Il bianco con il pesce, il rosso con la carne e il dolce per quando si va a pranzo dalla suocera. Sono questi gli stereotipi del vino, per chi non se ne intende. Ma se volete fare bella figura e smascherare l’amico “ubriacone” che si spaccia per sommelier, ecco il manuale che fa al caso vostro.
Io che proprio non me ne intendo di vini mi sono fatta una cultura, grazie a Federico Oldenburg e al suo Il profumo del vino. Conoscere il vino in tre ore. Diciamo pure che questo è il libro che fa per me, visto che sono l’antitesi di ogni wine taster. Come dice l’autore, però, si può anche riuscire a “parlare del vino che non si è mai bevuto”.
Ne ho scritto, come ogni mese, su Wineverse. Ecco qualche anticipazione e il link all’articolo (basta cliccare sulla foto).
Per degustare non è necessario avere esperienza né essere un guru del vino. Bisogna soltanto confidare nelle proprie percezioni, prendere familiarità con gli aromi, le strutture e le sensazioni e, a poco a poco, imparare a dare un nome a ogni sfumatura.
Va notato che, nonostante in tutto il pianeta imperversi una forte crisi economica, il settore dell’enologia non sembra risentirne. Annualmente il consumo di vino si aggira sui 150.000 milioni di dollari. E a tale domanda, c’è una corrisponde offerta: nel 2009 ne sono stati prodotti 265 milioni di ettolitri.