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Di seminari su come diventare web designer freelance

Creato il 17 giugno 2013 da Lucalo

luca panzarella

Tipo che vai a Roma per fare un intervento a un seminario per web designer freelance, lì dove tutto è cominciato otto anni prima.

Otto anni prima? Imbrogli sempre sui numeri per dimostrare loro la tua superiorità, finché incontri un tuo ex-collega, uno di quelli che ti ha visto all’inizio della tua carriera da dipendente e pensi: che modo banale di misurare il tempo.

Che poi era andata malissimo, ti svegliavi con i crampi allo stomaco perché a 23 anni di chiuderti in un ufficio senza imparare niente non ne volevi sapere; pensavi di essere immaturo allora, in compenso adesso lo pensa chiunque ti conosce.

Di questi tempi invece tutto si è talmente incasinato – nel senso buono – che ti chiedi come avresti fatto a sopravvivere se come tutti facessi innovazione nelle due o tre ore tra il lavoro e la cena, prima di crollare con il cervello in panne.

Così ogni giorno fissi obiettivi a breve medio e lungo periodo, porti avanti App&Map, scrivi il nuovo libro, fai crescere la bella realtà di sviluppo mobile in Sicilia e incontri extraterrestri come Nando che da solo potrebbe risollevare l’economia di una città; e forse con te quella di un’intera isola, chissà.

Di seminari su come diventare web designer freelance


Fare da relatore al seminario ti ha insegnato tanta roba, grazie all’entusiasmo di quei giovani ribelli che vorrebbero fare i freelance in un Paese da cui vengono ostacolati ogni giorno con tasse e ignoranza.

E forse è proprio questa la sfida: fare qualcosa di proibito, fare qualcosa solo per se stessi, perché i giochi di potere e le lamentele sono un lusso di chi ha ancora tempo per giocare.

Impari che sei fatto per il coaching, che trasmettere la tua energia è la cosa che più ti trasmette energia, non si spiega logicamente ma questo è: una droga che ti fa produrre al doppio della velocità.

L’intervento s’intitola “1001 modi per trovare lavoro” e ti è venuta voglia di riproporlo in qualunque posto voglia ospitarti, a cominciare dai TAG di cui fai parte fino alle università; chissà se un giorno riceverai un invito sensato anche dalla tua città.

Questo è il motivo per cui hai preso a scrivere ogni due settimane anziché una; per alcuni un sollievo, per altri un disastro, per te un modo per riflettere e riuscire a farci entrare tutto in questa vita così piena.

Grazie a chi ti dà sostegno, a chi si accorge quando non scrivi, a chi ti vuole male.

Grazie a tutti.


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