Di singles pentiti e altre amenità

Da Darioparrinello
Sono single da sei mesi abbondanti e solo adesso inizio a interessarmi alle tematiche che ruotano intorno a quella che in un primo momento mi sembrava una condizione imposta ma che con il passare del tempo è andata assumendo sempre più i contorni di uno stato di grazia.
Ora, senza dilungarmi troppo onde evitare di tediare me stesso e quelli ai quali capiterà di leggermi, mi sto trovando sempre più spesso davanti a singles che tradiscono ogni due parole la speranza che questa loro situazione si possa risolvere nel più breve tempo possibile.
Capisco l'imprinting cattolico-romantico, ma come si fa a non rendersi conto del fatto che, se si è rimasti delusi da tutti i precedenti rapporti di coppia, forse il problema non stava nelle persone con le quali si è stati insieme, nè tantomeno in noi stessi?
Come si fa a non venire neanche sfiorati dall'idea che i rapporti di coppia vadano a ramengo per il semplice motivo che i rapporti di coppia sono intrinsecamente destinati ad andare a ramengo, tranne che in quei casi in cui entrambi i membri non abbiano voglia di sacrificare loro stessi e la loro felicità pur di tenere in piedi una coppia?
Ora, voglio dire. Avete mai visto persone che, essendo riuscite a sconfiggere un cancro che stava per distruggergli la vita, sperino in una recrudescenza per poter tornare al loro tran tran di chemioterapie e capelli che cadono?
E allora, amici miei, perchè tanto accanimento coniugale?
Possibile che non siate davvero in grado di godere della libertà che avete? Possibile che abbiate paura dell'idea di poter gestire le vostre vite come più vi aggrada?
Eppure è così meraviglioso pensare di essere liberi.
E' così meraviglioso pensare che il nostro sposo o la nostra sposa ideale siamo noi stessi.

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