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Diario di bordo – 9 – di N. Losito

Creato il 11 febbraio 2015 da Nictrecinque42 @LositoNicola

16 Ottobre 2014, Giovedì.

Nel pomeriggio dopo la full immersion nel Centro di Ricerca e Riproduzione del panda gigante e del panda rosso, lasciamo Chengdu e salutiamo Barbara e Sergio, due amici del gruppo, che hanno in programma un breve tour in Tibet. Li ritroveremo a Shanghai per concludere, di nuovo insieme, il nostro viaggio in Cina. Senza altri indugi andiamo in aeroporto per prendere un volo interno che, in un’ora, ci porterà a Xi’an. Come al solito ad attenderci c’è la nuova guida locale, un simpatico giovanotto, italiano-parlante, che ci condurrà in pullman all’Hotel Golden Flower Shangri-la, un superbo 5 stelle:

 

Hotel Golden Flower Shangri-la

dove dormiremo due notti.

17 Ottobre 2014, Venerdì.

Xi'an_mappa

Xi’an, situata nella parte nord-occidentale del paese, è città importantissima in Cina potendo vantare 3100 anni di storia. La guida, nel presentare la sua amata città, ha detto: “Se la Cina fosse un albero, i rami e le foglie rappresenterebbero Shanghai, il tronco, Pechino e Xi’an, le radici, cioè la storia e la cultura”. Per tantissimo tempo, nell’antichità, Xi’an è stata capitale della Cina e la fine orientale della via della seta. Oggi la città supera i dieci milioni di abitanti, ma avremo poco tempo per dare un’occhiata alla parte urbana moderna (40 università e un milione di studenti, traffico caotico) perché ci immergeremo subito nel suo glorioso passato visitando la Cinta Muraria Ming, una costruzione difensiva massiccia lunga 14 km. larga 18 mt. alla base e 15 mt. in cima e con postazioni di guardia ogni 120 metri. La dislocazione delle singole postazioni fu decisa calcolando in 60 mt. la distanza raggiungibile da una freccia scoccata dall’arco di un soldato in grado di colpire mortalmente un nemico che fosse riuscito a scalare le mura.

Cominciamo dalla Cinta Muraria Ming:

Xi'an_Cinta Muraria Ming
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Nota di colore: dall’alto delle mura è possibile vedere una piattaforma  dove un folto gruppo di persone (giovani e anziani, uomini e donne) danzano (Tai chi chuan) al suono di una radiolina, guidati da un istruttore che mostra le giuste mosse da compiere. Dall’altra parte delle mura, in corrispondenza, un vasto mercato offre merce di ogni specie su banchetti allestiti alla buona.

Al termine della visita alle mura, in pullman, raggiungiamo il Mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang (260 a.C. – 210 a.C.) con il suo esercito di terracotta (pare che i soldati fossero dai 6000 agli 8000). Si tratta di una scoperta archeologica recente (1974), del tutto casuale, dovuta a un contadino che stava arando il suo campo a pochi chilometri da Xi’an. Le statue finora portate alla luce e restaurate sono 500, rigorosamente tutte diverse fra di loro. Quelle più belle sono visibili nel museo che si trova all’interno della grande costruzione che copre parte della tomba. Nel 1987 il mausoleo dell’imperatore con l’esercito di terracotta è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

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Diario di bordo – 9 – di N. Losito

L’esercito di terracotta è uno spettacolo decisamente affascinante che merita di essere visto di persona per cogliere l’essenza e la grandiosità dell’impianto tombale. Purtroppo la folla che si accalca alle transenne impedisce di soffermarsi troppo sui tanti particolari interessanti che abbiamo davanti ai nostri occhi e perciò il ricordo è tutto affidato agli scatti delle macchine fotografiche degli amici e alle riprese amatoriali fatte quel giorno.

Nota umoristica: all’interno e all’esterno del mausoleo girano venditori ambulanti di souvenir, non autorizzati, che offrono all’incauto turista confezioni in scatola di statuine mignon in terracotta dei soldati più rappresentativi dell’esercito che stiamo ammirando. Il prezzo di partenza di questo simpatico souvenir è standardizzato a 150 yuan (circa 20 euro) ma è contrattabile. Al primo ambulante che mi blocca offro, credendo di essere furbo, 100 yuan (circa 13 euro) e costui accetta subito. Quando vengo a sapere che altri del gruppo hanno comprato quella stessa confezione a 50 yuan (circa 6 euro) ci rimango malissimo: ovvio, fare la figura dello sprovveduto non è mai piacevole!

Mi riabilito un pochino perché, arrivato all’uscita del mausoleo, un altro ambulante mi tampina a lungo per vendermi la stessa confezione che poco prima ho acquistato a caro prezzo. Per curiosità gli chiedo quanto vuole e lui spara 70 yuan. Gliene offro 15 (circa 2 euro)… e lui accetta! Di certo si tratta di una confezione caduta dal classico camion, di italiota memoria. Ma che importa: entrambi abbiamo fatto un buon affare…

A bocca aperta

La guida, essendo ormai ora di pranzo, ci conduce in un ristorante all’esterno del mausoleo e qui mangiamo il solito menù turistico, cioè decisamente male.

