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Di Vittorio, aspettando la decisione del tribunale

Creato il 06 dicembre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
In una nota Rete Civica Fidenza risponde al Sindaco Massari che, da parte sua, ha riproposto sul sito web del partito il suo intervento  in Consiglio Comunale. La nota vuol riassume il percorso della vicenda denunciando la poca chiarezza dell'attuale amministrazione. 


Di Vittorio, aspettando la decisione del tribunale Egregio  Sig. Sindaco, 
leggiamo sul sito del PD, il suo partito, la sua risposta alla nostra interrogazione prima ancora che ci venga consegnata personalmente, come consuetudine istituzionale vorrebbe, ma non ce ne stupiamo perché in questi mesi la sua Amministrazione ci ha abituato a questo e ben altro.

Rispetto a quanto scritto intendiamo entrare nel merito di alcune considerazioni, in quanto leggiamo tra le righe secondo un tipico stile politichese, il tentativo ancora una volta, come si dice in borghigiano, di “ girare la frittata “.E' un metodo che non ci appartiene, noi siamo abituati a registrare i fatti e i fatti sono quelli contenuti nelle dirette del Consiglio Comunale e nei testi dell'ordine del giorno e delle interrogazioni da noi presentate e rimaste senza risposta fino ad oggi.


Ci siamo insediati a vicenda quasi conclusa. Abbiamo cercato di parlarne in campagna elettorale non riuscendo ad avere un confronto su questo tema, accuratamente evitato anche nel confronto organizzato dagli imprenditori. Abbiamo appreso mezzo stampa di un incontro tra Sindaci e vertici della cooperativa, abbiamo atteso che lei ne desse comunicazione in Consiglio come doveroso; un’attesa vana. In questo caso, anche sollecitati dalle richieste di informazioni di cittadini soci e non, pensando che anche lei potesse condividere, abbiamo presentato un primo ordine del giorno in cui chiedevamo la

costituzione di un “ tavolo di crisi”. 
Avevamo pensato alla Provincia perchè tutti, avendo interpretato la normativa, sapevamo che la Provincia non sarebbe “ scomparsa” tanto è che lei Sig. Sindaco ne è un importante componente democraticamente eletto. Abbiamo indicato la Provincia perchè, già coinvolta in tal senso da una interrogazione consiliare nella primavera 2014, si era espressa favorevolmente all'apertura del tavolo. 
Siamo quindi rimasti colpiti da una delle sue tante giustificazioni e notizie bomba: “...la Provincia non esiste più....”.

Così come siamo rimasti sbalorditi quando abbiamo letto che lei, un Sindaco, riduce la portata di questa crisi al solo aspetto finanziario. Purtroppo le ripercussioni sulla occupazione ci sono state, ci saranno, in sede locale o in altre sedi, poche o tante, ma ci saranno ancora purtroppo, cosi’ come tante sono le implicazioni su un bene molto reale come la casa che Lei minimizza a mero problema finanziario. 

Perché non prova ad andare ad una riunione dei soci e vedere l’effetto che farebbe una simile dichiarazione? Anche una crisi finanziaria peraltro, ha sempre ricadute sul mercato, ricadute dirette o indirette e al nostro interno abbiamo notevole esperienza di come queste procedure possano essere rilevanti per il salvataggio o meno di un’azienda.

Notiamo inoltre con piacere che lei ha letto i nostri interventi mezzo stampa e quindi avrà sicuramente letto un recente articolo, a firma della minoranza, in cui abbiamo precisato

che per noi non era importante “il dove e il come” si iniziasse a parlare del problema: Provincia o Comune, Consiglio-commissione o tavolo di crisi, purché se ne parlasse per condividere insieme possibili soluzioni e alternative. 

Nel comunicato/risposta lei ci parla di una “rete al di fuori dei riflettori”. Forse parliamo lingue diverse, la rete a cui pensavamo e pensiamo noi, è espressione di una “democrazia partecipativa e partecipata” che non fa parte del suo vocabolario o, se inserita, è enunciata ma non praticata. Per un movimento civico come il nostro invece, è fondamentale.

Ci teniamo a precisare che le nostre liste, in campagna elettorale, non si sono presentate a fianco di nessun partito e che oggi come movimento Rete Civica Fidenza, non facciamo riferimento a nessun partito in particolare ma a tutti in generale, quando si tratta di condividere problemi come questo od obiettivi e idee utili ai cittadini.

L'ordine del giorno, come ogni altra proposta fatta da noi, in questi sei mesi , non è stato votato ed è per questo che, per avere riscontro di fatti e circostanze, abbiamo dovuto presentare una ulteriore interrogazione. La città sul tema era ed è in fermento, anche se per timori vari o per consigli interessati, ufficialmente se ne parla poco, ma anche questo e’ un fatto strano per un buco di tale importanza. In questa nostra interrogazione del settembre scorso, avevamo chiesto riscontro rispetto alla veridicità di alcune informazioni che ci erano pervenute, rinnovando la richiesta di “un Tavolo/Consiglio/Commissione”; … è stato silenzio assoluto.


Nel frattempo si muovono i 7 Sindaci e lei se ne esce con una affermazione, sempre senza darne prima comunicazione nelle sedi istituzionali : “... sarebbe disastrosa la soluzione del fallimento disegnata dal commissario del Tribunale. Disastrosa per le famiglie che perderebbero i risparmi di una vita, messi nel prestito sociale (13 milioni di euro investiti da circa 700 soci). 

Disastrosa per i Comuni, che in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa ( rif. legge 865/71). Una follia che rischia di far saltare tutti, perché non ci sono i margini nemmeno per gestire uno solo di quei milioni…” “ che se fosse vera , ci pone di fronte ad un disastro peggiore di quello che ci aspettavamo, che ricadrebbe sull'intera città e che dovremmo sostenere, se sostenibile, con tasse ben più salate di quelle che lei ci ha già “servito” nel 2014 in piena contraddizione con la promessa elettorale di “ripartire Dabòn” abbassando le tasse locali.

