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Diario di navigazione 20

Da Teoderica
DIARIO DI NAVIGAZIONE 20 Ora devo dirvi quale è il lato che amo del mio lavoro, un sorriso mi sfugge, è il conoscere persone!
Quante persone meravigliose ho conosciuto, strane, pazze, santi e diavoli, li ho tutti dentro  al mio cuore, qualcuno ritorna dopo anni, qualcuno non può ritornare.
Se sono diventata una psicologa da strada è grazie a loro, se sono diventata una scrittrice da strapazzo è per i loro racconti, dovete sapere che alla barista si raccontano tante  cose, un po' perchè l'alcool rende ciarlieri, un po' perchè ad una sconosciuta è più facile parlare.
Agli ubriachi io non do più da bere, anzi da me non si  ubriacano perchè li fermo prima, li blocco con una gentilezza, un regalino, pure una carezza se sento che li  può calmare,  in questo periodo ad esempio ho un ragazzo che ne sta passando di cotte e di crude, cerca sollievo nel vino, io canto con lui canzoni napoletane , lui canta e non beve.
La sua è una situazione disastrata e io parlo e parlo con lui e con la moglie, quanto vorrei che seppellissero i torti peciproci, ma lui non riesce a perdonarsi, dio quanto è difficile perdonare se stessi, e quando i fantasmi diventano pesanti lui beve e dopo per rabbia si mette a bere pure la moglie.
Ma io voglio parlarvi di un mio successo, una perla che tengo nello scrigno, voglio parlarvi di un ragazzo di vent'anni,  che navigava in un mare da paura, si fermava da me  durante il viaggio verso Ravenna per procurarsi la droga, si fermava al ritorno "fatto duro" e beveva perchè l'alcool pure è una droga leggera, aveva occhi blu come il cielo terso d'estate, occhi buoni, occhi limpidi.
Diventammo amici, io lo vedevo come un figlio, mi raccontò la sua infanzia, tragica e  terribile, peggio che essere senza madre perchè la sua era cattiva, cattiva e cattiva come la strega nel bosco.
Una luce però c'era nel suo cielo, una ragazza innamorata di lui, che lo accettava così com'era, lo aspettava sempre a braccia aperte senza rimproverarlo quando lui cedeva al  suo vizio, entrambi molto giovani  avevano un bimbo di due anni.
Io gli ricordavo sempre che trovare qualcuno che ti ama così senza rete è ciò che serviva a lui per ritornare a galla, "non ti demoralizzare per le volte che cadi, l'importante è che tu ti rialzi" gli dicevo.
Era una festa non vederlo passare, quando i tempi erano lunghi, voleva dire che non andava a Ravenna, quando poi passava invece di reguardirlo perchè andava a "farsi" gli facevo notare che aveva resistito una settimana di più.
E venne il giono che non passò più.
Io lo aspetto un giorno o l'altro con  la moglie e il figlio  fermarsi a prendere un caffè...per lui sarà offerto dalla casa.
 Quando il mare fa paura
e le onde son leoni e
compaiono dal niente
marinaio di vent'anni
non guardare su nel cielo
il tuo cuore cederà
e l'olandese volante che và,
che và, che và.
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