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Rosemary ha 16 anni, sorride quando le chiedi qualcosa scimmiottando il suo dialetto ma ha tentato il suicidio. Una sera di settimana scorsa, quando tutti nella sua famiglia erano andati a dormire, si è nascosta nell'angolo più buio della capanna e ha ingoiato più di 30 pastiglie di anti-malarici. È ricoverata al letto 13 di questo reparto, lontano dalla finestra. Sua mamma, una signora un po' sovrappeso che staziona su una stuoia di canapa sistemata ai piedi del letto, ha uno sguardo severo e i lineamenti induriti. Quando le si chiede qualcosa riguardo alla figlia risponde a monosillabi o, più spesso, alzando le sopracciglia come fanno qui per annuire o, talvolta, per smentire categoricamente.Rosemary si lamenta dell'accesso venoso che ha sul braccio destro, ha fatto amicizia con la paziente del letto a fianco e con il suo bambino piccolissimo e indossa una maglietta bianca con scritto "little miss trouble". Chissà se coglie l'ironia. In questi giorni ho fatto finta che fosse fondamentale aspettare i risultati dei suoi esami del sangue, perfetti, e provarle la pressione ogni 24 ore. Non ho idea del perché abbia tentato di ammazzarsi, l'ha confidato ad una delle infermiere, in disparte. L'altroieri l'hanno vista dall'altra parte della strada, davanti al cancello dell'ospedale, che beveva alcolici artigianali da un sacchetto di plastica trasparente. Gli infermieri, visto che non devono darle nessuna pastiglia, passano il tempo davanti al suo letto a sdrammatizzare un po', prendendola in giro. Uno si è persino offerto in matrimonio, forse per scherzo. Lei ha riso a bocca aperta, mostrando tutti i suoi denti bianchi.Domani la dimetto, se ne tornerà in una capanna dove si spera riesca a stare lontano dagli angoli bui.
Anche Grace ha 16 anni ed è gravemente malata. Da mesi non riesce a respirare, ha dolori lancinanti dovunque e ha perso la voce. È ricoverata al letto 25 del reparto di medicina. Parla con un filo d'aria che si arrampica a fatica attraverso le sue corde vocali, su per un collo così magro da poter appartenere solo a una persona che non mangia abbastanza da mesi, o che ha l'HIV. Il test, però, è negativo.Grace è molto malata, ma per fortuna la lastra del torace è normale. La fatica a respirare, appena si siede sul letto, viene da qualche altra parte. Per quanto sia poco più di una ragazzina (bellissima) ha già un bambino di 8 mesi. Che è una cosa stupenda, con due occhi grandi così e piange ogni 30 minuti circa. Allora la nonna lo raccoglie da terra, lo appoggia sul letto e lo attacca alle tette della madre che, una flebo dopo l'altra, non se ne accorge neanche.Grace è molto malata, ma per fortuna l'ecografia del cuore è normale. La fatica a respirare, appena mangia a fatica da un piatto di frutta, viene da qualche altra parte. Suo padre è un signore alto, magro e sorridente. Brillante a suo modo, parla inglese in maniera fluente e indossa una camicia a righe rosa e blu. Gesticola tanto, accarezza spesso la testa della figlia mentre ansima ed è sempre presente quando la visito.Grace è molto malata, ma per fortuna l'ecografia dell'addome è normale. La fatica a respirare, appena si volta dall'altra parte quando la chiami, viene da un'altra parte. Da un luogo più profondo, nascosto, recondito. Una caverna nerissima dove al posto di pipistrelli affamati ci sono storie angoscianti. Il figlio di Grace è il frutto non desiderato di un incesto. Un familiare, racconta questa sorella sovrappeso, tenendo gli occhi bassi, improvvisamente interessata a quelle righe che separano le piastrelle del pavimento, le stesse che calpesta da dieci lunghi giorni di omertà. Un istante dopo è di nuovo rassegnazione e indifferenza, l'espressione sul viso impassibile di chi legge le notizie in TV.Grace è molto malata, è depressa. I genitori sostengono che voglia tornare a casa, nel buio.
Quando avevo 16 anni io mia nonna mi preparava uno zabaione buonissimo appena tornato da scuola, c'era Beverly Hills in TV e il mio problema più grande probabilmente era dire alla mia compagna di banco che mi piaceva parecchio. Cantavo di una qualche voglia di andare via, ma facevo finta. Quando avevo 16 anno io c'era un sacco di luce.
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