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Di Mamme, Blog, Marketing e libertà di scegliere

Da Jolanda
Di Mamme, Blog, Marketing e libertà di scegliere

Quando una è bella...

Il bel post di Smamma sul MomMixer di lunedì sera tocca un argomento che è, evidentemente, un nervo un po’ scoperto tra le mamme blogger (e i blogger in generale, oserei dire).
E’ giusto che le aziende contattino le mamme offrendo prodotti in cambio di “pubblicità”? E’ giusto accettare dei prodotti dalle aziende e poi scriverne nei propri blog? E’ giusto che le mamme vengano “pagate” solo con prodotti ed è giusto che scrivano di questi prodotti solo perché le aziende glieli regalano?
Queste sono solo alcune delle domande che frullano in testa a tutte noi.
Io, una risposta certa, ve lo dico subito, non ce l’ho.

Io però sono anche una donna pratica, ma sognatrice insieme. La mia idea è che se un’azienda mi offre un prodotto che davvero mi piace, io sono contenta di averlo (cioè’ mi sta bene come “pagamento” del mio “lavoro”) e quando ne scriverò sarò contenta di farlo… La “furbizia” dell’azienda sta nel fatto di scegliere la persona giusta a cui mandare un certo prodotto o offrire una certa cosa. La “furbizia” della mamma (o del blogger) sta nell’accettare solo prodotti in cui crede davvero.

Facciamo un esempio. Se io scrivo un post che segnala quanto mi sono divertita alla crociera Disney, che è una figata stratosferica bere un aperitivo con Winnie the Pooh a bordo piscina, voi sapete che io non mento. Voi sapete che quello é proprio quello che io penso… Ecco se la Disney fa scrivere un post a me (Disney? Mi stai ascoltando?) per promuovere le sue crociere, farebbe buona cosa. Perché io credo che le mie amiche, le persone che seguono il mio blog o le mie tracce nella rete, sanno benissimo come la penso e sono comunque persone che mi apprezzano e che sanno cosa apprezzo io…
In un post del genere, comunque, io credo andrebbe sempre segnalato che si tratta di un post chiesto da un’azienda. Perché la trasparenza e l’onesta, come ha scritto Piattini nei commenti al post di Smamma, pagano sempre.

Ecco, se io invece vi scrivessi un post su una nuova linea di trucchi, o una nuova linea di borse superlusso io credo che la mia credibilità ne soffrirebbe parecchio e che chi mi segue potrebbe pensare che ciò che scrivo non è esattamente ciò che penso.
Quindi sta a noi blogger capire se una cosa ci interessa o meno, se accettare o meno un prodotto da un’azienda e poi che cosa scriverne…
Per carità, una può anche scegliere di accettare e pubblicare tutto, ma in effetti il suo pubblico potrebbe esserne un po’ sconcertato…

Ma questo è solo l’inizio.
Voi sapete che Filastrocche.it compie 10 anni (Auguri!) proprio in questi giorni.
Il mio più bel giochino, nato per caso, è diventato negli ultimi anni il mio vero lavoro. Ma non crederete mica che sia sempre stato così, vero?
Per anni è stato un gran buco nero. Io ci buttavo dentro tempo, impegno, soldi e non ne ricavavo nulla, almeno direttamente.
Per ANNI (dico ANNI, non mesi!) mi accontentavo di nulla se non la soddisfazione degli utenti e di qualche bella pacca sulle spalle.
Facciamo un esempio. Accettai una volta una collaborazione con Virgilio, fu proprio Smamma a chiamarmi. Filastrocche.it forniva contenuti al portale in cambio di un link. Capito bene? Un link… Ma a me andava bene così. Ero agli inizi, se il mio sito era citato ero contenta, si doveva “posizionare”, io dovevo far capire “di cosa ero capace”. Filastrocche.it era la mia vetrina, dimostrava che ero in grado di tenere su un sito da sola, riempiendolo di cose che evidentemente interessavano gli utenti…

Di collaborazioni come quelle con Virgilio ne ho fatte a DECINE! Ma nessuno si è mai sognato di scandalizzarsi, perché accettavo, di fatto, di lavorare gratis… Non lo facevo perché ero ingenua o da difendere. Lo facevo perché Filastrcche.it doveva finire in tutti i posti più belli della Rete (questo pensavo!), permettermi di fare esperienza e di collaborare con tante realtà diverse, perché la cosa mi permetteva di conoscere tante persone che, al momento giusto, si sarebbero ricordate di me e della mia professionalità.
Filastrocche.it era (ed è ancora) il mio biglietto da visita.
Dopo un bel po’ di questi lavori sottopagati (o proprio non pagati), qualcuno ha cominciato ad accorgersi che quello che facevo era fatto bene, che forse si poteva provare a chiedermi di fare altro… insomma pian piano mi hanno offerto cose sempre più interessanti e, finalmente, giustamente pagate.

Perché vi racconto questo? Perché ho paura che qui ci stiamo un po’ montando la testa. E’ vero che la rete dà tante opportunità, ma guardate che fare soldi facili non è (quasi) mai possibile. Scriveteli bene i vostri blog, buttateci dentro la vostra passione, quello che siete… Non è detto che subito riusciate a farli rendere, ma alla lunga, perbacco, ci riuscirete. Non tutte certo, molte si perderanno per strada (magari trovando sulla loro via cose più interessanti da fare!). Ma quelle che hanno davvero delle cose da dire in rete, ne sono certa, verranno fuori. Ma non senza sacrifici. Non volendo subito “far soldi” a tutti i costi. Ma impegnandosi a fondo per far capire di cosa si è capaci!

Quello che intendo è che nella vita bisogna lavorare sodo (citando il commento di MammaFelice al già citato post di Smamma), non solo pretendere.
Ecco, poi come sempre, la virtù sta nel mezzo. Nel mondo perfetto, l’azienda ti paga, ti ascolta, ti chiede consigli. Ed è proprio quello che spero di riuscire pian piano a far capire in giro.
Ma qui non è ancora un mondo perfetto. Ma per starci il meglio possibile, bisogna impegnarsi, c’è poco da fare.
Ognuno seguendo le proprie inclinazioni.

Non importa se farete recensioni di prodotti, o scriverete per editori grandi o piccoli, o animerete forum, oppure, semplicemente, terrete il vostro blog come uno spazio personalissimo di condivisione delle vostre vite e idee.
Basta che lo facciate in modo onesto, trasparente e soddisfacente per voi.
Basta che abbiate un disegno in testa che sia il filtro con cui interpretare tutte le opportunità che si possono cogliere: il disegno di fare il miglior servizio/blog/sito di sempre nel vostro settore, di diventare una professionista in grado di lavorare ed essere apprezzata (e dunque anche ben pagata), il disegno di poter un giorno provare la grande gioia di lavorare per la propria passione.
Il disegno, il sogno è quello che aiuta a scegliere, a decidere, che ti fa sentire realizzata anche se apparentemente hai lavorato per nulla (in realtà tu sai che hai messo un mattone prezioso sulla tua costruzione). Io sono felice di aver già fatto un bel pezzo del mio disegno, ma il sogno è lungi dall’essere completo. E devo dire che quando incontro persone che come me perseguono un loro disegno, ci si capisce all’istante.

Non so se si è capito quello che intendo. Se volete parlarne ancora, sapete dove trovarmi.


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