Magazine Diario personale

Di paradossi temporali, ermafroditi e confusione mentale

Creato il 19 luglio 2015 da Pontomedusa @Pontomedusa

Predestination_poster

Avvertenza: questo post contiene SPOILER, che lo rendono più aerodinamico, quindi attenzione ai colpi d’aria, che poi vi viene il torcicollo.
Dico sul serio: non leggete questo post se non avete già visto
Predestination o letto il racconto da cui è tratto, Tutti voi zombie.

Un agente cerca di disinnescare una bomba ma non ci riesce, e l’esplosione gli dà fuoco alla faccia. In preda al dolore, cerca di raggiungere una custodia da violino: un’altra persona gliela avvicina, e appena l’agente riesce a toccarla si smaterializza.

Si sveglia tutto fasciato in un ospedale futuristico. Gli spiegano che la sua faccia non sarà più la stessa e che c’è anche un danno alle corde vocali, ma comunque presto si riprenderà abbastanza da compiere l’ultima missione. Il medico appunta anche sulla cartella che ci sono segni di danni mentali, ma non ne fa parola al paziente. Il protagonista è infatti un agente temporale, che cerca di impedire a un terrorista attivo negli anni ’70, Fizzle Bomber, di compiere le sue stragi.

Tolte le fasciature, scopriamo che l’agente è Ethan Hawke con la faccia un po’ rovinata dalle cicatrici. Dopo poco tempo, però è tornato abbastanza caruccio da trasportarsi, tramite la custodia di violino che in realtà è una macchina del tempo portatile, negli anni ’70, dove lavora sotto copertura come barman.

Uno degli avventori è un tizio che sembra una donna. Anzi, secondo me è proprio una donna. Infatti, dopo un po’ di conversazione, arriva la rivelazione: è proprio una donna!

Ah vabbè, se va avanti così, pensa Pontomedusa. Ma una volta tanto si sbaglia.

Comunque, noi volevamo vedere un film di fantascienza e invece ci troviamo proiettati in un feuilleton.

Negli anni ’50, Tiziochesembraunadonna è appunto una bambina, abbandonata di fronte a un orfanotrofio. E’ una bambina bruttina, manesca e molto intelligente. Giunta alla maggiore età, un ufficiale governativo, il Signor Robertson, le offre un lavoro come prostituta spaziale: le donne infatti in quegli anni non possono fare gli astronauti, ma c’è un nuovo innovativo programma per portarle nello spazio in modo da fornire “compagnia particolare” agli astronauti.

Sembra incredibile, ma Tiziocheèancoraunadonna desidera questo lavoro da morire, tanto è il suo desiderio di andare nello spazio. Si fa però coinvolgere in una rissa, e per questo viene espulsa. In realtà, Pontomedusa sospetta che il vero motivo stia negli esami medici, visto che il dottore accenna al Signor Robertson che i risultati mostrano che la ragazza non può fare parte del programma (nota per gli sceneggiatori: Tiziocheèancoraunadonna non ha assisitito a questo avvenimento, e visto che questo flashback è un suo racconto, è legato al suo punto di vista, quindi non dovreste mostrarci cose che lei non sa…vabbè, mettetevi un appunto per il prossimo film che scriverete).

Tiziocheèancoraunadonna va quindi a fare le pulizie per mantenersi, mentre la sera va a scuola di buone maniere nella speranza che il Signor Robinson la faccia riammettere nel programma.
E qui conosce un uomo, di cui non vediamo il volto né sentiamo la voce (qui Pontomedusa avrebbe dovuto insospettirsi, ma a volte è davvero ingenua) che dopo un po’ sparisce nel nulla.
Poco dopo il Signor Robertson torna da lei per proporle un lavoro da agente temporale, ma Tiziocheèancoraunadonna scopre di essere incinta, e così va tutto in merda.

Tiziocheèancoraunadonna partorisce col cesareo, ma quando si risveglia dall’intervento viene informata che i medici, operandola, hanno scoperto che è un ermafrodita, con gli organi maschili rimasti all’interno dell’addome. Poiché a causa di un’emorragia massiva hanno dovuto asportare utero e ovaie, hanno pensato bene di sottoporla a un intervento di riassegnazione del sesso al volo, senza informarla, utilizzando i suoi organi maschili ancora intatti.
Ora, a voi questa sembrerà forse una cagata spaziale (per rimanere in tema), un’esagerazione che, anche in un racconto di fantascienza, minaccia seriamente la sospensione dell’incredulità.
Ma meno male che invece c’è Pontomedusa che vi impara le cose, e vi racconta che negli anni ’60 ci fu il caso di un bambino il cui pene fu irrimediabilmente danneggiato da una circoncisione malfatta, e i medici ebbero la bella pensata di terminare il lavoro costruendogli una bella vagina e riconsegnandolo ai genitori dicendo loro di trattarlo da bambina e somministrargli estrogeni quando fosse arrivata l’età dello sviluppo sessuale.

