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Diamante Nero

Creato il 18 giugno 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2014
  • Durata: 112'
  • Distribuzione: Teodora Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Céline Sciamma
  • Data di uscita: 18-June-2015

Dopo il successo di Tomboy, Céline Sciamma ritorna al cinema con Diamante Nero. Oggi al cinema.

Sinossi. Oppressa da una difficile situazione familiare ed emarginata a scuola, Marieme si unisce a un gruppo di tre coetanee dallo spirito libero che le fanno conoscere quell’orgoglio e quella solidarietà che erano sempre mancati nella sua vita. Ma trovare la propria strada verso l’età adulta si rivelerà più difficile del previsto. Presentato in apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, Diamante Nero ha ottenuto quattro candidature ai César ed è stato finalista al Premio Lux del Parlamento Europeo.

Recensione. Quando ero bambina giocavo a calcio con i maschi nella strada in cui lavoravano i miei. Ero forte in porta. Ed ero l’unica femmina in quella squadra sgangherata che ci sembrava più importante della Nazionale. Ero qualcuno per Ferdinando Nilo; avrà avuto dodici – tredici anni ma ai miei occhi era un ragazzo fatto. Una volta, poi, ho fatto a botte con un bambino nel cortile della scuola, come un maschio. Volevo dimostrare che non avevo paura di niente. Storie di calcio e di ruoli di genere risuonano di fronte alle protagoniste dei film di Céline Sciamma.

Dopo il successo internazionale di Tomboy, la regista francese ritorna al cinema per raccontare i temi che le sono cari: la costruzione dell’identità femminile nel contesto della pressione sociale, la giovinezza, le lotte e i riti di iniziazione, ma con elementi di originalità minori rispetto al precedente Tomboy.

Marieme (Karidja Touré), in arte Vic, protagonista di Diamante nero (titolo originale Bande de Filles), è un’adolescente G2 che il fratello tratta come fosse proprietà privata e che prova a esistere nel mondo cercando una strada originale fuori dai ruoli stereotipati di genere e socio-culturali per una che cresce nelle banlieue parigine. Non teme le rivali e, all’occorrenza, si azzuffa con una coetanea in un corpo a corpo per l’onore della banda. E per guadagnare rispetto. Una storia forse più raccontata e meno potente di quella di Tomboy. Come dimenticare il volto di Laure – Micheal (Zoé Héran) e quella caparbietà nello sguardo a essere maschio?

Contesti di vita differenti per le due protagoniste, ma alcuni temi comuni: la trasformazione dell’identità e l’accesso al mondo dei coetanei. Il confronto con i fratelli. L’intensità dei momenti sospesi dentro stanze: la musica, l’unicità e l’estasi dell’onnipotenza.

Manuela Materdomini



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