Il consiglio comunale di mercoledì scorso, interamente dedicato al fallimento della Di Vittorio si è concluso a mezzanotte dopo sei ore di acceso dibattito.
La sede, come previsto, si è mostrata da subito inadeguata, assolutamente insufficiente a contenere il pubblico che non ha trovato un posto nella sala consiliare ed è rimasto nell’ingresso, in piedi e senza audio.
Una giornalista ha seguito il dibattito rimanendo seduta per terra. E’ vergognoso che non si sia pensato di convocare il consiglio in una sede più adatta.
In sala si respirava un clima pesante,di tensione probabilmente dovuta alla presenza di giornalisti di testate nazionali .
Il primo intervento è stato affidato all’arch. Gilioli che ha, sostanzialmente, ripetuto la relazione presentata nella commissione Urbanistica alcuni giorni prima. Un intervento tecnico, pieno di citazioni e riferimenti legislativi, senz’altro corretto ma poco comprensibile da parte dei non addetti ai lavori. Relazione di qualità ma troppo analitica, e poco indicata alla circostanza. Sarebbe stato, a mio avviso, preferibile una sintesi della situazione con dati chiari e comprensibili. In questo contesto ritengo più che giustificato l’exploit del consigliere di Forza Italia Giuseppe Comerci che ha interrotto l’architetto chiedendo interventi più comprensibili “dalla gente”.
Non è forse un caso se dopo questo intervento se ne sono andati molti dei soci della cooperativa presenti nel pubblico.
Deludente il discorso del sindaco Massari che ha parlato per mezzora per difendersi dalle critiche dell’opposizione che, però, fino a quel momento nessuno gli aveva ancora fatto. Ha citato commenti comparsi su facebook, articoli di stampa. Ha giocato d’anticipo ma sul tema Di Vittorio non ha detto niente di nuovo. Quante sono le famiglie coinvolte? Qual è il rischio reale per il nostro comune? Come si comporterà il nostro comune nel dopo fallimento? Massari pur di dare delle colpe all’opposizione è addirittura arrivato a dire che il merito di quel consiglio monotematico era da attribuire solo a lui in quanto nessuno l’aveva chiesto. Una clamorosa bufala in quanto sono mesi che FI, Rete Civica e M5S lo chiedono. E anche noi di Primavera Fidentina l’abbiamo chiesto.
Condivisibile è stata, comunque, la sua denuncia contro le tante falsità che sono state dette contro lui e la sua famiglia. Riteniamo inaccettabile tirare in ballo la famiglia e la mamma ma lo stesso deve valere anche per il fidanzato e deve essere rispettato da tutti.
Angela Amoruso (Movimento 5 stelle), Francesca Gambarini (FI), Luca Pollastri e Gabriele Rigoni (Rete civica) hanno fatto interventi compatti e coordinati che hanno messo alle corde il sindaco e la sua coalizione.
Nessuno ha parlato di responsabilità personali degli attuali amministratori ma si è parlato di “responsabilità politica” del Pd, di “sistema partito” che per la Gambarini è responsabile della speculazione edilizia che per interessi economici di pochi ha invaso la città di cemento.
Grande delusione per i discorsi fatti dai consiglieri della maggioranza: sono giovani, sono fuori dal “sistema partito” e potevano tranquillamente prendere le distanze da un certo modo di far politica da cui dovrebbero essere del tutto estranei. Gallicani si è profuso in una riaffermazione del valore della cooperativa, valore che però nessuno ha messo in dubbio. Amigoni senza nemmeno parlare della Di Vittorio ha letto i commenti pubblicati su facebook, documenti fra l’altro anonimi e molti di cattivo gusto.
Hanno tutti fatto discorsi divisivi, decisamente poco adatti alla circostanza. Il fallimento della Di Vittorio creerà problemi non solo ai soci ma anche al comune che potrebbe essere chiamato a rimborsare una parte considerevole dei debiti. Per uscire da una crisi così pesante ci sarebbe bisogno di lavorare tutti insieme per risolvere i problemi e invece si continuano a fare solo polemiche inutili nascondendo la sostanza dei fatti.http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane