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Di Battista, l’Isis e il complottismo americano

Creato il 22 agosto 2014 da Nicola933
di Erica Vaccaro Di Battista, l’Isis e il complottismo americano - 22 agosto 2014

Di BattistaJames Foley è anche vittima dell’imperialismo Usa”, con queste parole Di Battista (M5s) stigmatizza il macabro assassinio del soldato americano da parte delle forze dell’Isis, riaccendendo così i riflettori sul Movimento 5stelle.

Appena due giorni fa lo stesso Di Battista aveva suscitato molte polemiche per alcune espressioni utilizzate in riferimento allo stesso gruppo terroristico iracheno. In un post apparso sul blog dei 5stelle il deputato grillino aveva definito il terrorismo l’ “ultima arma rimasta a chi si ribella”. Più precisamente, Di Battista, analizzando alcune delle possibili soluzioni al terrorismo  afferma : “Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella”.

Parole forti che avevano suscitato l’indignazione di tutti i partiti ma che secondo lo stesso deputato Grillino sarebbero state male interpretate. Nello stesso post infatti il terrorismo viene considerato come “un cancro”, ma resta il fatto che parlare dei terroristi dell’ISIS come di soggetti con cui confrontarsi e dialogare rappresenta una modalità a dir poco originale di affrontare la situazione.

L’unico ad appoggiare e sostenere pubblicamente Di Battista nella sua conversazione settimanale  con massimo Bordin su radio radicale è Marco Pannella, che parla di “un intervento di classica tradizione radicale e non violenta” ed elogia l’intento di elevare i ribelli al ruolo di interlocutori.

Alle parole di Di Battista possono poi aggiungersi quelle di Davide Bono consigliere della regione Piemonte per il movimento 5stelle che si fa fautore di teorie complottiste motivate dalla coincidenza temporale tra l’uscita del video e la visita di Renzi in Iraq e si spinge fino ad affermare che si tratti di un fake e che lo scopo sia solo quello di giustificare i bombardamenti Americani.


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