Ebbene, premesso che il Comune finora non ha per nulla preso in considerazione l’istanza protocollata a settembre 2014, e premesso che, come spesso accade, gli attivisti sono apostrofati con frasi del tipo “ma lasciate perdere e pensate un poco alle cose serie”, vogliamo evidenziare che la nostra proposta non è affatto frutto di follia o di megalomania bensì di un percorso innovativo per il Welfare degli enti locali.
Trattasi del cosiddetto WELFARE GENERATIVO che ha come obiettivo il superamento dell’attuale modello di welfare basato quasi esclusivamente su uno Stato che raccoglie e distribuisce risorse tramite il sistema fiscale e i trasferimenti monetari a favore, invece, di un welfare che sia in grado di rigenerare le risorse già disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.Della necessità di arrivare a questo superamento hanno preso atto anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e il Forum Nazionale del Terzo Settore che poche settimane fa hanno sottoscritto un protocollo d’intesa al fine di coinvolgere le persone beneficiarie di un sostegno al reddito in attività di volontariato a fini di utilità sociale, nell'ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni del terzo settore e da comuni o enti locali. Nell’ambito di questi progetti il Fondo biennale appositamente istituito dal Ministero del Lavoro con il decreto-legge 90 del 2014, art.12, provvede agli oneri della copertura assicurativa attivata dall'Inail su richiesta delle associazioni di volontariato.Questa iniziativa, in un ottica di sussidiarietà circolare, rafforza il rapporto tra Comuni e Associazioni del terzo settore, permette alle amministrazioni comunali di potenziare l’offerta di servizi ai cittadini e consente a chi beneficia di un sostegno al reddito di restituire alla collettività il proprio impegno, il proprio tempo, la propria professionalità.Nella sezione specifica del sito web del Ministero del Lavoro, www.lavoro.gov.it/diamociunamano, attivata poco più di una settimana fa, sono stati inseriti i primi sette progetti di utilità' sociale che propongono attività che vanno dalla manutenzione del verde all'accompagnamento di anziani, minori e disabili, dalla piccola manutenzione edilizia all'educazione ed istruzione.Ma vediamo nello specifico quali sono i passi da fare per attivare questi progetti: innanzitutto i Comuni andranno a definire, insieme alle organizzazioni del terzo settore locali, progetti di volontariato a beneficio delle proprie comunità, coinvolgendo i soggetti beneficiari di misure di sostegno al reddito. Successivamente, ogni Comune è chiamato a verificare i dati identificativi del progetto individuato dall’organizzazione di terzo settore per il coinvolgimento volontario dei soggetti, rilasciando apposita attestazione alla stessa organizzazione titolare del progetto.Una volta acquisita la disponibilità del soggetto e verificato il possesso dei requisiti, l'organizzazione di terzo settore potrà richiedere all'Inail l'attivazione della copertura assicurativa i cui oneri saranno sostenuti da un apposito Fondo, di durata biennale, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tenuto conto che attualmente sono assegnati al Fondo 4.900.000 euro per ciascuno dei due anni, si stima di poter assicurare annualmente circa 4.900.000 giornate, equivalenti a circa 19.000 soggetti per un intero anno. (Fonte Ufficio Stampa Ministero del Lavoro e Politiche Sociali - http://www.lavoro.gov.it/AreaComunicazione/comunicati/Pages/10_02_2015-Diamociunamano.aspx).In buona sostanza, quindi, in questi progetti, l’assicurazione per il prestatore d’opera la paga lo Stato, e, alla fine del progetto, il cittadino volontario potrà contare su una certificazione delle competenze acquisite da sfruttare anche per la ricerca di una nuova opportunità lavorativa.In questo modo, al centro del Welfare viene messa la persona, l’individuo, che non deve essere lasciato solo al suo destino in questo momento di crisi economica bensì deve essere sostenuto attraverso un’occasione di inserimento/re-inserimento lavorativo, seppure volontaria, ma comunque rispettosa della dignità e delle potenzialità della persona.E’ proprio questo l’obiettivo che da sempre si pongono gli attivisti del MeetUp amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, un obiettivo di solidarietà nei confronti dei disoccupati, cassintegrati e soggetti appartenenti a classi economicamente deboli, un obiettivo che hanno provato a raggiungere attraverso una serie di proposte di buon senso fatte al Comune.Alcune, come la proposta di inserire quale titolo di precedenza per la nomina degli scrutatori, la valutazione dello stato di disoccupato/inoccupato, o comunque appartenente a fasce sociali deboli, sono state bocciate per due anni di seguito e addirittura sono state definite “discriminatorie” nei confronti del resto dei cittadini iscritti all’albo degli scrutatori, nonostante in tantissimi Comuni in Italia tale iniziativa sia realizzata da anni con successo senza nessuna difficoltà né di tipo legale né amministrativo.
Altre, come l’istituzione dell’albo dei volontari socialmente utili o l’utilizzo dei voucher INPS a favore di persone che si trovano in condizioni di svantaggio socio-economico per prestazioni occasionali i tipo accessorio a favore dell'ente pubblico, non sono stare ritenute degne nemmeno di una risposta.Cogliamo l’occasione di questa nota per ricordare al Sindaco e all’Amministrazione Comunale che le idee e proposte di buon senso, sono appunto frutto del buon senso e non hanno colore politico, per cui auspichiamo che almeno quest’ultima, che peraltro nasce da esponenti dello stesso Partito del Sindaco e che noi consideriamo valida, possa essere presa in considerazione.