Il possibile fallimento della Cooperativa Di Vittorio comporterebbe per i Comuni coinvolti l'accollo di 27 milioni circa di debiti portando al "fallimento" ai comuni stessi. La cifra indicata in 27 ML comprenderebbe altri comuni oltre a quello di Fidenza e lo troviamo pubblicato sulla Gazzetta il 23 u.s. (vedi ritaglio a lato).
Tutto questo sarebbe previsto dalla Legge 865 del 1971, ma dalla lettura della legge a mio avviso non emerge di per se un rischio della portata di quanto denunciato a mezzo stampa dai sindaci dei comuni interessati.
Tuttavia una conseguenza immediata di tale affermazione c'è e riguarda la delibera in ordine del giorno nel CC di oggi, venerdì 28/11 relativa agli assestamenti del bilancio 2014 e del triennio 2014-2016. Ci si chiede se è il caso di approvare una delibera sul bilancio in presenza di rilevanti potenziali perdite, non è infatti più possibile affermare di non esserne a conoscenza.
Prima dell'approvazione occorre sia messo nella disponibilità dei consiglieri l'elenco delle ipoteche che gravano sui beni del Comune di Fidenza assunte dalla Cooperativa Di Vittorio, l'anno in cui sono state costituite ed il piano di rimborso del mutuo garantito dalle ipoteche stesse e procedere ad una miglior valutazione del presunto onere a carico del Comune di Fidenza. Sono informazioni che devono essere già note all'amministrazione comunale anzi dovrebbero avere da tempo trovato evidenza contabile almeno nei Conti d'Ordine come rischio potenziale.
La mia esperienza è privatistica ma non credo che la sostanza sia diversa nel privato o nel pubblico.
Sull'intera vicenda pende l'interrogazione della minoranza che, letta ieri in Consiglio Comunale da Gabriele Rigoni. Assente il Sindaco la discussione è rinviata al Consiglio Comunale di questa sera, venerdì 28 novembre 2014.
Il testo dell'interrogazione è ripreso più sotto.
Una ulteriore occasione per fare chiarezza sarà lunedì 1 dicembre quando, alle 18,30, si riunirà la Commissione Consiliare n. 5 per le attività produttive per trattare i seguenti argomenti:
1. Situazione gruppo Coop. Di Vittorio;
2. Situazione Bormioli Rocco
A.P.
ULTIME NOTIZIE
1) Sul fronte dei soci che si segnalano intanto nuove tensioni.
Un comunicato, che trova spazio a stralci nella Gazzetta di Parma, ci informa della presa di posizione di una cinquantina di soci che intervengono a sostegno dell'attuale Consiglio di Amministrazione della cooperativa in aperta polemica con il Comitato Difesa Soci di Franco Montali ma che trova al suo interno personaggi responsabili della situazione prefallimentare della cooperativa. Nell'articolo viene fatto il nome di Renato Bonelli (Polis). Citato è anche Franco Savi, storico presidente, che viene indicato come il principale responsabile dell'attuale stato di profonda crisi, alcuni suoi, altrettanto storici personaggi, allineati da sempre al vecchio presidente, sono oggi nel Comitato di Montali. Siamo quindi in presenza di una resa dei conti interna alla cooperativa che certamente non gioverà alla ricerca di una soluzione. La consistenza delle fazioni interne per ora vede, su un totale di 2700 soci, 43 soci aderenti al Comitato Montali, una cinquantina di soci sono i firmatari della lettera anti-comitato, un numero forse maggiori quello dei soci che hanno prelevato i risparmi e se la sono defilata.