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Alla fine del pranzo molte portate rimangono tristemente sulla tavola. Forse tutti vogliamo restare leggeri sapendo che ci aspetta un pomeriggio intenso…

La successiva visita in programma è la Pagoda della Grande Oca Selvaggia:

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La grande pagoda con le sue sale ricche di statue e di oggetti preziosi è molto bella e ben tenuta anche se folle di turisti e fedeli si accalcano per pregare o fotografare ogni minimo particolare.  Dovete sapere che a Xi’an esiste anche la Pagoda della Piccola Oca Selvaggia ma, siccome non abbiamo il tempo per andare a vederla, eccovi una foto:

Xiao_yan_taPagoda della piccola oca selvaggia

Diamo, invece, una rapida occhiata (una foto e via!) a due famose e antiche costruzioni. La Torre della campana con la campana visibile nell’angolo di sinistra della balaustra:

Xi'an Torre della campana

e la Torre del tamburo con il grande tamburo sulla facciata:

Xi'an Torre del tamburo
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Xi'an Tamburo

Dopo, sempre di corsa, raggiungiamo l’Antica Moschea Mussulmana, passando attraverso un variopinto mercato:

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Xi'an Mercato arabo
Xi'an Ingresso Moschea araba
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Xi'an Minareto
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Diario di bordo – 9 – di N. Losito

Oltre alla moschea vera e propria qui ci sono splendidi giardini, pagode e piazzali di ritrovo dove sostare per chiacchierare o pregare. Non c’è folla in giro, perciò possiamo visitare con calma quest’antica zona della città dove la cultura e l’architettura araba si è avvicinata (non sono in grado di dire se si è integrata) a quella cinese.

Ormai è sera. La guida, magnanimamente, ci permette di tornare in hotel per una veloce doccia, poi ci conduce a teatro per assistere a uno spettacolo di antiche musiche e danze del periodo Tang. Lì troviamo dei grandi tavoli già apparecchiati per noi e per altri gruppi di turisti. Mentre sul palco gli artisti ballano, cantano e i musicisti suonano, noi pranziamo. Tutte le performances sono decisamente professionali: niente a che vedere con le patetiche esibizioni dei gruppetti artistici ad usum turisti visti in altre parti del mondo. L’unica nota un po’ stonata della serata è il pranzo. Ci avevano detto che Xi’an era la patria dei ravioli e che ne avremmo assaggiati di 16 tipi diversi. Così avviene, però – per quel che mi riguarda – quasi tutte le “diverse” varietà di ripieni avevano lo stesso sapore… Mah.

Tavola-Cinese
 
Xi'an Ravioli cinesi
Xi'an Ravioli cinesi1

Lo spettacolo, invece, mi è piaciuto tanto che, al termine, acquisto subito il DVD con le danze e i suoni del periodo Tang interpretati dagli artisti visti poco prima in teatro. Dal DVD originale ho estratto un ballo coreografico e un pezzo musicale dove affiatate ballerine ed esperti musicisti con gli occhi a mandorla stupiscono lo spettatore per la loro bravura:

Usciti dal teatro, la guida ci saluta e ci dà appuntamento per l’indomani mattina di buon’ora per condurci in aeroporto dove prenderemo un volo interno diretto a Pechino, l’odierna Beijing. L’autista, prima di portarci in albergo, ci fa fare una spericolata immersione in una zona popolosa e popolare di Xi’an. Assistiamo con il cuore in gola alle sue acrobazie per fare passare indenne il pullman da 50 posti attraverso strade a doppio senso di marcia, strettissime e con auto parcheggiate selvaggiamente su entrambi i lati della carreggiata. Più volte il nostro autista kamikaze è costretto a fermarsi, ad aprire il finestrino e a mettersi a urlare contro chi, a piedi o in auto, ingombra la strada: comunque, riesce a portarci sani e salvi in hotel. Sono sicuro che attraversare Napoli durante una processione sarebbe stato molto più facile…

A bocca aperta
 

Mentre sono a letto mi vengono in mente due foto pubblicate su Internet dove è ben visibile com’è strutturato a Xi’an l’impianto elettrico delle case popolari e come certe piccole imprese locali “rispettano” i criteri di sicurezza sul lavoro:

 

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Xi'an Sicurezza sul lavoro

La giornata passata a Xi’an è stata intensa e interessantissima e siamo tutti decisamente stanchi: una franca risata è il toccasana che ci voleva per riuscire ad addormentarsi…

Alla prossima!

Nicola

Crediti: le foto sono di Mirella & Giorgio II°, Giorgio I° e Chicca. Qualche immagine l’ho scaricata da Internet. Il filmato in giro per Xi’an è mio.


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