Quando ero bambina era usanza del mio quartiere (Oltreponte di Casale Monferrato - Al) andare una volta l'anno in pellegrinaggio al Santuario e Sacro Monte di Crea.
Il nostro parroco di alllora, don Severino, oggi è più conosciuto col nome di Cardinale Poletto già Arcivescovo di Torino. L'oratorio sotto la sua guida era un fermento di attività ed eventi e chi ha vissuto gli anni '70 lì se lo ricorderà benissimo.
Quindi quando si andava in pellegrinaggio significava che si muovevano un centinaio di persone tra bambini, giovani, adulti ed anziani per percorrere una ventina di chilometri (cinque ore circa di cammino) e raggiungere il Monte Sacro dove si sarebbe banchettato e scherzato e giocato (oltre che pregato) per il resto della giornata.
In questi giorni di metà estate, o fine estate come vuole la tradizione, dove le feste dedicate a figure femminili (ma non solo) come Maria, Maria Maddalena, Sant'Anna, le Tre Marie etc. fanno parte della nostra tradizione folklorica e religiosa, non posso non fare un saluto alla Madonna Nera di Crea, meta storica e miracolosa di pellegrinaggi ed ex voto.
Ora la Madonna in questione non è più nera: una serie di restauri a fine secolo scorso ne han deciso lo sbiancamento poiché il nero era dovuto, pare, al fumo delle candele. Maggiori informazioni le potrete trovare in questo bell'
Qui vi posterò alcune foto: sempre troppo poche e sempre troppo poco approfondite rispetto a ciò che ci sarebbe da dire, ma d'altronde non ci pagano per questo ed il tempo è quel che è. Ma spero che possiate goderne.
Qui la "statua l
ignea" della Vergine con bambino, un tempo Madonna Nera poi sbiancata. La foto fa schifo, lo so, ma è vietato fotografare. Quello su cui volevo metter l'attenzione è il mazzo di fiori: nasconde la scritta "Nigra sum sed formosa" ovvero "Sono nera ma bella (o formosa)" citazione del Cantico dei Cantici biblico ed iscrizione che connotava le Madonne Nere.Se ci andate e c'è il vasone, mettetevi di fianco, sulla sinistra: la scritta si scorge perfettamente. Giurin giurello!
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Una colonna nella chiesa: la leggenda narra che sant'Eusebio portò dall'oriente tre staue di madonne Nere: una finì a Crea, una a Oropa e una in Sardegna. La barca mi ricorda quell'ipotetico viaggio ma anche quello delle Sante Marie che raggiunsero la Francia con San Giacomo e la Maddalena e Santa Sara la Nera. Stessa iconografia.
Sopra l'imbarcazione un tipo con Gozzilla.
Passiamo alle Cappelle, perché oltre il Santuario c'è un percorso devozionale per raggiungere la cima, il Paradiso.Questa è tra le mie preferite di quando ci venivo da bambina. Si intitola: "Annunciazione dell'angelo a Maria" ed in effetti abbiamo a sinistra l'angelo e a destra (che non si vede qua) Maria. Ma al centro San Giovanni fresco fresco di decapitazione che me lo guardavo ogni volta e sembrava che Salomè l'avesse appena decollato, con tutto quel sangue che colava...
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Altra Cappella dove si può vedere ai piedi della croce una biondissima Maddalena e al lato destro un cattivissimo e demoniaco ladrone in contrasto col buonissimo ladro alla nostra sinistra.
Ed il Paradiso. Finalmente. Qui la Maddalena (riconoscibile perché tiene l'ampolla in mano) è meno bionda.
Paradiso / Inferno.Ma noi da piccoli non si saliva mai subito in Paradiso: si correva dietro, tra la boscaglia dove si apriva un misterioso e oscuro buco: l'Inferno, lo chiamavamo. Oggi si è scoperto che lì c'era l'originaria cisterna d'acqua e che lì ci fu il primo tempio con molta probabilità pagano.
Ora rovistando nei negozietti di souvenir ho cercato disperatamente un'immagine che, anche a tradimento o per distrazione, riportasse la scritta "Nigra sum..." perché è ovvio che di immaginette dove la Madonna è nera non ce n'è. Ho pure aperto le guide a pagamento ma le foto sono sempre tagliate alla base.
Queste sono le uniche immaginette che nell'arco degli anni son riuscita a conservare.
(cliccando sulle foto si ingrandiscono. Ovviamente le foto sono mie)
@M!k