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Diario di Londra, giorno I

Creato il 10 febbraio 2011 da Emanuelesecco

26/01/2011
Ore 10.04, GMT +00.00
Diario e aereo, con Bohemian Rhapsody a fare da sottofondo, almeno per il momento, al mio ritorno a Londra.
La fida Pilot mi accompagna nella scrittura… il volo concilia.
Non sono ancora in Inghilterra, ma ho regolato lo stesso l’orologio, forse è semplicemente l’ardente desiderio di ritrovarmi a rimirare quella splendida città che mi fa essere così previdente ed accorto verso i piccoli dettaglio. E metà viaggio se n’è appena andata.
Questo diario, a cui mi sto apprestando a dare un degno inizio, era diventato una vera ossessione. Penso che la grande voglia di trovarmi a Londra dipendesse anche da lui, da queste bianche pagine che pian piano, lettera dopo lettera, vado a riempire.
Ma sì dai, parliamo un po’ del pre-partenza. La sveglia ha suonato alle 4.30 di questa mattina, ma l’eccitazione non ha dato spazio alcuno alla stanchezza. Poco più di un’ora dopo eravamo già in partenza per raggiungere l’aeroporto di Bergamo, luogo di congiungimento con il resto della comitiva: Giovanni, Giorgia, Anna, Alex e Ilaria. Devo dire che si è creato subito un ottimo feeling tra tutti i compagni di viaggio.

Foto in sequenza... tanto per far passare il tempo
Foto-0026

Colazione in fretta e furia, caffè al gingseng e brioche, e poi dritti all’imbarco… nessun problema se non contiamo il palpamento del sottoscritto per aver fatto suonare il metaldetector. Alle 9.55 partenza in perfetto orario dall’aeroporto.
E ora eccomi qui…

Adesso i Queen hanno appena terminato di allietarmi con il loro capolavoro e si è passati a Epiphany direttamente dalla colonna sonora di Sweeney Todd, scelta che ritengo immancabile nell’affrontare un viaggio come si deve verso la vecchia London.

«No there’s no place like London»

Fuori dal finestrino vedo l’infinito, o qualcosa che gli si avvicina. Mi sento un po’ come Atreyu a cavallo del fido Fortunadrago… sembra di viaggiare attraverso un nulla azzurro con, alla base, un grigio-bianco manto di vaporose nubi. Non si riesce proprio a descrivere questa sensazione, ma si ha come l’impressione di mollare tutti i pesi terreni per poi affacciarsi ad un qualcosa di impalpabile ma appagante come poche cose sanno esserlo. È come un’elevazione a qualcosa di incomprensibile o ad una riscoperta del vero io.
Quassù, sopra le nubi, non esiste altro… niente preoccupazioni, niente rimpianti… sei solo con te stesso e il cielo… non esistono nemmeno gli altri passeggeri da tanto ti senti appagato e in pace con te stesso.


26/01/2011
Ore 14.30, GMT +00.00
Finalmente trovo un momento per scrivere. Ti avverto, diario, sono di fretta, infatti tra qualche minuto dovrò recarmi a mangiare.

Il nostro albergo

Eh sì, sono in albergo. Devo dire niente male: piccolino, intimo e in perfetto stile inglese; c’è persino il caminetto in camera.

Camera :-)
Letti! Che belle dormite che ci ho fatto

Lo stomaco brontola e le fauci attendono qualcosa da poter sminuzzare e mandare giù dritto dritto allo stomaco.
Carne. Fame. Cibo.
Cibo. Carne. Fame.
Fame. Cibo. Carne.
Ok… è ora.
Si mangia!!!


26/01/2011
Ore 22.33, GMT +00.00
Finalmente fermo.
Stanco ma soddisfatto.
Eh sì, come primo giorno non è andata affatto male: siamo riusciti a capire qualcosa della metropolitana di Londra, ad orientarci un attimo, a fare il programma per le tre giornate di visite che ci aspettano e a vedere, seppur per troppo poco tempo(a mio avviso), il British Museum. Ah, quante meraviglie dell’antichità; rimanevo letteralmente a bocca aperta dinnanzi ad ogni scultura, riscoprendo quei concetti elementari di storia che le maestre tentavano di inculcarci in testa fin da piccoli. E poi scusate, ma vogliamo parlare anche solo dell’architettura stessa del museo? Semplicemente magnifica.
Una delle cose di cui sono più soddisfatto, scusate la bambinata, è che dopo quasi 9 anni (e dico, 9 anni) sono riuscito a bere quella che nel mio scorso viaggio a Londra divenne una delle mie bevande preferite: la mitica Dr Pepper, una bevanda gassata al gusto di amarena la cui incredibile particolarità è di farti schifo al primo sorso, ma di fartene diventare dipendente al secondo.

Veramente ottima!

Amo questa bevanda saporita

Ecco, la mia donna è stesa sul letto, ancora vestita e con ancora le scarpe ai piedi… giornata distruttiva anche per lei, poverina.
Beh, penso che dopo più di 18 ore e mezzo che sono sveglio e carico di entusiasmo posso anche concedermi un breve sonno ristoratore fino alle 07.00 di domani mattina.
A domani diario mio, testimone delle mie sensazioni in una città che, anche se da poche ore, sento di amare profondamente.

P.S. Domani forse mi metterò a scrivere qualcosa a Regent’s Park. Staremo a vedere.

 

E.


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