il resto nonnite acuta. La casa è un delirio: il trasloco ancora da terminare, sempre nuove cose da sistemare dove non si sa, io che non riesco a stare dietro nemmeno alla normale amministrazione. I gatti (ahem, un gatto!) in palla che spisciazzano e scagazzano ovunque, aumentando a dismisura il quantitativo di cose da lavare, Milo che ha gli ascaridi (conseguente sverminazione di tre cani e 4 gatti) e il terrore di esserceli presi, il tarta ed io (che io manco mi posso curare).
Esami del sangue, esami delle urine, esami delle feci, veterinario, pediatra, medico.
Fare il pane, che almeno mi va giù nei momenti no, ma trovare la combinazione astrale giusta perché non mi venga da vomitare al sol pensiero di impastare. E poi, ovvio, le pulizie.
Ed eccole, infine, le contrazioni. Già avute per il tarta, ecco che son tornate. La paura fa novanta, non tanto per la cosa in sè, ma per la consapevolezza che dovrei riposarmi (e il corpo me lo sta dicendo chiaro e tondo) e non ho la più pallida idea di come fare. Mi dicono "ti devi riposare!" ahah, divertente, Come? 
Sia chiaro, non raggiungo nemmeno il minimo della sufficienza casalinga, ma tanto basta ad allertare il mio utero. 
So cosa dovrei fare: passare le giornate a leggere sul divano. Ma non posso.
Tienti forte esserino mio, in qualche modo una soluzione la troveremo, tu intanto aggrappati ben saldo!!

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