Oggi vi parlo di Interstellar.
Ricordate che questo post contiene SPOILER, quindi potrebbe andare molto veloce perché più aerodinamico, sicché state attenti.
Sulla faccia della Terra, le pianure hanno l’aspetto di sconfinati deserti. Tuttavia, la razza umana è sopravvissuta. La colpa, però, non è delle esplosioni atomiche, ma di una malattia che sta facendo morire tutti i tipi di cereali, uno dopo l’altro. Adesso è rimasto solo il mais, e per buona misura ci sono anche continue tempeste di sabbia.
Per questo motivo, la società si è ormai ridotta alla mera sopravvivenza. Solo l’agricoltura è ritenuta un’attività degna di essere condotta, la tecnologia è stata completamente abbandonata, la cultura è considerata inutile e i libri di scuola li scrive Maria Stella Gelmini, visto che insegnano ad esempio che l’allunaggio non c’è mai stato. Cioè, praticamente come l’Italia di oggi.
In questo mondo da incubo, vive Cooper (non si capirà mai se è il nome o il cognome) con i due figli, Tom e Murphy, e il nonno, che è l’alieno-capo di Una famiglia del terzo tipo.
Cooper era un astronauta, ma nel nuovo mondo deve fare l’agricoltore, perché gli astronauti non servono più. Sua moglie è morta di un tumore al cervello che non è stato diagnosticato in tempo a causa del regresso della scienza medica, probabilmente il tumore le premeva già sul cervello quando ha deciso di chiamare la sua bambina in onore della legge di Murphy. Prova ne sia che Tom ha un nome normale perché è nato prima, quando la mamma evidentemente stava ancora bene.
Murphy è una ragazzina molto sveglia, e sostiene che nella sua camera ci sia un fantasma che le sposta le cose. In famiglia la prendono ovviamente per scema, finché il padre non scopre che nella stanza di Murphy c’è un campo gravitazionale autonomo, che sposta la sabbia sul pavimento fino a formare un motivo che in realtà è un messaggio in codice binario.
Il messaggio contiene delle coordinate e Cooper-non-si-sa-se-è-il-nome-o-il-cognome, che a fare la vita del contadino si trita giustamente le palle, ovviamente va subito sul luogo in questione, dove trova la NASA, che in teoria dovrebbe essere chiusa. Invece il governo l’ha riaperta, segretamente, per trovare un modo per evacuare i terrestri verso un altro pianeta abitabile. Infatti, anche il mais sta cominciando a sviluppare la malattia, e inoltre nell’aria sta aumentando la concentrazione di azoto, e diminuendo quella di ossigeno. Entro pochi anni, la Terra diventerà inabitabile.
Per fortuna qualcuno (gli alieni? I rettiliani? La Trimurti? La Madonna?) ha aperto un wormhole vicino a Saturno (ma metterlo per metterlo, non potevano metterlo più vicino? Tipo verso Marte?). Per chi non lo sapesse, un wormhole è un passaggio che, per un paradosso spazio-temporale che non vi so spiegare perché ho fatto il liceo scientifico ma poi l’università umanistica ha cancellato tutto, funziona come “scorciatoia” verso un’altra galassia.
Nella speranza che quest’altra galassia contenga qualche pianeta abitabile, la NASA ha mandato dodici malcapitati in esplorazione, separatamente, in una missione simile al gioco della sedia: chi trova un pianeta abitabile avvisa la base e si mette in animazione sospesa in attesa che lo vadano a riprendere, gli altri hanno perso e puppano, cioè la NASA li lascia a morire ad anni luce da casa, e che non si facciano tante storie!
Il professor Brand, capo della NASA, sta organizzando una spedizione per controllare i pianeti che sono stati segnalati, e già che casualmente Cooper-non-si-sa-se-è-il-nome-o-il-cognome si trova lì, e già che casualmente è già stato nello spazio, gli chiede di unirsi alla missione. Cooper-non-si-sa-se-è-il-nome-o-il-cognome accetta, anche se Murphy è disperata e si sente abbandonata dal padre.
Nel frattempo, Brand cercherà di risolvere l’equazione che gli permetterà di trovare il modo per fare partire le stazioni spaziali che condurranno i terrestri al nuovo pianeta. Che se non ci riesce, l’unica alternativa è popolare il nuovo pianeta tramite embrioni congelati che, per non sapere né leggere né scrivere, sono già nel bagagliaio della navicella, e i terrestri già esistenti puppano anche loro.
