Il film è un mediocre biopic sugli ultimi anni di vita di Lady Di. Il regista Hirscbiegel decide di puntare l'occhio della telecamera sull'amore segreto della principessa triste, un cardiochirurgo pakistano di nome Hasnat Khan. La loro relazione, segreta ai più, è descritta in uno dei tanti libri legati alla ormai leggendaria figura di Diana e viene qui elaborata in modo piuttosto scontato e quasi televisivo.Naomi Watts è la cosa migliore di tutto il film, non tanto per la (poca) somiglianza con l'originale quanto per l'apprezzabile impegno nel difficilissimo compito di interpretare il personaggio praticamente più noto del XX secolo. In alcune sequenze è stata addirittura commovente: mi riferisco in particolar modo alla scena nella quale Hasnat decide di lasciarla. Naveen Andrews (Hasnat Khan) sembra più a suo agio sull'isola di Lost piuttosto che nei panni di un medico pakistano che muove i suoi primi passi sul grande schermo.Il film è freddissimo e lento, direi un'ottima occasione sprecata sull'altare del prurito gossipparo di un certo tipo di produttore cinematografico. Diana è un personaggio troppo importante e carismatico per ridurla ad una donnetta che soffre per un amore di cui alla fine non sappiamo niente, neppure se esistesse o meno.Alla fine del film si ha la netta sensazione di aver assistito ad un brutto esempio di cinema, dozzinale, poco attento alla ricostruzione degli eventi, superficiale e poco rispettoso nei confronti di una donna amata dal mondo intero.Voto 4
Magazine Cinema
Il film è un mediocre biopic sugli ultimi anni di vita di Lady Di. Il regista Hirscbiegel decide di puntare l'occhio della telecamera sull'amore segreto della principessa triste, un cardiochirurgo pakistano di nome Hasnat Khan. La loro relazione, segreta ai più, è descritta in uno dei tanti libri legati alla ormai leggendaria figura di Diana e viene qui elaborata in modo piuttosto scontato e quasi televisivo.Naomi Watts è la cosa migliore di tutto il film, non tanto per la (poca) somiglianza con l'originale quanto per l'apprezzabile impegno nel difficilissimo compito di interpretare il personaggio praticamente più noto del XX secolo. In alcune sequenze è stata addirittura commovente: mi riferisco in particolar modo alla scena nella quale Hasnat decide di lasciarla. Naveen Andrews (Hasnat Khan) sembra più a suo agio sull'isola di Lost piuttosto che nei panni di un medico pakistano che muove i suoi primi passi sul grande schermo.Il film è freddissimo e lento, direi un'ottima occasione sprecata sull'altare del prurito gossipparo di un certo tipo di produttore cinematografico. Diana è un personaggio troppo importante e carismatico per ridurla ad una donnetta che soffre per un amore di cui alla fine non sappiamo niente, neppure se esistesse o meno.Alla fine del film si ha la netta sensazione di aver assistito ad un brutto esempio di cinema, dozzinale, poco attento alla ricostruzione degli eventi, superficiale e poco rispettoso nei confronti di una donna amata dal mondo intero.Voto 4
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