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Di quando le idee spuntano fuori dopo un lungo deposito

Creato il 05 marzo 2011 da Emanuelesecco
sottofondo: Queensryche – Damaged

monkey-thinking

A volte può capitare che, camminando per strada, ti venga in mente l’argomento per un nuovo post; e questo può capitare non solo per strada, ma anche nelle situazioni più disparate. Il pensiero e l’ispirazione ti si fissano in testa e il cassetto in cui è contenuto è ben protetto, sorvegliato e chiuso, ma basta entrare in casa perché le varie faccende o impegni presi in precedenza ti occupino a tal punto da non darti tempo di buttar giù su carta quel dannato pensiero che è lì… è lì e tu non puoi farci niente.
Intanto i giorni passano e l’idea è lì, sempre nello stesso cassetto, ma tu cominci a sentirla sempre meno, non l’avverti più come una necessità che ha la tua anima di liberarsi da un peso. Gli impegni della vita di tutti i giorni impediscono a quel cassetto di aprirsi e di riportarti a quello stato di profonda completezza che provasti nel momento in cui concepisti quell’idea.
Peggio ancora, sai di dover pubblicare qualcosa e apri perfino un programma di scrittura per cominciare a buttar giù qualcosa, ma sei solo capace di star lì delle ore senza riuscire a scrivere un’acca. Allora cominci a giochicchiare, decisamente a cazzeggiare, per provare a trovare quel maledetto cassetto in quel gigantesco comò che è la tua materia cerebrale. Niente ancora… stai giocando distrattamente a Solitario da due ore, ma hai ancora la mente annebbiata.

Ah ecco dove andava il sette di cuori! Partita vinta…

Passi giornate intere con un peso di cui non riesci a liberarti, è una sorta di vergogna o senso di colpa per non essere riuscito a fare il tuo lavoro, un po’ come quando andavi a scuola e, nel giorno della verifica per la quale non avevi studiato letteralmente un cazzo, cominciavi a sentire uno strano senso di oppressione allo stomaco. Sapevi di non aver fatto il tuo lavoro e te ne vergognavi come un cane.

Intanto i giorni passano sempre più lenti ma inesorabili…

Un bel giorno arriva un bel giorno, non per forza di sole, ma un bel giorno. Quel mattino ti alzi e fai tutto quello che devi fare, e così la giornata passa finché arrivi a casa la sera. Mangi, bevi, rutti, fumi (per gli amatori), fai pisciatina (magari anche qualcosa di più grosso… plof! Va’, un bebè!) e decidi di non accendere quel cubo di plastica e vetro capace solo di arrovellarti il gulliver con gli amici di un travone biondo o con quegli altri parameci che muoiono di fame scimmiottando il ben più noto ed educante Robinson (magari morissero di fame) inframezzati da spot di pochi secondi che ti mostrano quanto può essere bella la vita, ma solo se non scambi un fustino per due e mangi una merendina ai cinque cereali che sa di cioccolato (per dirla tutta… secondo me non sa di cioccolato). Dicevamo, decidi di non contribuire alla tua autodistruzione cerebrale stendendoti sul divano davanti alla tv guardando quello che in genere guardano gli abitanti di questo bellissimo Paese (ma non potevo dirla così da subito?) ma di sederti davanti al computer e di girare un po’ per internet magari ascoltando la tua musica preferita… relax in tutto e per tutto insomma.
Quand’ecco che, mentre stai leggendo una news che magari ti interessa, il cassetto si apre e da esso esce fuori quel pensiero che non ti ricordavi neanche di aver immagazzinato.

Vai!
Scrivi!
Liberati di tutto!
Dopo potrebbe essere tardi…

Le parole si riversano sulla pagina come un fiume in piena e le tue dita prendono un ritmo che non riesci a interrompere. Il contatore delle parole passa da 30 a 500 in batter d’occhio.
Pubblichi il tutto. Sei sicuro che qualcuno commenterà ciò che hai scritto, è inevitabile. Su cento persone ce ne sarà almeno una che ha provato quelle stesse emozioni, magari passeggiando in quello stesso punto in cui l’ispirazione ti assalì quel giorno dal quale sembrano essere passati secoli.
Ora sei soddisfatto. Vuoto, felice e assetato. Ma sì… ci sta anche un bella sigaretta per coronare il tutto.
Ora puoi dormire con il sorriso sulle labbra. Il tuo lavoro l’hai fatto… e sai benissimo che la prossima volta succederà tutto d’accapo.

Bella questa vita eh?!
Beh sì… sempre meglio che scambiare un fustino con due. DONNE! È ARRIVATO FRANCESCHINO!!!

crash! bzzzz…. bbbzzzz…  crash! bzzzz…. bzzzz… tump!
svolaazfuordafinestr!
fiiiiiiiiiiiiiiiiii!
SBRENG!

 

E.


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