L’equipaggio dell’astronave è composto da Cooper-etc-etc, Catwoman che è anche la figlia del capo della Nasa, il Nero Una Tantum Per Le Quote Etniche (che però stranamente non muore per primo), e un tizio con gli occhi blu che mi dicono abbia fatto Hunger Games. Poi ci sono due robot, TARS, che fra tutti è quello che mi sta più simpatico, e CASE.
L’allegra ciurma si prepara a un viaggetto di due anni solo per raggiungere il wormhole. Per evitare di rompersi le palle a mille, e di morire di vecchiaia prima di finire la missione, la nave è dotata di apparecchiature per l’animazione sospesa.
L’equipaggio può comunicare con la Terra, anche se in differita tramite videomessaggi registrati, e la famiglia di Cooper-etc-etc si tiene in contatto, esclusa Murphy che è ancora arrabbiata col padre.
Finalmente arrivano al primo pianeta, ma ovviamente c’è già un casino: per via di un paradosso-temporale-supercazzola-buco-nero-teoria-della-relatività, ogni ora passata sul pianeta equivale a sette anni normali.
Nero Una Tantum resta sull’astronave, mentre gli altri tre scendono con TARS a recuperare l’astronauta che sta mandando i segnali. Atterrano, anzi ammarano, su un oceano, e trovano i resti della navicella distrutta, e del segnalatore. Capiscono che l’astronauta è morta e il pianeta in realtà non è abitabile, poiché è composto solo di acqua su cui si formano continuamente dei simpatici tsunami. Ora, non so come facciano a esserne così sicuri visto che anche atterrando in un punto a caso della Terra sarebbe altissima la probabilità di vedere solo acqua intorno, comunque decidono che se ne devono andare, ma a causa di un incidente con uno dei suddetti tsunami Occhi Blu muore e Catwoman e Cooper-etc-etc devono fermarsi più del previsto.
Catwoman dimostra di essere una vera scienzià comprendendo che il trasmettitore ha mandato segnali per anni a causa del paradosso temporale e che, rispetto al tempo del pianeta, la navicella deve essersi schiantata da poche ore. Cazzo, ma siete la NASA e ‘sta cosa prima di partire non vi era venuta in mente??
Quando tornano sulla navicella, trovano Nero Una Tantum invecchiato, e scoprono che sono passati 24 anni. Gli chiedono giustamente perché non si sia messo in animazione sospesa mentre li aspettava, e ricevono una risposta che si può tradurre praticamente come “Stacce”.
Fra l’altro, continuano a ricevere i messaggi dalla Terra ma non riescono più a inviarli.
Cooper-etc-etc si fa un riassuntino degli ultimi 24 anni tramite i videomessaggi della sua famiglia: il nonno è morto, Tom è diventato grande ed ora è il fratello di Ben Affleck, quello con la faccia un pochino più intelligente (solo un pochino), si è sposato e ha avuto un figlio che però è morto piccolo, e Murphy in tutto questo tempo si è connessa solo una volta per mandare a cagare il padre traditore.
Murphy infatti è ormai grande, ed è diventata l’assistente di Brand. Stanno ancora cercando di risolvere la famosa equazione che dovrebbe salvare l’umanità.
Tom ha avuto un altro bambino, che hanno chiamato Cooper (ma allora è il nome!), che però non sta tanto bene, come la sua mamma, a causa dell’atmosfera terrestre che si sta degradando.
A Brand viene un coccolone, probabilmente perché ormai avrà 107 anni, e in punto di morte confessa a Murphy che la soluzione non è risolvibile, lui lo ha sempre saputo, e il vero piano è popolare il nuovo pianeta con gli embrioni, lasciando i terrestri a morire.
Murphy si convince che il padre lo sapesse e sia fuggito, quindi gli manda un messaggio accusandolo di averla abbandonata, a cui Cooper-etc-etc non può rispondere per via dei problemi coi trasmettitori dell’astronave.
Intanto, bisogna decidere quale dei due pianeti rimasti visitare, perché a causa degli anni trascorsi per via della loro gitarella sul Pianeta Tsunami il carburante non è più sufficiente per fare il giro completo.
Cooper-etc-etc, non ho capito come, ha intuito che Catwoman è innamorata dell’astronauta che ha scoperto uno dei pianeti, e quindi per farle dispetto convince Nero Una Tantum a andare sull’altro.
Il secondo pianeta è ricoperto di ghiaccio, quindi I Magnifici Tre cominciano a temere di avere fatto una stronzata, comunque nella base trovano Matt Damon, che sarebbe l’astronauta che ha scoperto il pianeta, e che li informa che sotto il ghiaccio c’è una superficie abitabile.
Cooper-etc-etc e Matt Damon escono a fare una passeggiatina in mezzo al ghiaccio, e dopo qualche sproloquio filosofico Matt Damon ammette di avere falsificato i dati, perché se avesse ammesso che il pianeta era inospitale lo avrebbero mollato lì fino alla fine dei tempi. Poi, per completare il suo piano vigliacco e criminale, prende a testate il casco di Cooper-etc-etc (casco contro casco, perché non si rompe quello di Matt Damon? Mah) e cerca di scappare.
Catwoman salva Cooper-etc-etc, ma intanto Nero Una Tantum cerca di leggere i dati sul pianeta e innesca una trappola piazzata da Matt Damon, che fa esplodere la base col poveretto dentro.
Matt Damon cerca di rubare l’astronave, ma ottiene solo di fare un casino, morire e danneggiare la nave.
Cooper-etc-etc e Catwoman decidono di sfruttare le proprietà-spazio-tempo-supercazzola del buco nero intorno al quale orbitano i tre pianeti, per arrivare al terzo pianeta col poco carburante rimasto.
Cooper-etc-etc dice a Catwoman che manderà TARS nel buco nero, sia per ridurre la massa dell’astronave sia perché spera che il robot riesca a raccogliere i dati che mancano e che permetterebbero a Murphy di risolvere l’equazione. Non le dice però che anche lui vuole buttarsi nel buco nero, cosa che puntualmente fa, mentre Catwoman dovrebbe arrivare sana e salva al terzo pianeta.
Cooper-etc-etc e TARS attraversano il buco e si ritrovano in un mondo a 5 dimensioni, in una scena che a me ricorda questo:
In questo mondo, Cooper-etc-etc può vedere la stanza di Murphy in qualunque momento lungo tutta la linea del tempo. Fa quindi cadere le cose nella stanza di Murphy bambina, quindi capisce che il fantasma era lui stesso, e fa in modo di lasciare gli stessi messaggi che aveva trovato nel passato.
Per Murphy adulta, lascia un messaggio, contenente i dati necessari a risolvere l’equazione, nell’orologio che le aveva lasciato prima di partire, facendo muovere la lancetta dei secondi a ritmo di codice Morse.
Cooper-etc-etc capisce che il wormhole è stato creato dagli umani del futuro perché se gli umani del presente non trovano un modo di salvarsi quelli del futuro non possono esistere (altro paradosso dei viaggi nel tempo), cosa che io avevo capito da due ore perché lo avevano già fatto in 4400.
Comunque, fatto tutto questo Cooper-etc-etc sviene, e si risveglia in un ospedale, all’interno di una stazione spaziale che sta viaggiando verso il pianeta di Catwoman, e che è stata chiamata Cooper in onore di Murphy. Ma allora Cooper è il cognome! Ma allora il nipotino lo hanno chiamato Cooper Cooper?
Insomma, Murphy è riuscita a salvare l’umanità con l’aiuto del padre, solo che per via di tutti questi pasticci coi buchi neri adesso ha più di cento anni, e sta per morire.
Riesce a salutare il padre, finalmente (OK, qui un po’ ho pianto), poi per non farlo assistere alla propria morte lo manda via, preferendo rimanere con tutta la sua torma di figli, nipoti e bisnipoti.
Murphy invita il padre a raggiungere Catwoman e mettersi con lei.
Aspetta, ma la stazione non sta andando già lì? Sì, ma è lenta, e Cooper-allora-era-il-cognome ruba una navicella per raggiungerla più in fretta.
Aspetta, ma sul pianeta non c’è l’amore di Catwoman? Sì, ma è convenientemente morto.
Così (quasi) tutti possono vivere (più o meno) felici e contenti.