- Federica Galetto
“Se in questo momento dovessimo trovarci di fronte a un’incisione di Tiziano o di Durer, non sapremmo apprezzarla, almeno quanto di noi si sono abituati ai dozzinali lavori d’oggi giorno. Non ci piacerebbe né poterebbe essere altrimenti finché ci ostinassimo in tale abitudine: stanchi di una brutta cosa da poco, la gettiamo via e ne comperiamo un’altra altrettanto brutta; e così continuiamo a guardare cose brutte per tutta la vita. Ora, proprio gli stessi uomini che ci propinano tutte queste brutte e frettolose immagini sarebbero invece capaci di crearne di perfette. Soltanto che un’opera perfetta non può essere eseguita in poco tempo né il suo prezzo scendere, pertanto, al di sotto di una certa soglia.” [J. Ruskin, “Economia politica dell’arte”.
Federica Galetto
la Maison dormant di Federica Galetto
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Se estendere, rendere flessibile un pensiero critico, lievitarlo nella visione personalizzata delle proprie analisi ed interpretazioni è forse vicino al danno per un purista dell’ideologia critica, per una pragmatica lettrice è anche che un beneficio anarchico, e la libertà espressiva di un piccolo blog permette alle azioni scritte la libertà di penne bucanierie che arrembano con il permesso “statale del re”. E in quella libertà, la via dell’apprezzamento alla buona arte di Ruskin (che girava anche nel recupero del patrimonio e dei modelli “antecedenti” la linea figurativa temporale attuale) si può far coincidere la memoria e l’artigianato dei lavori artistici di Federica Galetto, laddove il suo sovrapporre per creare bellezza è un’operazione di funzione della memoria e nel recupero di parte del patrimonio figurativo femminile cercato non tanto nelle grandi pagine dell’avanguardia ma in quelle dove la dimensione ha una fisionomia culturale più domestica e tranquillizzante rispetto al doloroso modernismo. E’ in questa dimensione, quella “imbellente e aggraziata” che si leggono forse i collages digitali di Federica Galetto; dimensione estremamente femminile, in cui recuperare un’armonia classicistica della figurazione riconducibile ad un approccio lirico ed allegorico della scelta figurativa, uno spazio per la descrizione grafica dell’immagine e dell’implosione di un mondo cromatico a suo servizio. E l’occhio si sperde nella brillantezza del colore e la mente si distende nella percezione di figure a lui quiete e domestiche, nella quiete, nella calma di una raffinata bellezza vintage. Federica Galetto ha la sua vetrina su Etsy http://www.etsy.com/shop/Lamaisondormant . Per i lettori e le lettrici del Golem femmina c’è il suo regalo per Valentine’s Day: l’immagine sottostante è in alta definizione così il suo download è pronto per essere stampato e regalato (naturalmente confido voi, il download è solo per uso personale e non commerciale).