Magazine Cultura

Diario di bordo – 6 – di N. Losito

Creato il 14 gennaio 2015 da Nictrecinque42 @LositoNicola

Domenica 12 Ottobre 2014.

Dopo averci lasciato il tempo di fare un’abbondante colazione in albergo, la guida dal sorriso accattivante è pronta a condurci in bus all’aeroporto di Hong Kong dove prenderemo un aereo delle linee interne cinesi che in un’ora ci porterà a Guilin, una ridente cittadina nel sud est della Cina, oggi accreditata di un numero di abitanti intorno al milione di anime.

Guilin_Mappa

 

Guilin_Scene
Guilin-main_street
Guilin-main_street2

Guilin significa “Foresta di cassie”, questo perché la cassia angustifolia, una pianta ornamentale dai fiori gialli molto profumati, cresce con grande facilità da queste parti. Come si vede nella terza foto, le strade cittadine di grande traffico presentano ai lati una corsia che in passato serviva per le biciclette, ma che oggi è il regno assoluto di motorini elettrici così silenziosi che non si sentono arrivare. Lo segnalo perché, se non si sta attenti, si rischia di essere investiti senza tanti complimenti da spericolati quanto indisciplinati guidatori di ogni età e sesso. Mai viste in giro tante due ruote motorizzate come a Guilin! Nelle ore di punta gli incroci più importanti, oltre ai regolamentari semafori, sono controllati da otto volenterosi signori con bandierine rosse (non credo siano dei vigili perché non hanno una divisa) che tentano (senza riuscirci) di mettere in riga automobilisti, ciclisti motociclisti e pedoni che pretendono di attraversare la strada quando e come pare a loro. Sullo sfondo della foto grande già s’intravede l’altra famosa caratteristica della città: le colline bizzarre, uno spettacolo straordinario della natura che si trova solo qui.

Ma procediamo con ordine.

Nell’aeroporto di Guilin, la nuova guida locale, un giovanotto che parla un italiano scolastico stentato, ci accoglie sventolando la bandierina italiana e ci conduce al bus che sarà il nostro mezzo di trasporto nei due giorni che resteremo nella sua città. Ci mette buona volontà, ma non riesce a spiegarci perché non possiamo caricare sul bus le valige e così, incurante delle nostre proteste, siamo costretti a lasciarle in balia di due tipi strani che le ammucchiano sul marciapiede in attesa di un furgone che le prenderà in carico assieme a quelle di altri gruppi. Pare che qui (e forse in altre parti della Cina) il trasporto dei bagagli sia affidato a società specializzate, e non importa se il nostro bus può contenere 50 persone (e noi siamo solo in 16) e ha un bagagliaio enorme. Inutile discutere con la guida: è irremovibile. Questi sono gli ordini ricevuti dall’alto e dobbiamo farcene una ragione.

Un certo qual nervosismo inizia a farsi strada nel nostro gruppo.

Il programma prevede l’arrivo in hotel, la presa di possesso della stanza, il pranzo e poi, di pomeriggio, in bus si deve andare a visitare la Grotta Ludi Yan (la grotta del flauto di canne) situata a pochi chilometri da Guilin. Invece, c’è un cambio di programma: non andiamo in albergo ma si va subito alla  famosa grotta il cui nome deriva dal fatto che era nascosta alla vista da canne di bamboo usate dai locali per costruire strumenti musicali. La grotta merita di essere vista, non tanto per le colonne e i pilastri pietrificati (in Italia e nel mondo ce ne sono a bizzeffe di grotte analoghe) ma per la maestria con cui quegli aggregati cristallini (stalattiti e stalagmiti) sono illuminati da fari dai colori diversi, scelti per evidenziare curiose somiglianze con piante e animali di varie specie.

Grotta di Ludi-Yan
Grotta di Ludi-Yan1
Grotta di Ludi-Yan2
Grotta di Ludi-Yan3

Terminata la visita, pranziamo in un ristorante attiguo alla grotta e, finalmente, veniamo condotti in albergo dove, però, le valige non sono ancora arrivate. Nell’aria cominciano a volare parole grosse e la guida, non sapendo più che pesci pigliare e cosa dire per calmare il nostro malumore, è costretta a fare una serie infinita di concitate telefonate con la società che gestisce il trasporto dei bagagli e con la locale agenzia di viaggi di cui è dipendente, con il risultato di fare innervosire irreparabilmente alcuni componenti del nostro gruppo con le sue risposte evasive. Quando finalmente le valige arrivano in albergo, il conflitto tra noi e la guida ha raggiunto il punto di non ritorno, così decidiamo all’unanimità di telefonare all’agenzia di viaggi in Italia per ottenerne la sostituzione. A nostro parere, chi si assume la responsabilità di guidare un gruppo di turisti deve essere autorevole, informato, avere un minimo di duttilità e, soprattutto, non deve mai mostrarsi supponente quando si discute sul da farsi in presenza di antipatici imprevisti.

Per sfruttare al meglio il tempo che rimane al termine della prima giornata in questa tappa del nostro viaggio in Cina, non potendo più disporre del bus, un gruppo di otto persone contatta due autisti di taxi (due spericolati stuntmen) per andare a visitare Jiang Tou, un paesino rurale a pochi chilometri da Guilin, i restanti otto, invece, scelgono di fare una passeggiata nel centro della città, costeggiando e, in parte, attraversando su panoramici ponticelli il primo dei quattro laghetti che impreziosiscono la città.

