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Di carcere si continua a morire: il caso di Carlo Saturno

Creato il 11 aprile 2011 da Kappazeta

Mentre i risultati dell’autopsia sembrerebbero confermare che si tratti di suicidio, per la vicenda di Carlo Saturno è aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Carlo Saturno aveva anche denunciato alcune guardie per episodi di violenza subita nel 2004, all’istituto minorile di Lecce.

In Italia, quest’anno, le persone morte in carcere sono già 40 (dato aggiornato al 7 aprile 2001). Ma non si tratta solo di morire in carcere, ma di morire di carcere. Sembra una differenza legata solo al linguaggio ma indica invece un’attenzione maggiore alle cause per cui si muore tra le pareti di una cella, come spiegava Luca Cardinalini, autore di Impìccati. Storie di morte nelle prigioni italiane:

Quello che non dovrebbe mai succedere è morire di carcere, per mano di chi ti ha in custodia o per negligenza di chi ti ha in cura. (…) Perfino al peggior criminale di guerra è garantito un processo e l’incolumità fisica, mi chiedo come sia possibile che in Italia, nel 2010, ci siano persone che vengano picchiati in una caserma o muoiano in carcere senza che parenti e avvocati sappiano nulla, senza che un direttore o un ministro si dimetta un minuto dopo.

Il giornalista Lorenzo Guadagnucci sostiene la necessità di un’autorità indipendente d’indagine, perché la mancanza di trasparenza a ogni livello è troppo spesso l’unica risposta che arriva dalle istituzioni.

Per raccontare questo drammatico problema, la rivista Ristretti Orizzonti, nata all’interno della Casa di reclusione di Padova, pubblica da 10 anni un dossier, Morire di carcere, che raccoglie dati, storie e approfondimenti sulle troppe morti nelle carceri italiane.  Dal 2000 fino all’inizio di aprile 2011 i morti sono stati 1.776. E i numeri non dicono tutto.


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