Bene sono qui che faccio l’ultimo bagno, al caldo del sole della Côte. Mi prendo il fresco di quest’acqua limpida e garbata, ricca dei profumi di un Mediterraneo amico. Poche ore e poi bagagli pronti, già in macchina, me ne torno a casa. Lì troverò una valigia già approntata con previdenza da giorni, masserizie, documenti, visto, medicinali, contante e buona voglia di partire. Domani sera, il mio Garuda dalle ali d’argento, mi porterà via di nuovo dalle incipienti nebbie della pianura, in un lungo lungo volo verso sud. Un altro richiamo africano a cui non sono riuscito a resistere, breve ma spero intenso e che al mio ritorno vi racconterò con la solita piaggeria, sperando di interessare qualcuno dei miei venticinque lettori (non scherzate, dopo che ho dato una piega più da viaggiatore al blog, più o meno tanti siete rimasti). Non temete comunque o miei fedelissimi, sarò circostanziato come sempre (quindi pochissimo) ma ricco, se ne riuscirò a raccogliere, di sensazioni e di storie, che sono poi le cose che mi piace di più raccontare. Non so ancora bene quanto potrò vedere o magari fare. E’ un viaggio un po’ al buio, ma non dispero tuttavia che sia come sempre interessante e popolato di immagini.
Che ci volete fare, non riesco a stare fermo più di tanto, anzi più passa il tempo e più cresce in me l’ansia di cercare di approfittare degli ultimi sprazzi di voglia e perché no di forze, che ahimè, cominciano a scarseggiare, come è logico nei corpacci debilitati dal peso e dagli anni. Comunque fin che ce la facciamo direi di non mollare. Intanto, per ripristinare una forma accettabile, ho cominciato una dieta spietata, che mi ha già permesso di perdere 1 o 2 chili, con grande vantaggio della mia mobilità generale; al mio ritorno da questo giro, che spero sarà improntato alla più rigida continenza, potrei avere delle sorprese in termini di bilancia. Vedremo. Comunque, tranquilli, per i prossimi giorni vi lascio, come di consueto, una serie di immagini e di pensierini che spero interessanti ugualmente e che di certo non vi faranno rimpiangere la mia assenza. Si tratta solo di una dozzina di giorni, nei quali probabilmente non potrò dare cenni di vita; in caso fosse possibile, però, non mancherò di buttar giù qualche frasetta a caldo. State in campana che vi curo. A presto comunque. Spero.