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Da Teoderica
Oggi, mi è arrivato per posta  "normale", cioè  recapitata dal portalettere un libro, una serie di racconti di varie autrici, solo donne, la cui tematica era, "la prima volta".
Un concorso ideato dal comune di Ravenna per dare voce alle donne.
Una bella iniziativa a cui partecipo pure io,  la tematica per il  2013 sarà, "dare una svolta".
Questo preambolo per parlarvi delle svolte della vita.
Io personalmente non riesco mai a svoltare, solo se vi sono costretta, faticosamente cambio, inoltre la vita ha fatto sì, che i miei cambiamenti non fossero mai radicali, come se l'insegnamento o il fine della mia vita, sia il non dimenticare, come se nella vita precedente abbia  svoltato troppo spesso.
La mia indole è per il cambiamento, per la sorpresa, per l'ignoto, la curiosità mi divora, ma poi non riesco ad andare avanti, gli affetti, la famiglia mi bloccano.
La mia analista mi dice che penso prima agli altri che a me stessa, eppure a me sembra di essere tanto egoista.
Sono intrisa di paura della morte e del nulla, nonostante ciò una piccola luce, mi dice che c'è qualcosa oltre la morte.
Noi siamo natura e la natura ha un ciclo di morte e rinascita,  certo non sappiamo se  ad esempio i cani rinascono o se dal seme di un fiore rinasca il medesimo fiore, però in questo mistero c'è un qualcosa di matematico, di certo che ci sfugge, ma qualcosa c'è.
L'altro giorno raccontavo alla psicologa , di me bambina, a cui mancava sempre un tassello per raggiungere l'armonia, il perfetto.
Ecco col mio cercare il senso della vita o della morte, a volte  arrivo vicina alla soluzione, ma mi manca sempre qualcosa.
Come quella bambina che ero, entusiasta di creare un disegno a mosaico coi pezzetti di carta colorata, trovò le forbici, la carta, il foglio e  gli mancò la colla.
La bambina non sapeva che con acqua e farina poteva creare da sè il collante.
La vera povertà è il non sapere.
immagine di Teoderica

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