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DIARIO DALLE ANDAMANE/ Partenza in nave, unica straniera tra 850 passeggeri

Creato il 04 marzo 2015 da Mariagraziacoggiola

A bordo della Nicobar, 4 marzo 2015
La Lonely Planet la chiama la “infamous boat” per l’arcipelago delle Andamane. Solo quando ci sei sopra capisci perche’ . Sessanta ore per 1.250 chilometri tra Visakhapatnam e Port Blair.
Mi trovo sulla “Nicobar”, una motonave che ha 27 anni, e’ meta’ passeggeri e meta’ cargo. Ha sette ponti. Il primo, nella stiva, e’ dove sto io nelle cuccette (“bunk passengers”) , il settimo e’ quello del comandante, una giovane donna del Bihar, Anuradha Jha, una delle uniche due comandanti donne in India ed e’ al suo primo viaggio su una nave passeggeri (prima ha soltanto comandato cargo).
   Con me, unica straniera, viaggiano 850 passeggeri, suddivisi in “bunk passengers” (stanzoni di circa 60 cuccette), cabine seconda classe (sei cuccette), di prima classe (quattro) e le ‘superdelux’ (due letti, due oblo’, un salottino e bagno). La nave mi ricorda il Titanic, perche’ i pontili alti sono vietati alla plebaglia delle cuccette che disciplinatamente se ne sta nel loro posto. Ritira i pasti nella mensa del “bunk”a orari prestabiliti e prende aria su una verandina.
DIARIO DALLE ANDAMANE/ Partenza in nave, unica straniera tra 850 passeggeri   Gli altri invece hanno a disposizione il “boat deck”, dove ci sono le scialuppe di salvataggio, un ristorante (con menu’ fisso) e il mitico “Lido Bar” al sesto piano, l’ultimo, dove c’e’ anche una piscina abbandonata e dei tavolini con sedie. Il “Lido bar’ serve caffe e te’ al mattino e dopo le quattro del pomeriggio.
   C’e’ musica ad alto volume e di solito si trovano giovani che stazionano pigramente su dei parapetti. A volte pero’ c’e’ il “gruppo Mustafa’”, come ho soprannominato un gruppo di una ventina di mussulmani sempre insieme con lo zuccotto bianco che sono sempre fuori giorno e notte, e che a orari fissi mangiano provviste che tengono in grossi scatoloni. La sera pregano rivolti verso la Mecca al Lido bar, durante il giorno stazionano a prua in cerchio leggendo il Corano. Quando passano lasciando una scia di profumo al gelsomino che si sparge per tutto il pontile e probabilmente anche in mare. Mi piace pensare alla nave che lascia dietro di se’ una scia profumata.

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