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Diario africano - 28/Arrosticini

Creato il 16 novembre 2014 da Mapo
Da qualche parte tra Kampala e Gulu, 16 novembreSulla strada tra Kampala e Gulu in questa calda domenica di metà novembre, non ci sono veri e propri autogrill come sulla Milano-Bologna. Il traffico si fa intenso solo quando ci sono ostacoli sulla carreggiata e anche i camion, solitamente prepotenti, provi di indugi e ben consapevoli della loro stazza ed inerzia, sono costretti a rallentare fin quasi a fermarsi.
Sono sicuro che ci sia più di un film in cui qualche muscoloso tamarro rasato a zero gioca con una macchina sportiva a "chi si sposta per l'ultimo", rischiando un frontale con chi arriva nell'altro senso. Questa, di certo, sarebbe un'ottima palestra.
La cosa che più assomiglia a un pranzo che si può rimediare è un po' di street food ai margini delle stazioni di servizio. Oggi lo chef propone croccanti simil-panzerotti fritti e ripieni di carne macinata, piselli e altre verdure. Li chiamano Samosa, ma non ho idea di come li scrivano.
Da abbinare con una bibita fresca in bottiglia di vetro, rigorosamente con vuoto a rendere.
Sarei quasi sazio, ma l'occhio cade su una macchina informe e vasta di ragazzi vestiti da macellai con tanto di camice e cuffietta. Vagano in gruppetti all'ombra della pompa di benzina in attesa di avventori. Appena mi notano mii vengono incontro brandendo lunghi arrosticini di carne abbrustolita. Hanno appena sferrato un attacco al pullman impegnato a far rifornimento. A giudicare dal numero di persone che mangiano e, soprattutto, dalla quantità di stuzzicadenti vuoti che rimangono a terra, devono aver fatto affari d'oro. Si tratta di piccoli bocconcini di manzo, infilati su legnetti artigianali di legno chiaro. Sembrano la cosa meno igienica del mondo, ma hanno un profumo irresistibile e costano poco.
Per pochi centesimi me ne prendo 3 e, all'ombra di un grosso albero, ne divoro uno dietro l'altro, scacciando con gli stuzzicadenti ormai nudi un fastidioso pollo che mi continua a tampinare in cerca di cibo. Sono buonissimi.
Diario africano - 28/Arrosticini
L'autista fa segno che vuole ripartire.
Fa molto caldo e la strada è ancora lunga. Monto in macchina godendomi la bella sensazione di aver la pancia piena; penso che, in fondo, un po' di carne alla brace non potrà farmi troppo male. Mi brontola lo stomaco quando vedo, nello specchietto retrovisore, una schiera di macellai che, ripartiti un po' tutti, raccoglie meticolosamente decine di bastoncini da terra.

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