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"Dian Fossey, la Signora dei Gorilla"

Da Risveglioedizioni
Risveglio Edizioni. Libri di Federico Bellini e Ambra Guerrucci. Spiritualità, Meditazione, Cosmologia, Filosofia, Civiltà Extraterrestri, Ufologia, Pubblicare un Libro Nata in California il 16 gennaio 1932, la Fossey ha dedicato la propria esistenza allo studio della fisiologia e del comportamento dei gorilla di montagna, che ha protetto dall'estinzione fino alla morte. È una dei 'Trimate', i tre ricercatori più importanti sui primati, con Jane Goodall, che ha lavorato con gli scimpanzé, e Birute Galdikas, che ha lavorato con oranghi...
È soprattutto grazie al suo duro lavoro nello sfatare il mito che fossero animali pericolosi che oggi sono una specie tutelata. Il suo obiettivo principale è sempre stato quello di aumentare la consapevolezza sulla loro situazione, come racconta anche nella sua opera più famosa, l'autobiografia "Gorillas in the mist", trasposto successivamente al cinema con "Gorilla nella nebbia: la storia di Dyan Fossey". È questa pellicola che porta a conoscenza del grande pubblico la sua incredibile storia. Il mondo, però, seppe di lei già nel 1970, quando il National Geographic le dedicò un'intera copertina, nella quale viene toccata da uno dei gorilla da lei più amati. È la prima volta che viene mostrato un contatto pacifico tra un essere umano e un gorilla selvatico, che ancora oggi sono considerati pericolosi ed aggressivi. L'esemplare si chiamava Digit, ed è proprio lui che nel Doodle le accarezza i capelli, ricordando il gesto che avvenne nella realtà. La Fossey è stata assassinata nella sua capanna il 26 dicembre 1985, a Karisoke, in Ruanda. Il mistero del suo omicidio non è mai stato risolto, anche se ci sono diverse ipotesi su chi l'abbia uccisa. La più accreditata punta il dito contro i bracconieri. Non è difficile pensare che siano stati loro a fracassarle il cranio a colpi di machete. Il suo corpo riposa in un luogo da lei stessa costruito per seppellire i suoi amici gorilla, dove si stima ci siano 700 esemplari. Sulla sua tomba l'epigrafe recita: 'Nessunò amò i gorilla più di lei'. Questa donna coraggiosa, che il popolo chiamava Nyiramacibili, 'la donna che vive da solo nella foresta', diventò un punto di riferimento per tutti i difensori dei diritti degli animali. È stata in grado di resistere, pagando con la vita, a tutte le pressioni e agli interessi economici in gioco.  Fonte: www.greenme.it

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