Di asteroidi e piogge meteoriche

Creato il 22 febbraio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Lasciamo perdere per un po’ le scimmie e parliamo di un evento che ci è, letteralmente, caduto in testa.

Sicuramente il 15 febbraio 2013 (una settimana fa) passerà alla storia come un giorno speciale per quanto riguarda asteroidi e meteoriti. Infatti ben due eventi degni di nota sono avvenuti in quella data:

  1. Un asteroide è passato a poche decine di migliaia di chilometri dalla Terra;
  2. Una meteora si è frantumata nell’atmosfera e i frammenti sono precipitati in Russia causando centinaia di feriti e danni a molti edifici.

Cerchiamo di capire un po’ meglio che cosa sia successo a cominciare dal passaggio di 2012 AD14.

Quello strano numero è la denominazione provvisoria di un asteroide N.E.A. (Near Earth Asteroids) ossia un asteroide vicino alla Terra.
Gli asteroidi sono corpi celesti solidi che orbitano intorno al Sole e sono probabilmente i residui della formazione del Sistema Solare. Generalmente sono privi di forma sferica e nella maggioranza dei casi i diametri sono inferiori al chilometro, anche se esistono oggetti di enormi dimensioni. Si definisce near-Earth (vicino alla Terra) un asteroide che orbita vicino al nostro pianeta: infatti essi dovrebbero orbitare nella Fascia Principale o nella Fascia di Kuiper, ma per vari motivi (collisioni fra asterioidi, perturbazioni gravitazionali generate dai giganti gassosi, risonanza orbitale) alcuni asteroidi possono essere spostati su orbite differenti che li possono portare anche vicini al nostro pianeta. Di questi, alcuni sono effettivamente un pericolo perché intersecano l’orbita della Terra e quindi una collisione è teoricamente possibile, anche se le probabilità di essere colpiti da oggetti di grandi dimensioni sono infinitesimali: infatti la Terra è bombardata ogni giorno da piccoli oggetti spaziali, ma questi di norma si bruciano mentre attraversano la nostra atmosfera.

In particolare 2012 DA14 è stato scoperto il 23 febbraio 2012 dall’Osservatorio Astronomico di Maiorca (Spagna) e ha un diametro di una cinquantina di metri, la composizione non è certa. Il 15 febbraio 2013 è passato vicinissimo alla Terra alle ore 20 e 25 minuti: si è trovato a poco meno di 30.000 chilometri dalla superficie del nostro pianeta, molto all’interno dell’orbita della Luna (distante 380.000 chilometri in media) e molto più in basso della quota cui orbitano i satelliti geostazionari, ovvero 42.168 chilometri.

In questo caso il nostro pianeta non ha mai corso rischi: tutte le traiettorie calcolate hanno dimostrato che le probabilità che DA14 colpisse la Terra erano praticamente nulle. Se fosse caduto avrebbe devastato un’ampia zone di superficie e avrebbe scavato un cratere piuttosto esteso e somigliante a questo:

Il famoso Meteor Crater dell’Arizona è stato provocato dall’impatto di un oggetto del diametro di una trentina di metri avvenuto 49.000 anni fa. Il cratere misura 1.200 metri di diametro e 170 circa di profondità, in caso di collisione AD14 ne avrebbe scavato uno più grande e l’onda d’urto avrebbe provocato un forte terremoto. Le polveri alzate dall’impatto avrebbero probabilmente abbassato di alcuni gradi la temperatura media planetaria e, sempre probabilmente, molte specie si sarebbero estinte.

