Magazine Famiglia
Oggi ho perso molto il lavoro. Mi chiama Ciop, vuole parlarmi. E' stranamente gentile, incerto, . Ci accordiamo per parlare. La cheffa ha imposto l'assunzione di sua figlia al mio posto, minacciando di licenziarsi. Sebbene fossimo d'accordo per una riassunzione il sei gennaio, alle otto e mezzo, facendo i propri interessi e quella della cuoca , Ciop fa semplicemente saltare l'anello più debole. Ipocrita e meschino sta al vento. Sono quasi sicuro, sebbene non abbia le prove provate, che la decisione sia stata presa in precedenza. Credo abbiano fatto passare i tempi tecnici per avere minor grane possibili. Firmata l'ultima busta paga, iniziato la disoccupazione, trascorso due mesi e mezzo da quella data. Tecnicamente, concluso il tempo determinato, sono stato licenziato e i miei datori di lavoro sono liberi di assumere chiunque vogliono. Moralmente, sta di fatto che non hanno mantenuto la parola data e si sono comportati da veri ipocriti. Ciop a questo punto farfuglia una possibile assunzione a metà maggio, gli faccio notare che non sta convincendo neppure sé stesso .Anche la cheffa non mi ha avvertito, non una telefonata, un messaggio, un qualsiasi scritto, dovuto e sacrosanto, essendo poi la responsabile della mia mancata riassunzione che peraltro mi aveva grantito. La mia coscienza è tranquilla. Mi sento solo tradito e usato, spremuto come un limone, gettato via. E' comunque ora di smettere di vivere di avanzi e cominciare a pensare seriamente al mio futuro di disoccupato di talento.