2) INTERROGAZIONE LETTA IERI IN CONSIGLIO COMUNALE
Al Sindaco di Fidenza Al Presidente del Consiglio Comunale
Oggetto: Cooperativa di Vittorio – “…… i Comuni, in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa…”- chiarimenti
INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA
Premesso che i gruppi di minoranza consiliare hanno più volte chiesto al Sindaco di costituire un “ tavolo di crisi” sul tema della cooperativa Di Vittorio e di convocare un Consiglio Comunale o una Commissione specifica sul tema per garantire la dovuta trasparenza e informazione ai cittadini di Fidenza. Premesso che ad oggi il Sindaco non ha dato risposta a nessuna delle interrogazioni sul tema presentate dai gruppi di minoranza, violando, con tale comportamento, l’articolo 43 commi 2 e 3, del d.lgs. n. 267/2000, lo Statuto e il Regolamento Comunale, mentre dal punto di vista penale, il mancato rilascio degli atti e la mancata risposta alle informazioni richieste, configura non solo un’ipotesi di silenzio-rigetto, ma integra anche il reato di abuso rifiuto di atti d’ufficio (art. 323 e 328 del codice penale). Considerato che, in questi giorni la stampa riporta che, secondo il commissario giudiziale, la cooperativa per anni ha messo in atto operazioni illecite per nascondere la realtà e salvare gli interessi degli amministratori. Un buco nascosto di 19 milioni di euro. Riscontrato che, lo stesso commissario – incaricato dal Tribunale di analizzare le carte del concordato – già lo scorso giugno ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica, spiegando di aver trovato nei bilanci della cooperativa numeri volutamente errati: “le rettifiche apportate al risultato economico ed al patrimonio netto – scrive il commissario – risultano quantitativamente significative ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 2621 e 2622 del cod. civ.”: :reato di falso in bilancio . Considerato che, il Commissario riconduce la perdita al 2007 ma ai soci non viene detto nulla e che, nel 2012, la cooperativa congela i depositi dopo che tanti avevano iniziato a ritirare. Costatato che se per molti soci era diventato impossibile riavere i propri soldi, alcuni ci riuscivano ancora: fino a fine 2012. Costatato che in questi giorni il Sindaco sulla stampa locale ha dichiarato “………..che sarebbe disastrosa la soluzione del fallimento disegnata dal commissario del Tribunale. Disastrosa per le famiglie che perderebbero i risparmi di una vita, messi nel prestito sociale (13 milioni di euro investiti da circa 700 soci). Disastrosa per i Comuni, che in caso di fallimento sarebbero costretti ad accollarsi debiti residui per 27 milioni circa ( rif. legge 865/71). Una follia che rischia di far saltare tutti, perché non ci sono i margini nemmeno per gestire uno solo di quei milioni…” Riscontrato che l’eventuale “fallimento” della Di Vittorio ricadrà pesantemente sui soci e ancor più pesantemente di quello che avevamo ipotizzato, sulla città di Fidenza. Costatato che il Sindaco conosce da vicino lo sviluppo della cooperativa dalla sua costituzione ad oggi, prima in qualità di componente del Cda, poi in qualità amministratore del Comune di Fidenza nonchè uno dei massimi esponenti del PD, partito da cui provengono membri del Consiglio, revisori dei conti o dipendenti della Cooperativa stessa o delle collegate/controllate. Considerato che il Sindaco in tutti questo mesi non ha risposto alle richieste di chiarimento che la minoranza ha fatto e che ha negato il Tavolo di Crisi, chiesto ripetutamente da noi e dai soci “dicendo che non capiva la nostra insistenza e che il problema era della cooperativa. Senza voler strumentalizzare politicamente una situazione drammatica, ma nel tentativo di fare chiarezza sugli “allarmanti” effetti economici, dichiarati dal Sindaco, che potrebbero ricadere sull’intera comunità fidentina.
Si interroga il Sindaco per sapere :
- chi sono stati i componenti del Cda della Di Vittorio degli ultimi dieci anni, ovvero dal 2003 al 2012;
- chi sono stati i componenti del Collegio Sindacale preposto alla verifica, al controllo e alla certificazione dei bilanci dal 2003 al 2012;
- chi sono i soci che nell'ultimo trimestre 2012 hanno ottenuto il rimborso dei prestiti, capitale più interessi;
- l'elenco delle ipoteche che gravano sui beni del Comune di Fidenza assunte dalla cooperativa, l'anno in cui sono state costituite ed il piano di rimborso del mutuo garantito dalle ipoteche stesse ed elenco di quali “beni” sono oggetto di tali ipoteche, numero deliberazione di consiglio e/o di giunta e data.
- in caso di eventuale fallimento , il Comune di Fidenza, nella persona del Sindaco, pensa di costituirsi parte civile per una eventuale causa di richiesta danni;
- ritiene opportuno, alla luce dei fatti, che funzionari comunali che rivestono importanti ruoli in ambito urbanistico all'interno del Comune di Fidenza, non si trovino in conflitto d'interessi, in ragione di eventuali ruoli rivestiti all'interno degli organi amministrativi del gruppo Di Vittorio in questi anni, qualora si dovessero tutelare gli interessi del Comune di Fidenza alla luce dell'applicazione della legge 865 del 71;
- Ai sensi del Regolamento Comunale, art 32, comma 3, si chiede di inserire la presente interrogazione al prossimo Consiglio Comunale.
Fidenza, 24 Novembre 2014
I capigruppo Angela Amoruso Francesca Gambarini Gabriele Rigoni