Stiamo approfondendo il tema, ma nello stesso tempo non potevamo non fare chiarezza su questa sua improvvisa affermazione. Diventava “urgentissimo” sapere e conoscere su quali presupposti i Sindaci hanno ritenuto di dover stimare i debiti residui in 27 milioni di euro; su quali presupposti la legge 865 è applicabile alla fattispecie in oggetto ? Quali sono gli atti del comune che lo vincolano e in quali termini economici alla crisi delle cooperativa? Come mai con questi presupposti si è votato di recente un assestamento di bilancio e i debiti residui stimati non sono stati ascritti nel bilancio Previsionale 2015 nemmeno nei conti d’ordine?

E' per questo motivo che nella interrogazione del 28 novembre u.s. abbiamo fatto regolare richiesta di accesso agli atti, per tutta la documentazione in possesso del Comune, anche se si è consolidata da mesi, all'interno dell'Amministrazione di Fidenza, l'abitudine a non rispondere o a rispondere con molto ritardo alle interrogazioni formali e alle richieste di 
accesso agli atti da noi presentate. 

Questo “modus operandi” di cui abbiamo dato riscontro agli organi competenti, riteniamo sia non soltanto politicamente e istituzionalmente scorretto, ma soprattutto configuri specifiche e ripetute omissioni e violazioni di specifici obblighi di legge e sia gravemente lesivo della dignità e delle prerogative degli consiglieri, in particolare in merito a richieste riguardanti aspetti fondamentali della città come questo.

Per quanto riguarda l' autonomia della magistratura non avevamo e non abbiamo dubbi ed è per questo che siamo convinti che la sentenza non potrà che essere frutto di una obiettiva considerazione sull'evolversi dei fatti, auspicando che possa salvaguardare soci e creditori. 

In merito all'incontro con il Presidente del Tribunale era suo preciso compito istituzionale di darne comunicazione senza che la minoranza ne facesse richiesta. Le “comunicazioni importanti” sono al punto 2 dell'ordine del giorno del Consiglio “Comunicazioni del Sindaco e della Giunta”“. Forse non ha ritenuto che dare riscontro dell'incontro con il Presidente del Tribunale fosse una comunicazione importante, vista l’abitudine a cercare di minimizzare tutto.


Sig. Sindaco conosciamo bene il “dramma dei cittadini”, alcuni di loro sono nostri familiari, parenti, amici e comunque in ogni caso nostri concittadini. E' proprio per questo che ci siamo rivolti a lei, oggi in qualità di Sindaco, ieri di assessore di una delle tante giunte che hanno avuto rapporti con la cooperativa e l'altro ieri di consigliere di amministrazione nonché esponente dell'area politica più vicina alla cooperativa stessa. Area politica che NON poteva NON conoscere questa situazione e l'ha tenuta sottotraccia in un “silenzio assordante “ per tutti questi anni. 


La nostra preoccupazione non è ne strumentale ne immotivata, perchè anche se la vicenda dovesse finire nella migliore delle ipotesi, cosa che ancora auspichiamo, avrebbe comunque ripercussioni importanti su tante famiglie soprattutto su quelle che non hanno potuto ritirare, come è stato possibile fare per altri, i propri risparmi. Anche su questo abbiamo chiesto chiarimenti perchè “è sconcertante” che alcuni soci abbiano potuto farlo e altri avranno indietro al massimo il 46% di quanto invece affidato fiduciariamente alla coop.


Da parte sua, oltre al silenzio, abbiamo ricevuto solo giustificazioni del tipo “il problema della di Vittorio è della di Vittorio…”, salvo poi, negli ultimi giorni, diventare un grave problema per tutta la città.Inoltre nella sua risposta, come in altri suoi interventi in Consiglio Comunale, ravvisiamo “pesanti riferimenti” ad aspetti di etica e morale personali che, non intendiamo tollerare ulteriormente. 


Per quanto riguarda le accuse nei suoi confronti, non riteniamo che le nostre affermazioni siano tali. Abbiamo solo riportato quanto contenuto nei documenti amministrativi pubblici, che sapevamo bene dove reperire e che per il periodo 2003 – 2005 in particolare , ma anche prima, registrano un incremento “vertiginoso” dell’indebitamento…una situazione che ci pare “foriera” dell' attuale crisi e di cui nessun amministratore puo’ dire di non aver conosciuto, a meno di dover rivalutare la capacità di intendere i numeri di un bilancio.


Da ultimo non c'è niente di straordinario che 7 Sindaci manifestino la loro preoccupazione per questa vicenda, anzi straordinario è che la manifestino ora e non in fase di presentazione del concordato dove le esperienze e le competenze di tutti, compreso quello delle minoranze, potevano avere un significato .


Il da Lei citato Montesquieu ci ricorda che ”...Per la democrazia, che è il regime di tutti, occorre una "virtù" particolare, fatta di serietà, di stima reciproca, di spirito d'uguaglianza, di rifiuto del privilegio e rispetto del diritto, di cura per le cose pubbliche che, essendo di tutti, non possono essere preda di nessuno in particolare. Potrei continuare e sarebbe un elenco che ci farebbe venire i brividi, per quanto lontani siamo dall'avere consolidato quella molla ideale. L'atteggiamento etico che è stato diffuso dappertutto e con tutti i mezzi, in questi decenni, è l'esatto contrario di tutto ciò. E ci stupiamo se avvertiamo la democrazia scricchiolare?"

RETE CIVICA FIDENZA

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