Eccomi qui. E' da parecchio che non scrivo, ma si sa può succedere.
Ogni tanto il fatto di avere un blog ti fa sentire in dovere di buttar giù qualcosa per forza. Perchè se ci tieni, ci tieni. Però ci vuole tempo, ispirazione, voglia.
Qui è tutto pannolini, occhiaie, sorrisi meravigliosi, piccoli ma enormi progressi, lunghissime passeggiate in aperta campagna solo io, Lei, il silenzio e spesso buona musica. Non mi riesce di raccontare questo nuovo, splendido e impegnativo, mi assorbe tutta e tutta mi faccio assorbire. Vivo alla giornata, incredibilmente rilassata, adagio. Non mi riesce di tradurre in parole questi tempi lenti, ma buoni, di bambini che crescono, di occhioni e di baci, tanti.
E' questo che differenzia uno scrittore da chi scrive per passatempo e per provare a fermarlo quel tempo lì.
Volevo scrivere un post e parlare di Parigi, ne avrei di cose da dire, di come mi sono davvero sentita Charlie, di come mi sia potuta sentire così anche se avevo criticato, al tempo, quelle vignette. Di come non abbia cambiato idea, di come credo che il rispetto sia più importante della satira, di come questa si possa fare meglio, di come però, se qualcuno vuole, può decidere di farlo così. Perchè di lavori irrispettosi il mondo è pieno ma la libertà sta nell'usare sempre le stesse armi per rispondere, o non vale. Quindi alle penne non si risponde con i morti. Anche se ti hanno fatto, forse giustamente, incazzare di brutto. In poche parole la penso così.
Volevo raccontare di Lei, di questo esserino pazzesco che ha completamente condizionato tutto il mio tempo, il mio essere, il mio fare. Di come sia sempre più sorridente, buffa e decisa. Di come sappia cosa vuole, di come ci metta in riga tutti, di come ci abbia conquistato tutti. Delle giornate in cui tutto mi sembra così complicato, delle giornate in cui sono fiera di me e vedo il mio impegno produrre risultati. Di come credo che Lei mi abbia messa alla prova. Della serie mi hai tanto ma proprio tanto voluta, sei felice ora? Oh sì, amore mio, sono tanto tanto felice.
Avevo proprio ragione a volerti qui.
E così non mi riesce molto facile raccontare.
Ci riesco tramite le foto, immediate, tantissime, fatte di attimi, di corsa, senza pensare troppo.
E Instagram mi è molto amico ultimamente. Vedo molte di voi, spio di voi, mi sento partecipe e parte di qualcosa, oltre che di quello che tocco quotidianamente. E devo dire che mi basta. I social hanno questo potere, senza troppi sforzi, sono lì e dentro c'è tutto il mondo che ti sei creata, che ti piace, che vuoi ti intrattenga.
Vedo le amiche lontane, sono lì, semplicemente, non c'è niente di più facile. Loro vedono me, i miei bambini che sì, forse potrei proteggere dal mondo del web visto che non ho la loro autorizzazione, ma ci sono, non posso fare a meno di raccontarli anche così. So che capiranno, so di farlo con amore, so che il mondo può essere brutto ma so anche che può essere molto bello. E così il reale lontano che fa parte del mio mondo è come se diventasse meno lontano. Immediato, anche a chi non può toccarlo.
Non ho veri amici del web, intendo quelli che conosci sul web e sul web rimangono, siano blogger o sui social, non sono capace, non ne ho bisogno, che non me ne voglia nessuno, ma gli amici sono un'altra cosa. Però è come se volessi davvero bene ad alcuni. Sono curiosa, mi fanno compagnia, mi emozionano, mi intrattengono.
E a proposito di social Facebook si sa mi piace poco, preferisco infatti di gran lunga Instagram. Foto e poche parole. Perchè nell'immediatezza che è solo dei social, un'immagine parla molto più di tante frasi.
E a proposito di gente su Instagram ieri era il compleanno delle INSTAMAMME che sono l'esempio perfetto di come un gruppo di donne sappia creare una vera community online degna di questo nome.
Quindi happy birthday instamamme!
Questo post non ha nè capo nè coda, era partito con un'idea persasi per strada, Lei si è svegliata dai sui puntualissimi 30 minuti di sonno e io ho comunque lasciato un segno.