“Lunedì 14 novembre 2011”
C'erano tutti i presupposti per far si che almeno oggi andasse tutto bene. Ovviamente, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo.
Riassumendo:
- ore 6.00: la sveglia suona. E' il momento di alzarsi e prepararsi per una nuova giornata in facoltà;
- ore 6.20: prendo la macchina per dirigermi alla fermata dell'autobus. Arrivo alle 6.30. Incredibile a dirsi, sono arrivato in anticipo! Penso che sia la prima volta da quando frequento l'università ( un mese circa) che mi capiti una cosa del genere;
- ore 6.45: passa l'autobus. Cosa impensabile nell'Italia di oggi: l'autobus non è puntuale, è addirittura in anticipo! Sta andando tutto a gonfie vele, sono sicuro che questa giornata sarà molto positiva;
- ore 7.00: l'autobus arriva a Cisterna, lì scendo. Strano, solitamente arrivo alle 7.05 e mi restano solo 4 minuti per raggiungere la stazione che proprio vicina vicina non è. Oggi invece ho addirittura 10 minuti. Sta accadendo qualcosa di positivo nel nostro Paese che mi sfugge? Qui le cose vanno fin troppo bene;
- ore 14.25: mancano 5 minuti alla fine della lezione. L'insegnante di Diritto Pubblico se ne rende conto ma anticipa un programma horror:deve ancora parlare di 2 o 3 argomenti. Meno male che le lezioni sono libere. Decido di lasciare l'aula 5 minuti prima della fine. Ho un treno da prendere di lì a poco;
- ore 14.44: a passo veloce arrivo alla Stazione Termini (teoricamente avrei potuto prendere la metro e arrivare in meno di 5 minuti, peccato che la odi e quindi, quando le giornate sono belle, preferisco fare una bella camminata). Compro un biglietto, lo oblitero e salgo sul treno. Sono le 14.47, mancano solo 2 minuti alla partenza;
- ore 14.53: il treno ovviamente parte con una manciata di minuti di ritardo. Poco male,ci sono abituato. Non è la fine del mondo. Devo solo pazientare 2 fermate: Campoleone e poi Cisterna. Sono solo 30 minuti di viaggio;
- ore 15.10: il treno si ferma a Campoleone. Che bello, un'altra fermata, poi 20 minuti di macchina e sarò arrivato. I minuti passano e il treno non riparte. Cosa sarà successo? Un guasto? Le persone cominciano ad uscire dai vagoni. Si sentono parole come: <<malore>>, <<vomito>>, <<svenimento>>... Arriva poi la comunicazione ufficiale: <<il treno effettuerà 20 minuti di ritardo in seguito alla richiesta di una ambulanza>>. Ok,la giornata è saltata, il programma idem. Passano 20 minuti e l'ambulanza non arriva, poi 25, poi 30... niente. Si fosse trattato di un infarto la persona sarebbe già spacciata;
- ore 15.50: “Trenitalia” comunica che, per chi deve fermarsi nelle stazioni di Cisterna e Latina Scalo potrà prendere il treno che sosterrà “eccezionalmente” a Campoleone su un altro binario. Intanto arrivano i soccorsi. Sia lodato il cielo (sia per noi che per la paziente), si riparte finalmente;
- ore 16.00: il treno arriva. Alle 16.10 scendo a Cisterna. Devo ora aspettare la prima navetta che porta a Cori, la mia città. Chiedo a una ragazza: <<scusi, a che ora passa la navetta per Cori?>> <<Sarà qui tra 5 minuti>> <<Ok,grazie mille!>>. 16.25: niente. 16.30 niente. La preoccupazione comincia a salire. Arriva finalmente una navetta. Come non detto, non è quella giusta.
- Ore 16.40: sto ancora a Cisterna,dovrei già essere non solo partito ma arrivato. Passa un ragazzo più o meno della mia età, gli chiedo: <<Scusa, sai a che ora passa la navetta per Cori?>> <<Si, passa alle 17.20>>. Primo pensiero nella mia testa in seguito a tale risposta: uccidere la ragazza che mi ha informato male. Per fortuna sono tornato subito me stesso, anche perchè poi quel ragazzo mi offre un passaggio fino a Cori. Che fortuna incontrare dei concittadini!
- Ore 17.00: arrivo a Cori. Ora devo prendere la macchina e fare altri 10 minuti di strada. Prima ovviamente ringrazio chi è stato così gentile da darmi un passaggio. Alle 17.15 finalmente CASA!
Ovviamente, il programma quotidiano mi è tutto saltato. Una giornata cominciata bene rovinata grazie a “Trenitalia” (per evitare incomprensioni: non grazie alla ragazza!)
Ora, capisco che una ragazza si sia sentita male. Spero con tutto il cuore che non sia nulla di grave e che si riprenda subito. Ma, non è possibile che nel 2011 il trasporto pubblico si fermi per una cosa del genere. Le persone pagano il biglietto per usufruire del servizio. Per rispetto nei loro confronti è obbligatorio garantire l'efficienza del servizio. In questo caso, un punto di primo soccorso sarebbe stata cosa gradita, sia per noi sia per chi si è sentito male.
E' forse chiedere troppo?