Venerdi scorso, 12 febbraio 2011, si è tenuto un Consiglio Provinciale Straordinario aperto agli interventi dei vari portatori di interesse, dei sindacati e delle realtà economiche, sociali e finanziarie presenti nel nostro territorio. Un consiglio provinciale per fare il punto sullo stato della crisi economica in Provincia di Siena, ma anche di verifica rispetto alle misure adottate verso la fine del 2009 da un precedente consiglio straordinario. Va detto che, a differenza dell’altra volta, gli invitati hanno risposto positivamente all’appello accorrendo numerosi.
Sono intervenuti apportando interessanti spunti di valutazione il segretario della Cgil Siena, Claudio Guggiari; il direttore di Confindustria Siena, Piero Ricci; il presidente di Cna Siena, Paolo Parodi; l’assessore all’urbanistica del Comune di Siena, Fabio Minuti; Gianni Bassani, dei Cobas; il presidente di Federmanager Siena, Umberto Trezzi e i sindaci dei Comuni di Poggibonsi, Sinalunga, Sovicille e Castelnuovo Berardenga. Presenti, tra gli altri, anche la parlamentare Susanna Cenni e il presidente della Fondazione del Monte dei Paschi Gabriello Mancini. Ognuno dei quali, dopo il proprio intervento chi prima e chi poi, ha salutato e lasciato la sala consiliare. Dimostrazione per certi aspetti del fallimento della politica come mezzo per risolvere i problemi della società, società che sempre più trova le soluzioni al suo interno. Della serie: noi vi esponiamo il nostro pensiero, ma di cosa ne pensate voi ci interessa il giusto.
E quindi al momento del mio intervento, le 14.00 circa, la sala era pressoché deserta: soltanto i colleghi consiglieri e gli assessori. Ed è stato allora che ho realizzato che il discorso che mi ero preparato, proprio perché rivolto agli ospiti, non aveva più senso e infatti mi sono astenuto dall’inervenire. Lo riporto qui, nella speranza che qualcuno di loro lo possa leggere:
Buongiorno a tutti, grazie Presidente e grazie in particolar modo a coloro che sono intervenuti per dare un contributo alla riuscita dei lavori. Ho molto apprezzato l’iniziativa del Presidente Burresi di indire un Consiglio Provinciale straordinario per fare il punto della situazione sullo stato della crisi economica in Provincia di Siena con una giornata che sarebbe stata al tempo stesso una verifica delle misure anti crisi adottate nell’altro Consiglio straordinario del novembre 2009. Ancor di più apprezzo il fatto che a differenza dell’altra volta, oggi gli invitati sono accorsi numerosi.
Essere qui tutti insieme è molto importante, sia perché data la situazione è necessario e utile mettere insieme i differenti punti di vista, sia perché non può essere lasciato soltanto alle istituzioni il compito di superare lo stato di crisi. Occorre invece il contributo di tutti, perché per quanto le istituzioni siano per il loro ruolo quelle che devono mostrare la strada per uscire da questa situazione di stallo dell’economia, è di sostanziale importanza che anche coloro i quali sono chiamati a percorrerla, i soggetti economici, finanziari e sociali, siano chiamati a partecipare ai lavori di progettazione. Chè senza che questi dicano la loro, rischiamo di cantarcela e suonarcela da soli come si dice dalle mie parti: questa esperienza di oggi deve essere il presupposto per un nuovo modello di fare sistema; di un nuovo modo di intendere il mondo del lavoro; di una nuova concezione del sistema produttivo e imprenditoriale. Un nuovo Sistema Siena, capace di affrontare le sfide dell’economia globalizzata, ma anche quelle intrinseche al nostro territorio. Un nuovo Sistema Siena che tenga conto delle incongruenze del vecchio modello per non ripetere gli errori del passato. Quello che è stato non sarà più. Quello che siamo stati abituati a intendere per sistema economico non avrà più senso un domani che avremo superato, si spera prima possibile, questa fase critica.
A me piace pensare che oggi possa nascere un modello basato sulle relazioni, sul fare rete. Attraverso le nuove tecnologie e attraverso gli strumenti che l’Amm.ne Provinciale sta predisponendo. Insieme oltre la crisi. Appunto. Insieme per individuare la strategia migliore e le migliori opportunità di sviluppo per il nostro territorio. Un territorio che dispone di risorse straordinarie e che deve mostrare la strada ad altre realtà regionali e nazionali. Dobbiamo mettere insieme le conoscenze, dobbiamo individuare le best practice già operative nel nostro tessuto economico, dobbiamo individuarle all’esterno, magari copiandole dalle altre realtà nazionali ed estere ove queste hanno dato risposte adeguate al superamento della crisi, e dobbiamo renderle nostre, farle diventare parte integrante del nuovo modello. Per far questo occorre il contributo di tutti, e oggi mi sembra un buon inizio.