L'avevo già incontrato anni fa, per il lancio di Tabula Rasa, durante un vecchio E3, eppure Richard Garriott è sempre un personaggio affascinante con cui scambiare battute e, per me soprattutto, una sorta di creatura mitologica metà uomo metà genio che in qualche modo con il suo lavoro ha cambiato per sempre la mia vita. La connessione ad internet in casa Belli entrò nel 1997 per giocare Ultima Online, dopo aver fatto nottate con il mio amico David Chevalier, seduti nelle locande di Britain a chiacchierare con persone connesse dall'altra parte del mondo. Si giocava su Europa, server OSI, per cui in un breve periodo sono stato anche membro dello staff. C'era il 56k a pedali, la connessione era lenta e la prima bolletta fu di oltre 1 milione delle vecchie Lire. Ma ne valeva la pena. Su OSI ho giocato a lungo, fondando una gilda con amici di tutto il mondo. Ricordo le nottate, gli eventi, i tentativi di giocare di ruolo, Deepwater, l'apertura di Tranmel e la nostra torre. Ricordo quando per variare un po' la routine, decidemmo con il fu Jared, di diventare arredatori (qui i nostri lavori) e la prima uscita in 20 e passa persone, con un crash che ci costò centinaia di migliaia di monete d'oro di equipaggiamento pettinato. Sicuramente Ultima Online è stata l'esperienza ludica più lunga e appagante, continuata poi dal 2001 al 2003 su ZHI e su diversi altri server non ufficiali e il merito è dell'uomo il cui faccione vedete in foto. Un'intervista cominciata su Skype a poche ore dalla partenza per San Francisco e terminata live con una chiacchiera informale su Shroud of the Avatar e tutto il resto. Onorato, of course. Tutti su Wired a leggere che merita (specialmente la chiusura dedicata ad EA).
LETTO TUTTO? BENE. ORA REGISTRATI SUL FORUM CHE FA FICO E POSSIAMO PURE LITIGARE, POI