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Di pesche e banane

Creato il 25 ottobre 2011 da Albino

Oggi in teoria avrei dovuto continuare il post di ieri, e svelare il lato fantastico di Sydney. Invece in risposta a un paio di commenti ricevuti ieri, ho deciso di rimandare a domani perche’ oggi mi preme di fare una piccola puntualizzazione e spiegarvi due acche di sistemi ferroviari.

Partiamo da un paragone calzantissimo. Se vai dal fruttivendolo a comprare le pesche e vedi che il fruttivendolo ha messo il cartello "pesche" sul cesto delle banane, non e’ che torni a casa con un chilo di banane, no? Semplicemente chiedi al fruttivendolo le pesche, e lui ti da le pesche, e torni a casa con le pesche. Se poi vuoi comprarti anche le banane, cazzi tuoi: gli chiedi le banane e lui ti da le banane, ma non e’ che se gli chiedi le pesche lui ti da le banane, e poi quando gli chiedi le banane lui ti da ancora le banane, cosi’ torni a casa con due chili di banane che poi ti vanno a male perche’ non riesci a finirle. Chiaro?

Lo stesso identico discorso vale per la metro di Sydney. Un sistema di trasporto metropolitano, comunemente chiamato "metro" per brevita’, e’ definito come un servizio (1) urbano, (2) di massa e (3) ad alta frequenza, prevalentemente su rotaia ma a volte (vedi alcune linee della Parigi metro) su gomma, caratterizzato da una sede propria senza interconnessioni con altri sistemi di trasporto. Traduco in italiano: una linea di metro e’ una linea di metro, stop. Non ci sono connessioni con altre linee, neanche fisiche: non e’ che i treni sono intercambiabili. Al massimo puo’ esserci una biforcazione, ma non e’ che sulla linea ci passino i treni merci, o gli intercity, o i treni di altre linee. A Milano se vai nella piattaforma della linea rossa, non e’ che ti puo’ passare davanti un treno della verde. E non e’ che possa succedere che un messaggio all’altoparlante ti dica che il prossimo treno della Rossa e’ stato sportato di sopra al binario 12 della stazione centrale. Capito come?

La cosiddetta "Sydney metro" non e’ ne’ un trasporto urbano (infatti i treni passano per la citta’ e hanno un capolinea in citta’, ma poi vanno a finire in tanta mona, come si dice in Veneto), ne’ dedicato (infatti ci sono linee diverse che condividono porzioni di tracciato. Ne’ tantomeno ad alta frequenza. Si tratta, ripeto, di treni che hanno il capolinea nella city e vanno in periferia. E’ sistema ferroviario, non metropolitano. Una metro invece dovrebbe partire da un lato della citta’ e portarti al lato opposto, in teoria, "tagliando" il centro, e fermandosi in varie stazioni. La metropolitana di Sydney, quella vera – e qui concludo – e’ una chimera inseguita da anni ma che affonda ad ogni cambio di governo del New South Wales. Qui un esempio di una delle ultime proposte incagliatasi nella cazzonaggine del governo locale, dopo aver speso l’ennesima vagonata di soldi pubblici in consulenze.

Capito? Per fare un’altra analogia, non e’ che se uno chiama una puttana con il nome di "escort" questa smetta di essere una puttana. In quanto italiani il concetto avrebbe dovuto esservi entrato in testa da un pezzo ormai, no?


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