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Dialoghi con Angelo – Venalità

Creato il 27 ottobre 2013 da Rvassallo @RVassallo

I dialoghi con Angelo, sono le conversazioni a senso unico che si hanno con la propria coscienza, Angelo nella fattispecie è l’interiorità, la morale, la ragione, quello che da bambini chiamammo con il nome di angelo custode.

 Un giorno parlando ad alta voce, lamentai il fatto di non aver mai vinto nessuna cifra tanto consistente da permettermi una vita senza sacrifici. Subito Angelo intervenne facendomi capire, che alla fine non ero in condizioni così meschine da richiedere un intervento tanto drastico, mi ricordò pure che nella lista dei bisognosi per Il Signore, io ero piuttosto indietro, salvo poi scoprire che non c’ero affatto in quella fantomatica lista, così da quel giorno me ne stetti delle parole del mio angelo custode, pensando davvero che al mondo ci fossero delle persone con priorità ben maggiori delle mie.

 Venne poi il giorno che anche le mie condizioni raggiunsero livelli da richiedere un intervento da parte della fortuna, così rinnovai la mia richiesta e con toni ben più decisi. Ancora una volta Angelo negò il suo intervento in mio favore, dicendo che comunque non ero in condizioni critiche tali e che c’era gente in tutto il mondo che versava in stati ben più miserevoli dei miei e che comunque mi disse anche che per me il destino avrebbe riservato delle sorprese, e ancora una volta mi diedi pace, pensando che davvero vi erano persone ben molto più sfortunate di me.

 Col tempo il destino mi riserbò delle sorprese proprio come mi aveva predetto Angelo, ma ben opposte dalle mie aspettative e, pensando che i patti fossero diversi, protestai vivacemente con lui. Il mio amico però quella volta tardò ad arrivare, tanto che mi fece persino pensare di essere stato abbandonato e così quando finalmente giunse al mio cospetto, lo investii a male parole.

Lui non se la ebbe a male, mi specificò esattamente che le sorprese sarebbero arrivate (come puntualmente avvenne), dicendomi anche che non avrebbe mai specificato quali. Mi arrabbiai tanto che pensai di non rivolgerli più la parola, ma il mio buon amico che ben Angelo mi conosce e così rischiando da par suo mi affermò che comunque la mia situazione per quanto grave fosse non riteneva un intervento urgente e che comunque morire di fame non morivo, un tetto sopra la testa lo avevo e un letto caldo per dormire la notte pure e che poteva accadermi di peggio, e allora gli domandai quale potesse essere il peggio e lui per tutta risposta me lo mostrò.

 Perché sei così restio a farmi del bene e invece ti viene così semplice farmi del male, domandai in un momento di disperazione.

Io voglio solo il tuo bene fu la sua risposta, allora io di rimando gli chiesi se questo è voler bene…ma Angelo non mi diede il tempo di finire la frase; se tutto fosse così semplice cosa ci avresti guadagnato, che sapore avrebbe adesso la tua vita, senza sacrificio non c’è ricompensa e senza sofferenza non c’è redenzione, le cose devono essere conquistate se vuoi esserne consapevole e se vuoi conoscerne il valore e apprezzarle.

Il discorso di Angelo mi giunse senza senso, come una scusa banale di un bambino che non avendo fatto i compiti tenta in questo modo goffo di giustificare la sua mancanza.

 Solo col tempo capii e che quello che succede ha sempre un senso, c’è un significato anche se incomprensibile in tutto ciò che capita bello o brutto che sia, sfuggevole alla comprensione umana ma chiara agli occhi di Dio. Devi avere fiducia, sempre e comunque perché mai sarai solo, almeno che non sia tu a deciderlo…

 Così fu, la mia richiesta di vincere un somma non si esaudì mai, ma da quel giorno la vita non smise mai di sorridere e anche quando le nubi oscurano il sole, basta soffiarci sopra per fare ritornare il sereno.



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