Eventi di questo tipo non sono nuovi e sono capitati relativamente spesso durante la storia geologica del nostro pianeta, un esempio famoso è l’impatto che ha causato l’estinzione di massa alla fine del Mesozoico, 65 milioni di anni fa, cancellando i Dinosauri. In quel caso si trattò dell’impatto di un oggetto del diametro stimato di 12 chilometri, che scavò un gigantesco cratere nella penisola dello Yucatàn, in Messico, e ancora parzialmente visibile. L’energia liberata dall’impatto fu probabilmente pari a quella di milioni di armi nucleari e generò un enorme tsunami; inoltre alzò un’immensa quantità di polveri in atmosfera che, schermando il Sole, decretò un traumatico calo delle temperature globali.
Oltre al cratere, la prova principale di questo impatto è uno strato di iridio che si può trovare in tutti i sedimenti (continentali e marini) risalenti alla fine del Mesozoico: l’iridio è un metallo molto raro sulla Terra, mentre le rocce spaziali ne sono molto ricche.

Attualmente tutti gli asteroidi pericolosi sono sotto osservazione e sono in studio possibili misure per evitare possibili impatti, tuttavia posso tranquillizzare i lettori: nessun asteroide minaccerà la Terra almeno per tutto il ventunesimo secolo.

Ecco un video della NASA che ritrae il passaggio ravvicinato di DA14:

L’altro evento per cui sarà ricordato il 15 febbraio 2013 può sembrare collegato con DA14, ma che in realtà è del tutto slegato da quest’ultimo: la pioggia di meteore che ha colpito la Russia. Diciamo subito che i due eventi sono avvenuti nello stesso giorno solo per caso, non possono essere collegati perché i due oggetti venivano da direzioni completamente differenti, inoltre avvengono simili eventi ogni giorno: la differenza è che di solito gli oggetti sono abbastanza piccoli da essere distrutti dall’attrito con la nostra atmofera.
La famosa pioggia di “stelle cadenti” visibile ogni anno a metà del mese di agosto è proprio questo fenomeno: la caduta di milioni di piccoli detriti che emettono una scia di luce mentre si consumano ma che, di norma, non arrivano a terra.

Che cosa è successo esattamente in Russia? Un a roccia spaziale, probabilmente del diametro di un metro o poco più (quindi un piccolo asteroide), è esplosa in aria a decine di chilometri di quota a causa del calore provocato dall’attrito con l’atmosfera terrestre. L’onda d’urto generata dall’esplosione ha frantumato i vetri di sei diverse città degli Urali, frammenti e detriti hanno ferito quasi mille persone (fra cui più di cento bambini). Sono precipitati anche alcuni frammenti, che hanno sfondato tetti e scavato piccoli crateri.
Un evento simile ha colpito il Canada nel 1913.

Domanda: Aeon, ma non hai detto poche righe sopra che gli asteroidi sono tenuti sotto controllo?

Risposta: sì, è vero, ma questo in particolare era troppo piccolo per essere visto; ma anche troppo piccolo per causare estinzioni di massa.

C’è da dire che i russi sono stati molto sfortunati: le probabilità che una meteora colpisca un centro abitato sono infinitesimali. Bisogna dire anche che i russi sono parecchio sfortunati da questo punto di vista: sto parlando del famoso evento di Tunguska.

Il 30 giugno 1908, a Tunguska (Siberia), un asteroide esplose a una decina di chilometri di quota; l’onda d’urtò abbatté duemila chilometri quadrati di taiga (bioma forestale tipico delle alte latitudini boreali) e un frammento scavò un cratere che attualmente ospita il lago Cheko (teoria elaborata dall’Università di Bologna in seguito ad approfonditi studi condotti sul lago e sui sedimenti del fondale). Il lampo dell’esplosione fu visto a mille chilometri di distanza e l’onda d’urto provocò una scossa sismica.

Quindi, possiamo concludere che, sebbene tragico, l’evento che ha colpito gli Urali non fosse una vera e propria catastrofe.

P.S. naturalmente sono già fiorite le tesi complottiste: secondo il leader di un partito russo ultranazionalista l’evento del 15 febbraio non è stato l’esplosione di una meteora ma un test americano di un’arma di distruzione di massa. Ovviamente questa boiata si commenta da sola.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :