Magazine Diario personale
Eccomi qua sono stata via un mese esatto, non era mai successo, ma ci sta un po' di disintossicazione ogni tanto.
Ho anche pensato di chiudere baracca e burattini perché sono cambiate talmente tante cose da quando ho aperto il blog che comincio a soffrire un po' di crisi d'identità.
Poi vabbè no non si chiude proprio un bel niente.
Ve lo posso fare un riassuntino così giusto per riprendere le fila?!
Partiamo dal fatto che dormo. Un pochino di più.
Mi è stato consigliato di lasciare Ada da sola la notte in cameretta che poi cameretta non è visto che sarebbe la nostra camera. Ve la faccio breve, in pratica quelli a rompere le palle eravamo noi, mica lei. Cioè, lo ribadisco: eravamo noi a disturbare. Adesso ci accampiamo in salotto e al massimo ci dobbiamo alzare un paio di volte, a turno, quindi capite che goduria rispetto a prima. E poi dormiamo di nuovo insieme ;)
Stiamo talmente tanto dietro la casa che è diventato un lavoro per cui meriteremmo uno stipendio, e invece paghiamo paghiamo e paghiamo. Che palle i soldi e mannaggia a quello che li ha inventati.
Manca poco, quattro mesi al massimo. Così avremo lui che inizia le elementari, lei che fa l'inserimento al nido, io che torno al lavoro in un periodo di fuego e il trasloco. Tutto in contemporanea. Yeah.
Mi sono comprata un cappello di paglia blu da Tiger pagandolo sette euro ed è BELLISSIMO.
Volete sapere un'altra cosa bellissima? I campi di grano. Qui intorno è pieno, lo si vede anche dalla finestra della nostra futura camera, proprio lì davanti. Sono belli perchè sanno di caldo, sanno proprio di estate e campagna. Come nei libri. Bicicletta e giallo abbrustolito di contorno.
E il cappello di paglia blu.
C'è chi ne avrebbe fatto un bellissimo dipinto ai tempi degli impressionisti. Le mie foto invece, per ora, non rendono giustizia.
L'anno scorso, che fu il primo anno di vita in campagna della mia esistenza, i campi erano coltivati a soia. Verde, tutto un altro sfondo.
L'altro giorno lei si lagnava, io ero alla ventesima partita di Uno, faceva caldo e l'ho guardata dicendole se non la smetti ti lancio dalla finestra. Non è che fossi proprio seria ma insomma. Lui mi ha guardata e mi ha detto ma dai mamma, poverina.
Come sentirsi una madre di merda scoppiando a ridere allo stesso tempo.
Sempre lei striscia per casa. Tipo Marines. No gattonare non gattona, striscia. Potrei attaccarle un panno sulla pancia e farle pulire casa nel mentre. Sono certa che qualcuno l'ha inventata una tutina pulisci pavimenti.
Lui è andato in gita due giorni con la scuola dormendo fuori. La mattina della partenza si è preparato in cinque minuti, cosa più unica che rara. E a parte la ovvia tenerezza sono stata davvero felice di vederlo così entusiasta di partire. Viva l'indipendenza. Che fa sospirare noi madri e ci regala un pezzo di libertà perduta.
Io e suo padre abbiamo messo a letto la piccola, piazzato la nonna sul nostro divano (altra cosa più unica che rara) e siamo usciti in vespa. Una figata vera che quando ci vuole ci vuole.
Dico sempre figata. Me lo ha attaccato mio figlio.
Vorrei tornare a scrivere tanto ma in realtà non è che ne abbia così voglia. Quindi prendetemi così, a singhiozzi, tra la calma afosa dell'estate e rimanete qui .