Quindi insomma, Pontomedusa non si scompone.
Tiziocheadessoeffettivamentenonèpiùunadonna invece un po’ sì, comprensibilmente, ma si scompone ancora di più quando sua figlia viene rapita da ignoti, e mai più ritrovata.
Dopo quasi un anno, la riassegnazione del sesso è completa, e Tiziochesembraunadonnaeorasappiamoperché, dopo le prime difficoltà, comincia a guadagnarsi da vivere scrivendo confessioni di vita vera per una rivista tipo Intimità con lo pseudonimo di Ragazza Madre, nutrendo un odio profondo per l’uomo che l’ha sedotta e messa incinta, dando inizio a tutta la catena di eventi che ha distrutto tutte le possibilità di realizzare i suoi sogni.

Il Barista gli fa una proposta: lo porterà di fronte a quell’uomo e lui potrà ucciderlo, e se lo farà potrà diventare un agente temporale.
Il modo è semplice: il Barista porterà Tiziochesembraunadonna indietro al momento in cui i due si sono conosciuti. Qui Pontomedusa finalmente recupera le sue facoltà mentali, complice anche il fatto che diversi personaggi canticchino I am my own granpa (il paradosso temporale per eccellenza) e dice: non è che il seduttore è proprio lui stesso, e che il Barista lo sta portando sul luogo dell’incontro proprio perché il destino si compia?

E infatti.

Mentre Tizio consuma la sua storia d’amore con sé stesso (ma non si configura come incesto? brrr), il Barista torna indietro a prendere la loro bambina. Qui ha una conversazione con il Signor Robertson che gli dice che lui è l’agente temporale migliore perché è egli stesso frutto di un paradosso temporale. A questo punto Pontomedusa, che veramente quella sera non era molto brillante, pensa che potrebbe essere la figlia di Tizioancoradonna&Tiziononpiùdonna, ma è un maschio, quindi come è possibile? L’amica che è andata al cinema con Pontomedusa si rivela ben più sveglia di lei dicendole Vedrai che rapisce la bambina e la porta sulla soglia dell’orfanotrofio! E infatti va proprio così, Tizio è il proprio padre, madre e figlia. Aiut.

Il Signor Robertson mette anche in guardia il Barista dal fare un uso troppo spregiudicato dei salti nel tempo, visto che alla lunga possono causare deliri e demenza, e lui comincia già ad avere i primi sintomi.
Il Barista fa ancora un salto per aiutare il sé stesso ustionato avvicinandogli la custodia/macchina del tempo, va a recuperare Tiziononpiùdonna in modo che abbandoni Tizioancoradonna e diventi il migliore agente temporale di sempre…migliore qua, migliore là, aspetta…no, Pontomedusa stasera proprio non ce la fa.
Devono proprio metterle i sottotitoli per farle capire che il Barista è sempre Tizio, prima dell’esplosione non lo avevamo visto in volto e lo avevano ben detto che la sua faccia e la sua voce non sarebbero mai più state quelle di prima…ma oh, Pontomedusa quando ci si mette è di coccio.

Il Barista intanto, avendo assicurato la sua stessa esistenza, si rassegna ad andare in pensione, chiedendo di essere mandato pochi giorni prima dell’ultimo attentato di Fizzle Bomber.
Giusto, perché noi credevamo che il fulcro del film fosse catturare ‘sto terrorista, invece il film è quasi finito e niente.

No, aspetta: la macchina del tempo in sua dotazione dovrebbe essere disattivata, ma per un errore questo non avviene. Il Barista la vede come un’occasione per continuare la sua indagine sul bombarolo, ma esaminando meglio le prove gli viene un sospetto, che è già venuto anche a Pontomedusa (finalmente!): Fizzle Bomber è un sé stesso più vecchio, completamente rimbambito dai viaggi nel tempo, che fa saltare in aria la gente per prevenire delle tragedie che lui sa accadranno (il fatto che collateralmente faccia morire più gente di quella che sarebbe morta nella timeline originale non raggiunge il suo cervello ormai bacato).

Il Barista uccide il Bombarolo e previene così l’ultimo attentato. Ma non sarebbe meglio uccidere anche sé stesso, impedendo così tutti gli attentati precedenti?
Questo agli sceneggiatori non è venuto in mente. O magari, tornato a casa, il barista si limiterà a segnalare la mancata disattivazione della custodia, impedendosi così di viaggiare ancora nel tempo e fare casino.
Comunque il film è finito e noi abbiamo tutti mal di testa. Però siamo anche felici, perché abbiamo visto una cosa bella.


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