Tornata esausta dalla mia ricerca sulla fatturazione elettronica, disgustata dal sistema italia, dalle vessazioni, dalle cose che non funzionano, accendo il pc per scrivere il mio post precedente Fatturazione elettronica, un altro fardello per le PMI, (qui il link).
Ho una rabbia dentro che esplode, mi irrito per le complicazioni, per il tempo che si deve perdere. E prima di scrivere la mia denuncia su ciò che non funziona, cercando di trovare una soluzione, mi imbatto in questo
(dalla bacheca Facebook di Cristiano Viotto)
“Non conoscevo Cristina personalmente, tuttavia i suoi post li leggevo sempre, trovavo quello che scriveva eccezionalmente grande…Ora Cristina è volata in cielo…Buon eterno viaggio Cristina, un grande esempio, una grande DONNA che senza conoscere personalmente mi ha insegnato tanto…grazie per tutto!
Cristina scriveva così:
“In questa lotta per la vita, mentre la gente comune si annoia nella sua povera vita ci siamo noi che vaghiamo in stanze colorate di ospedale ed incontriamo persone che condividono l’amore per quegli sprazzi di vita che gli sono rimasti, sorridono e gli occhi brillano con una luce unica di chi sa cosa vuol dire rischiare di perdere tutto per un destino beffardo e bastardo.l’importante è essere felice oggi, perciò riempi il cuore di gioia e fanne la scorta per quando le giornate saranno più grigie.
A te che ti svegli la mattina col broncio e senza un sorriso, a te che ti lamenti per gli impegni della giornata, per te donna che ti lamenti se non hai trovato il capo che cercavi, a voi lavoratori che la mattina sbuffate per andare a lavoro, per te che come hai due soldi devi assolutamente soddisfare ogni tuo desiderio spendendo ogni centesimo per poi lamentarti che non ci sono soldi… A voi io auguro un buon giorno!siete i ben accetti nel mio mondo dove la follia diviene quotidianità, dove la mattina ci si sveglia col sorriso si fanno i conti di ciò che ti fa male e si sorride al mondo, dove non si può lavorare perché il nostro lavoro ora è affrontare gli ostacoli, dove ogni mattina timbriamo il cartellino in ospedale per fare il mestiere più duro..il paziente. Dove vivere diviene al priorità, dove si fa amicizia con qualcuno che casualmente è inciampato nello stesso percorso e si comprende come la vita è fatta di cose povere e umili, dove si trova sempre un’assoluto equilibrio, un senso di pace e di gratitudine verso una condizione che meno lo meriterebbe”.
Una rapida ricerca nel web.
Cristina è lei
Cristina Dini, 27 anni, malata di tumore, è mancata ieri.
A me, nonostante tutto, è tornato il sorriso
Chiara