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Ieri sera ho visto un bel film nel quale, durante un viaggio di famiglia, muore il nonno; il giorno dopo il nipotino va da suo papà, figlio dell’uomo appena morto, e gli chiede dove è andato il nonno. Il papà lo fa sedere vicino a sé e gli racconta la storia dell’acqua, che cambia forma a seconda delle condizioni di calore: se la temperatura è normale l’acqua è liquida, e scorre normalmente; se fa molto freddo, l’acqua si solidifica e si trasfoma in ghiaccio; se fa molto caldo, l’acqua evapora e sale verso il cielo. “Le persone sono come l’acqua. Ci siamo sempre, in forme diverse, ma ci siamo sempre”, dice il papà. “Allora il nonno è evaporato”, dice il bambino.
Questa mattina ero in macchina con Blanca, la portavo a prendere il pulmino che la porta a scuola. Il suo compagno M. stamattina non era con noi. - “Papà, esiste un vocabolario di Dio?” - “Un vocabolario? Esistono dei libri che parlano di Dio, uno in particolare” - “Possiamo comprarlo?” - “Lo abbiamo a casa, perché me lo chiedi, amore?” - “Perché così se lo leggiamo, capiamo che strada ha fatto il nonno di M. per andare in cielo”- (…)Il nonno di M. ieri pomeriggio è uscito per la solita passeggiata, in quella che chiamava “El pulmun vert”, questa zona della montagna dove ci sono le nostre case, lui la chiamava così.E’ passato un momento, e lui era già andato via. Quando trafficavo in cortile spesso lo sentivo cantare.