di Beniamino Franceschini da FANPAGE, 06 luglio 2012 Dall...

Creato il 06 luglio 2012 da Basil7

di Beniamino Franceschini

da FANPAGE, 06 luglio 2012

Dalla distruzione dei Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, alla minaccia nei confronti della Tomba di Askia, in Mali: distruggere le impronte della Storia è come camminare disorientati sull’orlo di un burrone.

Le immagini, si sa, lasciano spesso un’impressione ben più profonda delle parole articolate, soprattutto in una società che sempre più torna a cedere alle lusinghe dell’impatto non mediato della visione, preferendolo al codice della scrittura, più complesso, anche faticoso, necessitante di un continuo processo di elaborazione attiva. Alcune immagini restano indelebilmente impresse nella vita di ciascuno di noi, con tutto quanto ciò comporta a livello psicologico – in senso positivo o negativo; altre, invece, colpiscono in modo più ampio, impressionando la moltitudine, come nel caso dell’11 Settembre, quando a crollare, insieme con le Torri Gemelle, fu ciò che esse rappresentavano in quel contesto, ossia un particolare mondo. Sei mesi prima di quel tragico passaggio storico, l’opinione pubblica internazionale fu scossa da altre immagini, quelle della lenta distruzione dei maestosi Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, per opera dei talebani del mullah Mohammed Omar. Nel corso di quei drammatici giorni, ogni scheggia di pietra sembrò arrivarci addosso con la furia della grandine, scalfendoci direttamente il cuore. Poi, il tempo passa, ulteriori vicende oscurano le precedenti, nuove priorità s’impongono, e, senza troppa angoscia, si può tornare ad addolorarci per i millenari colossi, eredità di popolazioni ormai scomparse, nelle sole occasioni degli anniversari decennali o per la proiezione di qualche specifico documentario. Leggi l’articolo completo →



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