Di Pietro era un poliziotto che è diventato magistrato, non avrebbe potuto diventare commissario. Cambi il nome al partito.
Creato il 11 novembre 2011 da Slasch16
Si può essere di destra,sinistra, centro ma se prima di fare una scelta politica non si sceglie il Paese è inutile fare il militante, organizzare un partito, a meno che non si punti allo sfascio del proprio Paese come fa la lega di Bossi.
Pensavo che la fissa di avere la moglie vergine fosse tramontata da 50 anni e ci fossimo evoluti verso una compagna brava con la quale condividere il futuro, non il passato.
I valori lo sappiamo tutti quali sono, etica, morale, onestà, trasparenza ecc. ecc., ma se la difesa dei valori diventa autolesionismo per il Paese allora tolga dal nome del suo partito l’ Italia perchè la scelta che ha annunciato Di Pietro di non appoggiare un governo tecnico avrà anche tutti i valori di principio ma non c’entra niente con la situazione italiana.
Non voterò un governo delle banche, ha tuonato Di Pietro e lo viene a dire a noi di sinistra, dell’opposizione, come se non fossero decenni che combattiamo per una politica più forte che detti le regole all’economia, ai mercati e non l’esatto contrario cosa che avviene dai tempi di Reagan la Thatcher ed il loro liberismo capitalista, sfruttatore e parassita.
Il punto è che se vogliamo cambiare la politica, fare la nostra battaglia per i diritti, l’equità, la redistribuzione dei redditi dobbiamo salvare il campo sul quale seminare.
Il tanto peggio tanto meglio potrà entusiasmare gli indignati è uno slogan molto pericoloso perchè dietro di se non lascerà nemmeno un filo d’erba. Più che la rinascita sarà un suicidio collettivo e le vittime non saranno certamente le banche, l’economia parassita, la borghesia egoista e gli estimatori del profitto a tutti i costi ed in tutti i modi.
Le vittime saranno sempre e solo quelle, le stesse che sono morte nelle guerre a milioni per difendere gli interessi dei ricchi che guidavano le truppe, la massa, a distanza di sicurezza mandandole al macello per salvare i loro capitali.
Credevo che avessimo capito la lezione della storia, che il tanto peggio tanto meglio, alla Bordiga, non ci avrebbe portato da nessuna parte. Fortunatamente Gramsci non seguì quella strada e nacque la resistenza organizzata comprendente tutte le forze democratiche ed antifasciste, altrimenti avremmo ancora il fascismo.
Per combattere le storture del capitalismo avanzato, del liberismo sfrenato e del mercato libero ci vuole un presupposto di base, restare vivi, da morti facciamo solo il loro gioco.
Non so se Monti e Napolitano riusciranno nell’impresa di varare un governo tecnico, so però che andare alle elezioni con questa legge ed in questi tempi senza una lira è un autentico suicidio politico-economico.
Non ho bisogno del sostegno di Vendola alla mia tesi, un governo tecnico purchè sia a termine, è ovvio che un governo tecnico può essere solo a termine, per farci riprendere fiato, rimettere in carreggiata l’economia, rifare la legge elettorale e poi spazio alle idee, ai confronti, ripristinare la democrazia ed andare alle elezioni.
Prima chiudiamo la stalla perchè, anche se siamo contro lo strapotere delle banche le banche se ne fregano, caro Di Pietro e comunque, in queste condizioni, detterebbero la linea ed a noi resterebbe ancora Berlusconi ed il governo della P2.
La sua scelta non è per niente strategica e tanto meno intelligente ecco perchè nel titolo ho scritto che non sarebbe mai diventato commissario, non ne ha le capacità e manca delle veduta larga dello scenario nel quale si svolge la lotta, manca lo sguardo consapevole del futuro.
Il gioco allo sfascio del nostro Paese lo lasci alla lega, che è nata per questo, salvo una volta conosciuto il potere lasciarsi andare agli interessi particolari dei capi e delle loro famiglie e fortunatamente parte della base elettorale della lega se ne sta rendendo conto.
Io sono di sinistra, ero iscritto al Partito Comunista Italiano, sono sempre contro i capitalisti e le banche parassite ma, se vogliamo cambiare la politica, la storia, la società dobbiamo restare nella pancia della storia e del Paese e lavorare dall’interno per diventare maggioranza ideale e politica e quindi condizionare e cambiare l’economia, stare alla finestra a sbraitare che noi non appoggeremo mai un governo Monti in quanto rappresentante del sistema vigente è autolesionistico e per una ragione molto semplice, Monti è certamente più democratico di Berlusconi e della P2, guiderà un governo transitorio per far galleggiare la barca e poi lascerà il campo alla politica come vuole la democrazia e la nostra Costituzione.
Se vogliamo essere protagonisti del cambiamento non dobbiamo guardare da che parte viene la ciambella di salvataggio, dobbiamo salvarci per fare politica e convincere più gente possibile che questo capitalismo parassita va condizionato al massimo, imporre delle regole ferree alla finanza globale ed imporre una società più equa ed equilibrata.
Altrimenti avremmo sempre gli slogan più belli ma saremo sempre e solo dei perdenti.
Per cambiare le cose si devono tenere i nervi saldi, il cervello freddo e calcolatore, decidere la strada da scegliere e, se abbiamo scelto la via democratica dobbiamo essere consapevoli che passa anche da questi sentieri, da queste strettoie, altrimenti ci rimane solo la rivoluzione.
Dopo la quale si ricomincia da capo con nuovi sultani, poteri e privilegi, ma non basterebbero tre vite per risolvere il problema.
Se stò con Monti non perdo nessuno dei miei ideali, prendo il treno che le circostanze mi mettono a disposizione per puntare allo stesso obiettivo di sempre, una società migliore, equa e democratica dove ognuno sia obbligato a dare in base alle sue possibilità.
Quello che dice la nostra Costituzione, non ho inventato niente di nuovo.
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