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Di chi è questo post?

Creato il 02 marzo 2011 da Antonio
Nella rete si trova di tutto, niente di più ovvio. Qualche giorno fa ho letto persino di un tizio che scippa i post altrui, li copia e li porta nel suo blog senza citare la fonte. Chi ne è rimasto vittima ha scritto un post comprensibilmente piccato, anche se ironico, per denunciare il fatto e chiedeva ai suoi lettori come avrebbero reagito se fosse capitato loro una cosa simile.
Al di là del "furto" di post, cosa quanto meno poco elegante, la faccenda mi fa sorgere la domanda "a chi appartiene la parola scritta?" E' ovvio che qui non parlo di diritti d'autore e menate simili, non so nulla di quelle faccende e poco mi interessa saperne. Non parlo nemmeno di licenza di plagio, cosa per cui in alcuni paesi seri persino un ministro della difesa è costretto a dimettersi (astenersi dai paragoni con il nostro paese!).
Da parte mia ho sempre pensato che rivendicare la proprietà di qualcosa messo in rete è grosso modo come rivendicare la polvere sollevata dalle nostre scarpe, per la verità estendo un po' troppo questo principio ma questo è un altro discorso..."il senso del possesso che fu prealessandrino", cantava Battiato.
Di chi è questo post?E' noto che il testo, una volta scritto, entra in relazione con il lettore attraverso un complicato gioco di interpretazioni ed un intreccio emotivo che è tipico del rapporto testo-lettore e in quel rapporto così intimo l'autore non c'è già più. Come diceva Borges, "leggere, del resto, è un'attività successiva a quella di scrivere: più rassegnata, più civile, più intellettuale." (Prologo alla prima edizione della Storia universale dell'infamia, 1935). Ma allora fino a quando un autore può dire suo un testo? Sono molti gli autori che alla domanda "qual è il tuo miglior libro?" hanno risposto "quello che non ho ancora scritto" - naturalmente non ne ricordo neanche uno -, basterebbe questo per delimitare il confine tra lo spazio testo-autore e lo spazio testo-lettore. Sono convinto che in definitiva per un autore - che crei parole o altro poco importa - conti sempre quello che farà non quello che ha già fatto. L'autore, qualunque cosa crei, possiede la sua opera solo nel futuro, quando ancora non c'è. Nessuno potrà mai plagiare quell'opera.
Non sarà forse che l'unico tempo che ci appartiene per davvero è quello che verrà?

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