di quando altri dicono meglio quello che vorrei dire io.

Da Chiara Lorenzetti

Nel computo dei miei talenti nell’ambito di scrittura e lettura, mi sento di assegnarmi il premio precisina 2014; per qualcuno più facilmente “premio snob”, per altri “premio rompicoglioni”.

Fino a che mi ritrovavo a leggere solo libri, intonsi di commenti e promozioni, solo pagine su pagine di narrazione, mi veniva facile fare scelta e non innervosirmi: quando un libro non mi piaceva, chiudevo alla pagina oltre la quale non riuscivo andare e cancellavo l’autore ( se uno non sa scrivere un libro, non ne saprà scrivere mai) dalla mia biblioteca, con buona pace delle mie coronarie.
Da quando invece sono entrata nel rutilante mondo dei social, wordpress, facebook, la mia vita da lettrice è perennemente messa alla prova.
Non dico di coloro che non hanno alcuna intenzione di apparire scrittori; a loro perdono gli errori grossolani di grammatica, punteggiatura, senso, e li perdono evitando accuratamente le loro bacheche e le loro pagine.
Dico degli scrittori, coloro che si fregiano del titolo come una medaglia appuntata e che nemmeno i basilari sanno. Ecco, a loro non perdono un bel nulla e se avessi la grinta di Gaia Conventi, credo non esiterei un attimo ad incenerirli tutti.
O se avessi la dialettica di Alessandro Girola, a quest’ora non ce ne sarebbe più traccia nell’universo.

Siccome, come detto, sono molto più bravi di me nel dire quello che pensano di scrittura e social, lascio parlare loro
Qui “NON E’ CHE IO VOGLIA SPIEGARE COME SI CAMPA (LIBRESCAMENTE ) SU FACEBOOK di Gaia Conventi
e qui CINQUE COSA INSOPPORTABILI DELLA COMUNICAZIONE SCRITTA di Alessandro Girola,
due post freschi freschi di questa mattina.

Buona lettura e buon Sabato

Chiara 

ps: ma quanti sono i poeti e scrittori 2.0? Perché sono approdati al web? Ma fare la calzetta, fare due passi, cucinare, uscire insomma a prendere aria? Ne sentivamo davvero il bisogno?


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