L’avevo segnato tra gli eventi imperdibili già da qualche mese. Sabato pomeriggio qui a Roma pioveva e sembrava più un novembre grigio bigio che l’ultimo giorno di maggio. Quale migliore occasione per andarsene al cinema a vedere Maleficent? Sembrerebbe perfetto tranne il fatto che la mia stessa idea per niente originale l’avevano avuta in tanti (troppi). Così tanti da dover scartare un primo cinema per esaurimento posti ed affrontare il secondo con una sala piena zeppa di adolescenti armati di vasche di pop-corn, patatine rumorosissime e maledetti smartphone sempre accesi, oltre che un’inesauribile ed inspiegabile voglia di chiacchierare pure durante il film. Ah oltre agli adolescenti non scordiamoci l’orda di bambini (troppo) piccoli per capire un film del genere e pieni di domande fatte a voce (troppo) alta.
Comunque con un immenso sforzo di pazienza ci siamo accomodati in sala (ma quanto cavolo fa freddo nei cinema?) pronti a goderci il filmone tanto atteso su una storia che da piccola mi terrorizzava. “Al compiere dei 16 anni ti pungerai con un fuso e…moriraiiii”. Stavolta sapevo di potercela fare a superare la paura e il film non mi ha affatto deluso, anzi. Avvincente, emozionante ed originale nella nuova lettura data alla celebre favola della Bella addormentata nel bosco (o Rosaspina come la conoscevo io).
Una strepitosa Angelina Jolie interpreta Malefica, la strega cattiva della celebre favola Disney del 1959 di cui però ci viene presentata un’immagine più umana e molto diversa dal classico stereotipo della strega malvagia senza se e senza ma. Malefica era buona in origine ed ha avuto tutte le ragioni per diventare una fata con desideri di vendetta. Chiunque si sarebbe come minimo infuriato al suo posto! E inoltre vedremo come non abbia affatto perso la sua sensibilità ed il suo lato buono e lo riverserà proprio sulla piccola Aurora, la principessa bella addormentata. Non vi svelo troppo perché il film va visto con tutte le sorprese intatte.
Oltre alla sua dose d’avventura e divertimento Maleficent continua il nuovo (rivoluzionario) trend Disney sulla concezione dell’amore. Come in Ribelle e nel più recente Frozen anche qui vengono messi al bando i principi azzurri come salvatori della patria e risolutori di tutti i problemi della bella protagonista. Il vero amore non è presentato come quello di un uomo appena conosciuto, per quanto possa essere affascinante (anche se con faccia un po’ da tonto) e dotato di cavallo bianco. L’amore autentico, profondo e sincero viene da una sorella che tiene alla tua vita più che alla sua o da una fata apparentemente malvagia che ti ha visto crescere, ti ha protetto e ti ama come una mamma.
Una bella rivoluzione per la Disney e per la nuova generazione di bambine che forse non cresceranno più a pane e principe azzurro troppo perfetto per essere vero, oltretutto con colpo di fulmine incorporato.
Il film merita e se non l’avete ancora fatto andatelo a vedere. Giusto un consiglio: adatto a bambini dagli 8-10 anni in sù secondo me (magari con confezioni di pop corn non “formato famiglia dopo anni di carestia”!). Poi mi dite cosa ne pensate?
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