Di fronte alla rinite allergica, è necessario individuare l’allergene che ne causa la manifestazione.
![Diagnosi Rinite Allergica rinite allergica](http://m2.paperblog.com/i/186/1863456/diagnosi-rinite-allergica-L-ebo2GD.jpeg)
rinite allergica
Un primo modo è quello empirico, ovvero andando ad analizzare:
- la storia dei sintomi ( quando iniziano, come si presentano, gli elementi scatenanti)
- se sussiste una familiarità con tale allergia
- analisi dell’ambiente in cui si vive e lo stile di vita condotto (zona in cui si abita e si lavora, presenza di animali domestici, fumo, abitudini alimentari)
Dunque, la storia clinica del paziente è molto importante per una prima diagnosi di rinite allergica.
Oggi, esistono inoltre dei metodi di laboratorio molto precisi: attraverso l’esame del sangue si può individuare il dosaggio delle IgE totali (PRIST) ed anche quello delle IgE specifiche verso determinati allergeni (RAST).
Ancora più precisi sono i test cutanei (Prick test), attraverso i quali si pongono a contatto della cute quantità minime dei potenziali e sospetti allergeni, solitamente sotto forma di estratti acquosi e si osserva l’intensità della reazione cutanea.
Infatti, una goccia dell’allergene sospetto viene messa sull’avambraccio o sulla schiena del paziente e viene fatta una piccola puntura sulla cute per consentire la penetrazione dell’allergene, provocando l’eventuale reazione allergica. Dopo circa venti minuti si ha il risultato: in caso di ipersensibilizzazione si ha sulla cute interessata rossore, gonfiore e prurito. La gravità della reazione viene confrontata attraverso il confronto con la reazione causata da una sostanza di controllo (tale sostanza causa una reazione in tutti i pazienti senza eccezione e permette quindi di capire l’intensità della reazione di un allergene sul corpo).
I test cutanei rappresentano il metodo più utilizzato per diagnosticare le allergie , visto la loro facilità di impiego, la loro riproducibilità e velocità. Inoltre, sono test ben tollerati anche dai bambini. In casi particolari, si può ricorrere ai test di provocazione nasale, in cui si valuta la risposta all’esposizione al presunto allergene esponendolo proprio a livello dell’organo bersaglio.