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Di quanti avete riso?

Creato il 19 maggio 2015 da Malvino
Non ho alcuna intenzione di unirmi ai tanti che pare non riescano a trovare altro che una ridicola macchietta in Gerardo Bevilacqua, anzi, vorrei invitare il mio lettore ad una riflessione seria, pregandolo di astenersi da ogni commento anche solo delicatamente beffardo. Il video che qui sotto allego, quindi, valga esclusivamente come materiale dal quale traggo le ragioni della mia riflessione, non come bersaglio che intendo offrire allirrisione o, peggio, allinsulto, che in ogni caso provvederò a censurare. Ciò detto, comincio col dire che devo la scoperta di Gerardo Bevilacqua a un tweet di @makkox e che questo post è concepito come risposta ai commenti che ha sollecitato. Bene, visto che chi ha qualche dimestichezza con queste pagine non dovrebbe essere del tutto alloscuro di cosa io pensi della politica che si fa vanto di aver perso la dimensione ideologica in favore della narrazione di una vicenda personale, quella del leader carismatico, che è offerta a militanti, simpatizzanti ed elettori come un genere di consumo, qui potrò tagliar corto limitandomi a porre solo tre domande. La prima: a quanto assomma in percentuale il bacino di consensi che va a quei leader che offrono questo tipo di prodotto? Non meno dell80%, forse addirittura il 90%: Renzi (35-37%), Grillo (20-24%), Berlusconi (12-17%), Salvini (12-14%), Pannella (0,2-0,4%). Dovrebbe esser chiaro che, se il mercato del consenso politico è contraddistinto da un certo tipo di domanda, lofferta di chi scende in campo non potrà che andarle incontro, e occorre avere due spesse fettine di salame sugli occhi per non riuscire a cogliere che i prodotti commerciali sopra citati sono tutti presi a modello nei dieci minuti di comizio di Bevilacqua. Con risultati scadenti, mi si dirà, e qui concordo, ma solo per porre la seconda domanda.
La piazza di Cerignola era stracolma come mai sarebbe riuscito ad ottenere chi vi avesse portato un altro genere di offerta, e a quanto pare, per ciò su cui un po tutti ormai convengono, limportante in democrazia è quanta gente hai sotto il palco. E dunque: che c’è da ridere? Concordo anche sul fatto che una cosa sia riempire le piazze e unaltra le urne, ma allora conviene sospendere ogni giudizio su Bevilacqua, soprattutto se sarcasticamente liquidatorio, in attesa del risultato che otterrà. Nel caso sarà buono, non si potrà biasimare chi lo ha votato, ma solo, eventualmente, chi ha fin qui resi vincenti i modelli cui si ispira. E qui chiudo, con l’ultima domanda: di quanti avete riso, perché sembravano patetici buffoni, di cui ora non potete che aver paura?

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