Io non facevo parte del primo gruppo però, dalle foto e dai racconti di coloro che ci sono stati, ho potuto constatare a posteriori che la trasferta a Jiang Tou si è rivelata molto interessante e ha permesso loro di osservare de visu come vivono e lavorano i contadini cinesi. Due note curiose: per entrare in paese bisogna pagare un piccolo balzello, poi, nelle campagne è ancora vivo e vegeto il ricordo di Mao e dei suoi tre collaboratori più fedeli, cioè i responsabili della rivoluzione culturale che tanti danni procurò alla Cina delle antiche tradizioni.

Jiang Tou

Guilin 02 Villaggio Jiang Tou MT (3)
Guilin 02 Villaggio Jiang Tou MT (4)
Guilin 02 Villaggio Jiang Tou MT (7)
Guilin 02 Villaggio Jiang Tou MT (14)
DSC_0185
DSC_0188
DSC_0189
DSC_0190

La passeggiata con vista sul primo dei quattro laghi di Guilin riesce a smorzare del tutto le tensioni accumulate con la faccenda dei bagagli che non arrivavano in albergo e delle successive animate discussioni con la guida. La vegetazione e le costruzioni artistiche nel lago (pagode, ponticelli vari) sono ben distribuite e attirano gli scatti delle macchine fotografiche. Il lungo ponte (quello che si vede nella terza foto a sinistra) che attraversa una parte del lago è costruito volutamente a zig zag per dare credito a un’antica leggenda che parla di draghi e principesse in pericolo. I draghi, come è noto (

A bocca aperta
) rincorrono le loro vittime (belle fanciulle, in genere) seguendo una linea retta, per cui il solo modo per sfuggirgli è correre a zig zag… 

Primo laghetto e una via della città

DSCN2479
DSCN2480
DSCN2481
DSCN2484
DSC_0295
DSC_0297
DSC_0299
DSC_0300

La cena nell’albergo Guilin Bravo Hotel conclude (non ricordo se degnamente o meno) la serata:

Guilin_Bravo Hotel

Lunedì 13 Ottobre 2014.

La giornata che abbiamo davanti è decisamente intensa. A farci da guida è arrivata una ragazza bruttina, con gli occhiali da vista spessi e un po’ fuori moda, capelli castano scuri pettinati a coda di cavallo, ma è simpatica e parla bene la nostra lingua perché per molti anni ha accompagnato turisti italiani, mentre adesso svolge mansioni di impiegata con maggiori responsabilità nell’agenzia di viaggio che ha in carico il nostro tour. Dopo essersi scusata per l’inconveniente delle valige, ci spiega come si svolgeranno gli impegni del giorno. Si parte di buon’ora per una crociera sul placido fiume Li dove, con tutta calma, possiamo ammirare, fotografare, filmare lo spettacolo, difficile da descrivere a parole, delle colline bizzarre (pare ce ne siano 33.333, una diversa dall’altra) e della vita che si svolge sul fiume e sulle sue rive. Una leggera foschia, invece di disturbare, rende più intrigante la visione di questo straordinario spettacolo della natura.

Da un noto testo sulla Cina estraggo che “qualche migliaio di anni fa, l’intera zona era sommersa dal mare il quale, ritirandosi, produsse una forte erosione, lasciando sul territorio un’infinità di picchi che, col passare del tempo, vento e acqua hanno modellato fino a creare una sconfinata scultura carsica.” Pranziamo sul battello attrezzato con cucina all’aperto, pregando il buon Dio di uscire indenni da un pasto preparato senza tante precauzioni igieniche ma che, alla fin fine, risulta più saporito di quello offerto dall’hotel che ci ospita. Dopo circa 70 km. di navigazione, scendiamo nel paese Yang Shuo. Qui ci attende un coloratissimo mercato dove acquistare di tutto e di più. Un pullman ci riporterà poi in albergo a Guilin. Se volete gustarvi appieno la nostra crociera non dovete fare altro che guardare il mio filmato: qui vi anticipo solo alcune foto:

Guilin-Li-River
DSC_0266

A Yang Shuo c’è così tanta folla (turisti e non) che qualcuno del gruppo rischia persino di perdersi. Le cose da raccontare sono tante, ma quella che mi colpisce di più è  un gruppetto di ex appartenenti all’esercito cinese, congedati anzitempo che protestano (molto ordinatamente) per ragioni forse spiegate nella loro lingua nei cartelli alle loro spalle e sul marciapiede. Vestiti con divise e cappello di ordinanza, a scadenza di un quarto d’ora, si mettono sull’attenti intonando canti militari e impedendo tassativamente ai passanti di fotografarli. È gradito, comunque, un obolo per sostenere la loro causa… qualunque essa sia.

DSC_0272

La giornata di lunedì non termina qui, altre sorprese ci attendono dopo la cena, ma questo sarà l’argomento della prossima puntata del diario…

Nicola

Crediti: le foto sono di Mirella & Giorgio I°, Barbara & Sergio, Giorgio II° e Chicca. Qualche immagine l’ho scaricata da Internet. Il filmato è mio, la colonna sonora di accompagnamento, al solito, è in lingua cinese… quindi non mi assumo la responsabilità di ciò che cantano…  Alcune notizie su Guilin le ho tratte dal libro di Luigi Paoli “Appunti di viaggio, la Cina e la civiltà del fiume giallo”. Ed. Mistral Internazionale


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :