Magazine Maternità
E' dura talvolta essere fiduciosi nel futuro: davvero ci sono momenti in cui ti chiedi se tu non stia soltanto rifugiandoti in un mondo irrealistico e favolesco, se alla fine il tuo non sia un modo per non accettare semplicemente la realtà.Da quando il tarta è arrivato nella mia pancia ho seguito sempre meno giornali e tg: sono una persona che si turba molto per le immagini violente (nonché per le scabrose vicende di cronaca) o di dolore e dato che i sistemi di informazione comuni non sanno farne a meno, ho cercato -e cerco- di preservare un po' me stessa e il tartarugo. Così sempre un po' in ritardo vengo a sapere cosa succede nel mondo.La prima botta: il terremoto in Giappone. La sensazione di fine del mondo imminente. La consapevolezza che la maggior parte della gente del mondo "agiato" semplicemente se ne frega della sostenibilità e che certi atteggiamenti prima o poi si pagano, che la natura prima o poi fa il suo corso e se ne infischia di quello che pensiamo, di quanto ci sentiamo il centro dell'universo e padroni di ogni cosa. E la paura, acuta e dolorosa, per mio figlio, per il suo futuro, per la sua vita; l'angoscia. In questi momenti poi il cervello mi va in loop: un susseguirsi di immagini terrifiche.Cerco di riemergere e contenere l'ansia e intanto si diffonde la notizia dei problemi ai reattori nucleari e mi proietto immediatamente negli scenari post atomici di Miyazakiana produzione (es "Nausicaa nella valle del vento") e questo mi consente quantomeno di evitare di prospettarmi lo scoppio del mondo.E ora di nuovo l'ennesima guerra e il ritrovarsi incredibilmente stanca di ripetere "ma allora non impariamo proprio mai!!!"Difficile non farsi prendere dallo sconforto, restare ancorati alla positività e alla speranza.Ma poi penso che è la mia lotta, e la lotta di tante altre persone, che bisogna combattere sempre per un mondo migliore, più giusto per tutti e per tutto. E proprio perché ne manca una coscienza collettiva è una missione e al contempo una responsabilità inderogabile. E allora non importa: si va avanti sempre più forti, più convinti, con maggiore decisione, perché non tutto è perduto e non è sempre significativo essere piccoli.. d'altronde anche Davide ha sconfitto Golia.
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