Di patrimoniali ed equità

Creato il 06 dicembre 2011 da Ronin

Circa quattro mesi fa, in un contesto del tutto diverso, avevo detto la mia sulla manovra estiva del governo Berlusconi (poi modificata un’altra mezza dozzina di volte).

Ora abbiamo un nuovo premier, una situazione forse ancora più critica a livello europeo e i tempi sempre più stretti. E ieri è stata finalmente annunciato l’atteso “decreto salva-Italia” (qui riassunto in modo chiaro).

In quel post auspicavo un governo tecnico guidato da Mario Monti, cosa che è poi effettivamente successa e non può che farmi piacere. Penso che l’abisso umano e professionale fra il vecchio governo e quello attuale sia evidente a tutti, anche se il momento critico e le misure che verranno prese faranno calare in fretta la popolarità del governo (ad un inimmaginabile 85% subito dopo la nomina).

Non voglio mettermi a fare un’analisi punto per punto della manovra perchè sarebbe troppo lungo. Mi limito a fare un’osservazione sul concetto di patrimoniale e alla sua equità, con l’intenzione di integrare eventualmente nei prossimi giorni con altri ragionamenti.

Quando si parla di equità viene subito in mente la patrimoniale, termine ormai abusatissimo e dai contorni sfumati. In generale ho l’impressione che il concetto piaccia perchè quasi tutti pensano di non rientrare nei parametri per l’applicazione della tassa, in base ad un principio secondo cui, per usare una frase di Gramellini, “è equo che paghino gli altri mentre è iniquo che paghi io”.

Dico questo perchè evidentemente molte persone non hanno colto un punto centrale, cioè che la patrimoniale nel decreto del governo Monti c’è eccome, ed è pesante.

Si tratta dell’Ici-Imu. L’imposta sugli immobili è una patrimoniale a tutti gli effetti, visto che buona parte del patrimonio degli italiani è formato dalle case di proprietà. L’abolizione dela tassa sulla prima casa fu un errore grossolano, completamente populistico e irragionevole visto che non si preoccupava di come quel vuoto fiscale sarebbe stato coperto. Una ben bilanciata tassa sugli immobili è del tutto ragionevole, ed era ridicolo che il paese con la più alta pressione fiscale d’europa non ne avesse una. Casa tassata zero, Irpef del ceto medio-alto al 43% e costo del lavoro inqualificabilmente alto. Geniale.

Con l’aliquota per la prima casa allo 0,4% dei valori catastali e quella per la seconda casa allo 0,76% si corregge un errore strutturale di cui sono state partecipi sia destra che sinistra e che in prospettiva potrà servire a diminuire la tassazione su lavoro e stimolare la crescita. Se a questo si aggiunge il ricalcolo dei valori immobiliari, che dovrebbe farli incrementare di circa il 60% per avvicinarli (giustamente) ai valori di mercato, il gettito sarà rilevante e la stangata per le famiglie notevole.

Ma non si chiedeva a gran voce la patrimoniale?? Cosa c’è di più equo di questo? Chi ha una piccola casa pagherà poco, molti anzi non pagheranno niente grazie alla detrazione di 200€ che di fatto annullerà l’imposta per le case modeste. Chi ha case di centinaia di metri quadri e 2-3 seconde case sarà salassato a dovere, e avrà contribuito in misura molto maggiore al risanamento.

Resto ancora scettico sul principio che sta dietro alla patrimoniale, che va a colpire i risparmi di reddito da lavoro accantonati negli anni dalle famiglie. Come dicevo ad agosto, questa idea dei “grandi patrimoni” è del tutto distorta e serve solo per dare al popolo un nemico con cui incazzarsi. Certo è comunque meglio aumentare il gettito da questo lato piuttosto che da quello già esangue del lavoro e della produzione.

Faccio notare in aggiunta che insieme alla patrimoniale immobiliare rappresentata dall’Ici c’è anche una patrimoniale mobiliare sulle attività finanziarie: si tratta dell’imposta di bollo sui conti correnti che viene applicata anche su depositi titoli e altri prodotti finanziari (polizze assicurative, fondi immobiliari e fondi d’investimento). Anche qui la progressività è notevole, visto che ci sarà un’esenzione per gli importi modesti (vedi i risparmi della vecchietta) e che per investimenti superiori ai 5000€ il bollo sarà raddoppiato.

A questo si aggiungono la tassa sui beni di lusso e l’imposta sui capitali scudati. Si noti che per quest’ultimo caso non si tratta, come pensato erroneamente da molti, di un nuovo scudo fiscale ad imitazione di quello del governo Berlusconi, ma di una seconda imposizione dell’1,5% sui capitali già rientrati e già tassati del 5%. Un signore che abbia riportato in Italia 10mila€ da un conto svizzero ci pagherà sopra circa 650€ (visto che per il calcolo esatto bisogna calcolare il 5% di 10mila e poi l’1,5% sui 9500, quindi sarà 640 e qualcosa, giusto per fare i pignoli). Non mi sembra un’imposta leggera, considerato oltretutto che spostare soldi da un paese all’altro non è un reato (nonostante anche qui molti sembrino pensarlo).

In ogni caso, visti questi punti davvero non riesco a capire come si possa criticare la manovra dal punto di vista delle entrate. Di 30 miliardi lordi 18 sono di maggiori imposte, strutturare in un modo che ritengo sia decisamente rispettoso del principio di equità (visto che i più ricchi sborseranno molti più soldi).
Semmai il problema è proprio che la manovra è troppo sbilanciata su maggiori entrate invece che su minori spese, ma questo è un altro discorso, e diversi economisti non hanno mancato di fare notare questo punto (anche in modo a mio avviso esageratamente critico, come su laVoce.info).

Ma se poi si tagliano le spese la gente insorge perchè si smantella lo stato sociale..

Basta decidersi, o meno spese o più tasse. Il principio della botte piena e della moglie ubriaca in economia non è mai funzionato.

Domani se riesco dico la mia sulle pensioni.

p.s. Un aggiornamento ogni 4 mesi in effetti è indecente. A mia discolpa posso dire che ho scritto una tesi di laurea di 250 pagine, finita ieri. Comunque il blog ha bisogno di un rinnovamento, e all’inzio del prossimo anno farò dei grossi cambiamenti per renderlo più simile a ciò che voglio e posso fare.

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