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Di riflessioni e speranze

Da Mammapiky @mammapiky

DI RIFLESSIONI E SPERANZE

Immagine presa dal web

Oggi è venerdì, sta per iniziare un altro week-end (ovviamente con annessa perturbazione) ed io mi sento veramente stanca e sfinita. Le ultime settimane sono state una corsa continua, verso una meta che io ancora non vedo e soprattutto non capisco. Di sicuro c’è, che chi si ferma è perduto.
Il Principe si alza all’alba, ha davanti a se 12 ore di lavoro ininterrotto e lontano almeno 70 km da casa, quindi annessi e connessi, al suo ritorno, l’attende solo la sacrosanta voglia di incontrare Morfeo.
Io mi alzo un’ora più tardi (a noi donne tutte le fortune!!!!!), e davanti a me ho 12 ore di pura follia, durante le quali spesso, sbaglio a incastrare i pezzi e a far tornare i “bilanci” e spesso a preparare la cena!!!
Durante queste 12 ore io corro, corro quando porto Cestino all’asilo, quando vado a riprenderlo, corro per andare al lavoro, corro quando faccio la spesa al super (ovviamente durante la pausa pranzo), corro per tutto il resto della giornata, strombazzo al signore che non si spiccia al semaforo o che è titubante di fronte ad un incrocio, sono una cantilena di “muoviti” nei confronti di Cestino che ha imparato a rispondermi con un “mamma un attimo di pazienza”, corro di ritorno verso casa e poi improvvisamente………….. mi spengo.
Otto ore di ricarica notturna servono a far ripartire tutto da capo il giorno dopo.
Questo vuol dire che a parte casa-lavoro, per noi ultimamente, non esiste altro. Non riusciamo a farci una “gita”, non riusciamo a mangiarci una pizza, ad andare a trovare un amico, a farci una passeggiata per le vie del centro, a guardarci un film in televisione senza crollare dopo i primi dieci minuti, a toglierci uno “sfizio” qualunque insomma. Per di più, la vocina interiore che, fino a ieri, mi diceva “eh si cara questa è la vita”, si è ammutolita, consapevole di essere stata presa troppo sul serio e di averci portato alla rassegnazione che “tocca soffrì”.
A volte….ehm spesso…..ehm sempre, mi ripeto che lo faccio per il nostro futuro, per Cestino, e ora anche per Cicino, mi ripeto che le cose belle costano fatica, sacrificio, rinunce, che non si può gioire se prima non si è pianto, che per guardare il panorama devi prima scalare la vetta, che per tagliare il traguardo devi prima aver gareggiato…e tante altre belle, quanto inutili, “menate”. La verità però è che spesso non abbiamo coraggio, coraggio di vivere il presente e di scoprire che basta lui a renderci felici, che il futuro è spesso una chimera e che il rifugiarci nei “sarò”, “andrò”, “farò” è di solito una falsa illusione.
La verità è che spesso siamo sopraffatti dalla stanchezza, che le palpebre cedono inesorabilmente verso il basso e che non sappiamo fare quello “sforzo” faticoso, ma al tempo stesso, necessario. La verità è che spesso pensiamo troppo agli altri, alle loro priorità, alle loro aspettative, a quello che vorrebbero da noi, a quello che ai loro occhi è giusto (mentre ai nostri ci sembra una sonora minchiata!!!), ai doveri, alle responsabilità, all’accontentare tutti.
…..ora non so se, dopo quest’analisi messa nera su bianco, il week-end segnerà una svolta, forse ci potrà essere una parentesi, forse no, forse domani riusciremo a mangiarci una pizza e domenica guardare un film sul divano sgranocchiando castagne. Forse canteremo a squarciagola e rideremo per delle sciocchezze, forse avremo tanti momenti per noi. Forse la prossima settimana sarà diversa o forse………ricomincerò a correre.

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